Un impianto in fibra ottica per la distribuzione del segnale televisivo comprende due tipiche configurazioni: in derivata e a stella. Ecco quali benefici offre quest’ultima e quante prese utente si possono servire.

Lo sviluppo della fibra ottica, negli ultimi anni, ha segnato importanti risultati. Il merito, condiviso, va attribuito sia alla disponibilità dei componenti a prezzi sempre più convenienti che all’adozione della tecnologia da parte di Sky, determinata a cablare i condomini, anche quando gli spazi angusti nei tubi corrugati non consentono alternative.
Come è noto, la fibra ottica offre vantaggi importanti e facilmente percepibili. Basti ricordare l’immunità al rumore elettromagnetico, pensiamo alle interferenze GSM e LTE oppure l’attenuazione quasi nulla, ideale per realizzare dorsali lunghe anche centinaia di metri e, ancora, l’assenza di ground loop, l’elevata banda passante e l’assenza di perdite differenziate per frequenza. Per l’installatore si tratta di apprendere, peraltro senza troppa difficoltà, le tecniche di intestazione dei connettori e i calcoli di attenuazione introdotte da splitter e derivatori oltre che dotarsi di nuovi strumenti, essenziali e alla portata di tutti.


Due possibili configurazioni

Dopo aver infilato il cavo multifibra all’interno del tubo corrugato che costituisce la dorsale dell’impianto, utilizzando l’utensile chiamato aratro (visibile qui sopra nella foto), ad ogni piano bisogna incidere sul cavo stesso una finestra di circa 3 cm (l’esempio è riportato nella foto sui sopra a sinistra) così da procedere all’estrazione della fibra da giuntare o intubettare

La realizzazione di impianti in fibra ottica può avvenire nelle due tradizionali modalità di configurazione: a stella o in cascata. Nel primo caso si utilizzano cavi ottici multifibra, disponibili nella composizione da 2 a 36 fibre, per raggiungere direttamente gli appartamenti da un unico punto di partenza, in genere il centralino oppure l’uscita dell’LNB ottico. Questa tipologia presenta il vantaggio di rendere ciascun collegamento completamente indipendente dagli altri, non prevedendo la condivisione di una linea dorsale comune.
Eventuali inconvenienti su una qualsiasi delle fibre ottiche che compongono l’impianto, quindi, limiteranno il disservizio al solo appartamento.
Inoltre, può essere realizzata anche se la disposizione dei tubi corrugati è stata inizialmente prevista per un collegamento in derivazione.
Per contro, questa configurazione prevede il solo utilizzo di cavi multifibra il cui diametro può essere ingombrante (dipende dal numero di fibre contenute e dal diametro del tubo corrugato a disposizione). La tipologia con derivatori, invece, viene realizzata con una sola linea dorsale, composta da un cavo ottico monofibra e da derivatori ottici a ciascun piano necessari per servire ogni appartamento.
In questo caso, qualsiasi malfunzionamento o interruzione fisica in un determinato punto dell’impianto avrà l’effetto di privare del segnale tutte le utenze collegate a valle.


Impianto a stella con cavo multifibra

Il box di piano che deve essere posizionato sulla finestra creata sul cavo per permettere l’estrazione delle fibre interessate alla giunzione. Il box di piano deve essere utilizzato solo con il cavo di dorsale multifibre non rinforzate.
Come si presenta il box di piano a lavoro completato, dopo aver estratto la fibra che servirà il piano stesso.
Ecco come appare il cablaggio nel diramatore dopo aver estratto i cavi in fibra ottica. Si posso estrarre fino a quattro fibre diverse, per altrettanti appartamenti.
La presa utente a muro è adatta alla terminazione di 2 o 4 fibre ottiche, può essere dotata di bussole SC o FC e comprende il vassoio per la giunzione della fibra.

In questo articolo illustriamo le modalità di esecuzione di un impianto con cavo multifibra ottica e diramatori o box di piano, da scegliere in funzione del tipo di cavo utilizzato, rinforzato oppure no. Con il cavo di tipo rinforzato è possibile connettere da 8 fino a 36 utenze per la distribuzione di segnali tv digitale terrestre e satellitare. Ciascuna delle fibre ottiche che compongono il cavo viene quindi portata fino all’appartamento dell’utente. Qui può essere installato un divisore ottico per servire, ad esempio due aree di un appartamento (nel caso abbia una superficie estesa) oppure un convertitore ottico/ coassiale che trasforma i segnali distribuiti su fibra ottica in segnali elettrici compatibili con un normale cavo coassiale. Si possono utilizzare convertitori in modalità Quattro (doppia polarità in banda alta e bassa) da collegare a un multiswitch SCR per ottenere 4 connessioni sat indipendenti, ovvero 2 connessioni per MySky HD; Twin con 2 uscite indipendenti o Quad a 4 uscite indipendenti.
Per fare un esempio, con un cavo ottico multifibra a 36 fibre si può cablare un palazzo di 8 piani con 4 appartamenti per piano che ricevono i segnali via fibra ottica, da gestire secondo le esigenze.

Si ringrazia Tera-Sat per il contributo a questo articolo
www.tera-sat.it
Per maggiori info, si prega di contattare il distributore di zona.