AVL Technology – con il supporto delle tecnologie AVC distribuite da Exhibo – ha curato l’installazione audio video di Bleisure, lo spazio che IVH ha pensato per promuovere soluzioni per il mondo dell’hôtellerie.
Bleisure si definisce, nel sito che racconta il progetto, come ‘una business lounge, un ambiente elegante e all’avanguardia dove il food è al centro di tutto, un luogo accogliente dove bere un cocktail o assaporare i piatti di una cucina di alto livello, mentre si incontrano collaboratori e partner’.
È una definizione che introduce con efficacia il carattere sfaccettato di questo spazio: Bleisure è uno spazio che ospita un Cafè e una cucina, e ha poi dislocati su più piani una serie di sale meeting polifunzionali. Per chi ci passa di fronte per caso, è un punto di ristoro piacevole ed elegante dove pranzare o bere un caffè; per le aziende è uno spazio da affittare in cui organizzare i propri business meeting o eventi; per l’hôtellerie è questo ma anche molto di più: un ambiente dove la filiera si può incontrare e osservare gli ambienti di Bleisure come ambienti replicabili nei propri hotel, soluzioni da provare e vivere e che, con il supporto di IVH e del suo metodo innovativo, possono essere acquistate e pagate in notti-camera.
In quest’ultimo caso Bleisure diventa una particolare forma di showroom, dove l’hôtellerie può scoprire prodotti e servizi utili e testare, tra le altre cose, la qualità delle soluzioni audio video installate.
In questa Case study raccontiamo come sono state pensati e realizzati gli ambienti da AVL Technology con il supporto dalle tecnologie Exhibo, quali soluzioni AV siano state scelte e perchè. Protagonisti lato audio le soluzioni K-array e QSC (speaker, subwoofer e amplificatori) e Sennheiser (microfonia); lato video Panasonic (monitor e videoproiettori) e QSC (telecamere PTZ); ancora QSC processori e touchscreen.
Meritano particolare attenzione gli speaker K-array Lyzard-KZ14, sia per la loro microscopica dimensione, sia per l’SPL massimo pari a 98 dB. Ci raccontano di più Andrea Chiappini, Managing Partner, IVH Group e Roberto Gnecchi, Ceo, AVL Technology.
La sfida: uno showroom per mostrare all’hôtellerie nuove soluzioni per i loro spazi
«IVH group – spiega Chiappini – è un hub di aziende che fornisce prodotti e servizi agli hotel, con la particolarità però di proporre ai propri clienti la possibilità di farsi pagare in un modo alternativo, ovvero in notti-camera». Si tratta di un modello di business che contraddistingue IVH e che rappresenta un elemento fortemente attrattivo per le realtà dell’hôtellerie. Lo raccontiamo meglio nel box dedicato.
«Quando abbiamo pensato a Bleisure – prosegue Chiappini entrando nel merito – volevamo creare una location con una vocazione multifunzionale, con l’obiettivo di fare fare filiera a tutti gli stakeholder del turismo, quindi influencer, designer, architetti, chef, ecc.; una location che gli alberghi potessero affittare per un appuntamento o un evento e dove, guardandosi intorno, potessero avere nuovi spunti e nuove idee sulle tecnologie e sulla loro applicazione; una location dove potessero apprezzare la polifunzionalità – osservando come in uno stesso luogo riconfigurabile è possibile passare da un incontro a platea, a una riunione intorno a un tavolo, a una lounge con tavoli bassi – e pensare di riproporla nei propri spazi».
Chiappini prosegue raccontando che, quando hanno pensato a Bleisure, avevano dunque chiaro l’obiettivo di dotare gli spazi di elementi di arredamento e le tecnologie AV di alto valore che supportassero questa flessibilità, dando vita a una soluzione attraente per la filiera, tanto da portare gli stakeholder a immaginare di replicare lo stesso sistema di prodotti e soluzioni nelle proprie realtà, magari per ridare vita a spazi attualmente inutilizzati o sottoutilizzati. Una possibilità resa anche più interessante dal modello Fintech di IVH Group, il quale consente agli hotel di pagare queste soluzioni in notti-camera.
“Volevamo creare una location con una vocazione multifunzionale, con l’obiettivo di fare filiera a tutti gli stakeholder del turismo, offrendo agli hotel spunti da riproporre nei propri spazi – A. Chiappini
IL MODELLO IVH: PAGARE I SERVIZI IN NOTTI-CAMERA
IVH Group è una società che offre alle strutture del settore hospitality una vasta gamma di servizi, prodotti e forniture. Il metodo sviluppato da IVH consente agli hotel di riqualificare, ristrutturare e migliorare le proprie strutture – anche attraverso le soluzioni tecnologiche di cui parliamo in questa Case study – pagando con le proprie camere”: l’hotel acquisisce prodotti e servizi dalle aziende partner di IVH; il metodo IVH prevede il pagamento delle forniture in camere. Per gestire questo sistema IVH si appoggia a Fintech, partner IVH, che è appunto in grado di gestire questo processo di ‘finanziamento alternativo’.
«Si tratta di uno strumento finanziario grazie a cui gli hotel possono pagare con un proprio asset, quindi in un certo senso, a costo zero – spiega Andrea Chiappini, Managing Partner, IVH Group – Ai partner offriamo invece la possibilità di esporre nei nostri spazi Bleisure, e chiediamo di contribuire promuovendo il nostro metodo, coinvolgendo degli influencer del mondo del’ hôtellerie, spiegandogli come le soluzioni che tu partner proponi, possano diventare accessibili attraverso questa forma di pagamento alternativo».
In un periodo complesso per il settore turistico-alberghiero come quello che stiamo attraversando, il modello IVH rappresenta dunque un’opportunità importante per supportare gli investimenti dell’intera filiera, anche in assenza di liquidità.
La soluzione: meeting room polifunzionali, area lounge e musica dal vivo, possibilità di controllare in modo unificato gli ambienti
Il progetto si concretizza in una serie di ambienti che possiamo così riassumere:
■ 2 spazi polifunzionali, uno al piano 1, uno al piano –1, in grado di ospitare, riconfigurandosi, eventi con platea, riunioni attorno a un tavolo, momenti lounge di relax;
■ 4 piccole sale riunioni pensate per accogliere gruppi meno numerosi;
■ un’area bar lounge che ospita musica dal vivo e può diffondere il suono in tutti gli ambienti di Bleisure.
Iniziamo col parlare degli spazi polifunzionali.
«Quello al piano 1 è dotato di un monitor Panasonic TH-65CQE1W accompagnato da speaker K-array KV 25. – spiega Gnecchi – Sono di K-array anche l’amplificatore KA02 e il subwoofer KTR25. Nella configurazione con platea, lo speaker può utilizzare un microfono a gelato Sennheiser EW 100 G4 835S; nella configurazione con tavolo, entrano in gioco invece dei Sennheiser MEB 114 SB».
Le telecamere QSC PTZ 12×72 garantiscono la possibilità di connettersi da remoto e allargare virtualmente la riunione a utenti o altri gruppi esterni, offrendo un’esperienza di qualità grazie al movimento delle telecamere stesse in grado – con un preset fatto ad hoc – di individuare la posizione della persona che parla e quindi inquadrarla: «Telecamere e microfoni ‘dialogano’ tra loro– spiega Gnecchi – in modo tale che se parlo in un determinato microfono, la camera automaticamente inquadra il relatore».
La spazio polifunzionale al piano –1 (preceduto da un’area comune) è anch’esso in grado di ospitare eventi con platea, meeting con tavolo centrale e momenti lounge, ma il tutto su scala maggiore trattandosi di un ambiente più ampio e con maggiori opportunità di riconfigurazione. «Lato video – racconta Gnecchi – il supporto è offerto non da un monitor ma da un videoproiettore laser Panasonic PT-VMZ50 da 5mila ANSI lumen che proietta, per una precisa scelta di design architetturale, direttamente sulla parete ‘nuda’, con una videoproiezione fino a 3 metri di larghezza».
Lato audio abbiamo 2 speaker K-array Lyzard-KZ1, amplificatore K-array Kommander-KA02 e subwoofer K-array Thunder-KMT12P. Microfoni Sennheiser: EW 100 G4 835S (gelati per la configurazione con platea) e MEG 1440 Gooseneck (per la configurazione con tavolo centrale). Anche in questo caso troviamo le stesse telecamere PTZ QSC sopra citate, ugualmente configurate per muoversi coordinate ai microfoni attivi.
«Gli array coprono lo spazio con un suono avvolgente e uniforme – dice Gnecchi – La forza degli array è proprio questa, e qui si percepisce chiaramente: avvicinandosi agli speakers, non si ha un aumento di volume, tipico delle sorgenti puntiforme, che potrebbe provocare disturbo agli ascoltatori in prossimità. Al contrario, allontanandosi, il numero di sorgenti che contribuiscono a produrre pressione sonora aumenta, tenendo quindi il volume percepito costante, consentendo anche all’ascoltatore più distante di fruire di una perfetta intelligibilità».
Questo spazio confina con un’area comune che ospita un diffusore K-array Kommander-KA02 e un amplificatore QSC CX-Q2K4.
Le due sale possono essere collegate virtualmente: se si svolge un evento nella sala –1, e vi fossero più persone di quante la stessa può contenerne, è possibile trasmettere l’evento nella sala al piano 1 e ampliare così la platea degli ascoltatori, collegando anche i microfoni per garantire la possibilità di interagire con il main stage.
Per quanto riguarda l’architettura di sistemi e controlli AVC, costruito sulle soluzioni QSC, si veda il box dedicato.
Le sale riunioni più piccole: acustica funzionale e attenzione all’estetica
Le 4 sale più piccole hanno una configurazione più semplice, volta a supportare l’incontro di gruppi meno numerosi. L’equipaggiamento tecnologico prevede, per tutte, un monitor Panasonic TH-65CQE1W da 65 pollici e sul piano audio speaker K-array Lyzard-KZ14, subwoofer K-array Rumble- KU 44. Gli speaker, da 15W, meritano una ulteriore riflessione: molto compatti – misurano solo 22 x 100 x 11 mm – hanno una capacità acustica decisamente elevata per le loro dimensioni; garantiscono un SPL massimo di 98 dB; in quanto array sono composti ciascuno da 4 speaker da 0,5”; l’apertura sull’asse verticale è molto più ampia di un normale ‘point-source’ e arriva a 140° (apertura sull’asse orizzontale 40°).
Nello specifico la tecnologia Pure Line Array di K-array prevede che gli speaker siano accoppiati meccanicamente: «Non ci sono correzioni di fase», dice Gnecchi. Data la conformazione degli spazi, nelle sale piccole sono stati posizionati sotto i monitor orizzontalmente invece che, come consuetudine, verticalmente. «Generalmente sono posizionati in verticale in modo da evitare le riflessioni su soffitto e pavimento e sfruttare l’apertura orizzontale per coprire un’ampia fetta di platea – racconta Gnecchi – In questo caso si è deciso invece di montarle in orizzontale perché lo spazio è molto piccolo, dunque l’apertura verticale di questo speaker, anche se ridotta, copre perfettamente l’ambiente [ed evita riflessioni sulle pareti di vetro verticali, qui più problematiche del soffitto-ndr], mentre l’ampia apertura orizzontale risulta utile per far sentire al meglio l’audio, che si stia in piedi o seduti».
Altro punto di forza di questi speaker è sul fronte del design: «Non risultano mai invasivi – dice Gnecchi – essendo così piccoli, e si integrano bene nell’ambiente, poiché il colore può essere personalizzato in qualsiasi finitura RAL e in finiture speciali [es. oro 24k, oro antico, acciaio spazzolato e acciaio satinato – ndr]. In questo caso è stato scelto il bianco, con un effetto a contrasto sul nero della cornice del monitor»
“Dall’area live il segnale può essere riprodotto in tutta la struttura o nelle aree che interessano con la possibilità di gestire singolarmente i volumi – R. Gnecchi
L’area Lounge: musica dal vivo diffusa in tutti gli ambienti
L’area Lounge al primo piano comprende la zona dell’ingresso, quella del bancone del bar con di fronte la cucina a vista, e la zona sul fondo dove è prevista la possibilità di ospitare gruppi live o DJ set.
«L’area live è equipaggiata con un subwoofer K-array Thunder-KMT12P e due speaker K-array Kobra-KK102; quando è presente il gruppo live, – spiega Gnecchi – questi diffusori vengono collegati e il segnale può essere riprodotto in tutta la struttura o nelle aree che interessano con la possibilità di gestire singolarmente i volumi».
La zona ingresso e la zona bar sono coperte da 8 speaker K-array Lyzard-KZ14, 2 amplificatori K-array Kommander-KA02 e 2 subwoofer K-array Rumble-KU44.
«Siamo molto contenti delle soluzioni che abbiamo adottato e adesso non vediamo l’ora di cominciare a lavorare con le aziende; abbiamo già tantissime richieste per l’utilizzo dello spazio e circa una sessantina di eventi in programma. Lo spazio – aggiunge Chiappini – ospiterà anche un format televisivo che si chiamerà The designers; gli spazi e le tecnologie diverranno anche il ‘set’ dove si terranno le selezioni dei partecipanti. Un’occasione di visibilità in più per i partner e per le figure che graviteranno attorno a Bleisure, e che speriamo offra ulteriore linfa vitale al progetto». ■
Uno degli speaker K-array Lyzard-KZ14 posizionati in alto attaccati al soffitto della zona di ingresso. Date le piccole dimensioni (22x100x11 mm) risultano sostanzialmente invisibili.
Alcune immagini tratte dai due rack che governano il sistema audio video di Bleisure; tecnologie Sennheiser, QSC, K-array.
ARCHITETTURA DI SISTEMA E CONTROLLI
Per quanto riguarda configurazione d’impianto e controlli, ricordiamo che:
■ La distribuzione dei segnali è basata su protocollo Dante.
■ L’architettura del sistema AVC si basa sulla piattaforma Q-SYS di QSCche garantisce il controllo di tutto il sistema con basso dispendio di periferiche e grande facilità d’uso.
La piattaforma è sovradimensionata e dunque future-proof in caso di future integrazioni o modifiche. Integra il controllo anche di apparati di terze parti, tra cui per esempio la telefonia VoIP nelle sale meeting dotate di pannelli touch [ovvero le due appena descritte – ndr].
Il trasferimento audio nel sistema avviene direttamente in standard AES67, già integrato sulla piattaforma, facilitando la delocalizzazione delle periferiche audio nella struttura.
■ Il Processore Core 110F di Q-SYS basa la sua programmazione e customizzazione sul software Designer, per la composizione del progetto e dell’interfaccia grafica.
La piattaforma Q-SYS infatti è una piattaforma software che permette la completa customizzazione del Core centrale, adattandone gli usi al sistema dove la macchina viene installata e personalizzando le grafiche di comando sui pannelli di controllo direttamente tramite il Q-SYS Designer.
Riguardo, invece, le telecamere PTZ e i pannelli di Controllo touch, presenti solo nelle sale polifunzionali sopra descritte, ricordiamo che:
■ Le telecamere PTZ native Q-SYS, connesse esclusivamente in rete, trasferiscono il segnale video tramite rete verso gli endopint di Bridging AV da cui è possibile connettere PC di conferenza con una singola connessione USBcontenente l’audio bidirezionale e il video delle telecamere. In questo modo la soluzione permette un utilizzo BYOD del sistema di sala: un qualsiasi PC con installato un soft codec di qualsiasi marca (Zoom, Teams, Webex, o altro) può connettersi al sistema con un singolo cavo USB e andare in videoconferenza senza necessità di installazione di driver o software.
■ I pannelli touch di piattaforma (TSC-80 di QSC) permettono un’esperienza user friendly, richiamando per scenari le diverse situazioni di utilizzo della sala o permettendo la regolazione dei parametri di sala singolarmente.
Il controllo dei sistemi può inoltre avvenire tramite dispositivi Wi-Fi con app gratuite (iOS) oppure su PC in rete tramite un comodo emulatore grafico gratuito. C’è anche un i-Pad tramite cui, via Wi-Fi, è possibile gestire i volumi audio e altri controlli delle stanze, senza che sia necessario andare fisicamente nel locale e usare il pannello touchscreen.
Persone intervistate
Andrea Chiappini, Managing Partner, IVH Group
Roberto Gnecchi, Ceo, AVL Technology