Case Study, Exhibo

Caffè San Carlo e ristorante Scatto: per l’experience dei clienti sonorizzazione elegante e qualità acustica di livello

Per i due locali torinesi, con sede all’interno di Gallerie d’Italia, era necessario prevedere un impianto audio con prestazioni elevate, ma poco invasivo. Da qui la scelta di sfruttare binari già esistenti per posizionare diverse tipologie di speaker Ecler, in grado di garantire alla clientela una piacevolissima esperienza acustica. System integrator Black Engineering. 


Nel 2022, i torinesi hanno visto arrivare nella loro città ‘Gallerie d’Italia’, il progetto di Intesa Sanpaolo che, a partire dal 1999, aveva già dato vita a spazi culturali di prestigio a Vicenza, Napoli e Milano. 

In questo caso parliamo di un progetto architettonico firmato da Michele De Lucchi e AMDL Circle, che riguarda Palazzo Turinetti, affacciato su piazza San Carlo, nel pieno centro del capoluogo piemontese. Tecnologia e visitor experience curata da Black Engineering.

Il museo, inaugurato nel maggio 2022, è sede di alcune importanti collezioni dell’istituto bancario: l’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo, con i suoi sette milioni di immagini e oltre, opere e arredi del barocco piemontese e le nove grandi tele realizzate per l’antico Oratorio della Compagnia di San Paolo, risalenti alla seconda metà del Seicento. Inoltre, le Gallerie d’Italia di Torino sono un luogo nel quale si promuovono, attraverso la fotografia e la video arte, temi sociali italiani e internazionali. 

In questo prestigioso contesto, Intesa Sanpaolo ha deciso di credere nella riapertura dello storico Caffè San Carlo e nella creazione di un nuovo ristorante, pubblicando un bando per l’assegnazione degli spazi e la loro gestione. 

I partecipanti hanno presentato la loro idea di sviluppo per i locali e, tra tutte le proposte, è stata scelta quella dei fratelli Costardi, o meglio dei Costardi Bros, come amano definirsi. E così, oltre al ritorno del caffè storico torinese, si è assistito alla nascita del ristorante Scatto, che deve il suo nome all’archivio fotografico presente nella parte sotterranea del palazzo. 

Il passo successivo ai lavori di ristrutturazione è stata la scelta di un impianto audio che fosse poco impattante a livello estetico ma di grande qualità, con un obiettivo chiaro: far vivere piacevoli emozioni a chi deciderà di trascorrere in questi spazi pochi minuti per un semplice caffè o qualche ora per una cena d’autore. 

Ne parliamo con Christian Costardi, titolare dei locali e chef del ristorante Scatto insieme al fratello Manuel, e con Claudio Zanca, Technical Director di Black Engineering, l’azienda che si è occupata della progettazione e dell’installazione. 



Il Ristorante Scatto, nella foto, deve il suo nome all’archivio fotografico presente nella parte sotterranea del Palazzo Turinetti, affacciato su piazza San Carlo.

Sul piano della sonorizzazione serviva un intervento poco invasivo a livello estetico. Nel ristorante non c’era la possibilità di tirare nuovi cavi e nel Caffè San Carlo avevamo vincoli strutturali imposti dalla Sovrintendenza – C. Costardi


La sfida: creare un impianto audio di qualità senza interventi strutturali 

Parliamo con Christian Costardi che, insieme al fratello Manuel, è lo chef del ristorante Scatto, oltre che il titolare del nuovo Caffè San Carlo. «Essere parte del progetto Gallerie d’Italia – dice – è un grande privilegio e un grande onore. La nostra professionalità, gli anni spesi nel mondo della ristorazione e dell’hôtellerie, da cui arriviamo, ci hanno permesso di vincere il bando, dopodiché, il nostro primo pensiero è stato lavorare sul dare un’impronta a questi due spazi. Abbiamo coinvolto gli architetti dello studio di architettura torinese ‘lamatilde’, a cui siamo soliti appoggiarci. Abbiamo lavorato prima di tutto sul Caffè San Carlo, con l’intento di dargli un’anima contemporanea, senza però fargli smarrire la sua storicità. I responsabili del restauro degli affreschi, degli specchi, di tutta la parte storica presente, che andava non soltanto rispettata ma amplificata, hanno fatto un grande lavoro. Noi, dal canto nostro, abbiamo aggiunto un bancone che lo trasformasse in un caffè contemporaneo, ma soprattutto in un caffè che avesse una prospettiva futura». 

Subito dopo è venuto il ristorante Scatto, con la sua anima molto più moderna. «Anche i materiali lo sono – prosegue Costardi –. Abbiamo il noce italiano, molto acciaio, un pavimento in resina di cemento, abbiamo uno shared table e una cucina completamente a vista, una grande attenzione per l’illuminazione, il design, i colori. Volevamo creare non un ristorante con cucina ma una cucina con tavoli. Oggi possiamo dire di avercela fatta: abbiamo una sala molto raccolta, molto accogliente, in cui da tutti i tavoli si vede la cucina».

La sfida legata alla sonorizzazione dei locali è sorta una volta terminata la ristrutturazione, con la necessità di intervenire in modo poco invasivo a livello estetico. Nel ristorante, infatti, non c’era più la possibilità di tirare nuovi cavi, poiché le pareti erano già state chiuse, mentre per quanto riguarda il Caffè San Carlo, in quanto locale storico, i vincoli strutturali erano imposti dalla Sovrintendenza: ad esempio, era impossibile agire in qualunque modo sui muri. 

«Nella zona ristorante – dice Costardi, anticipando alcuni aspetti della soluzione che vedremo tra poco – si è lavorato anche su una serie di pannelli fonoassorbenti, per creare un ambiente confortevole per l’orecchio del cliente che, scegliendo un percorso di degustazione, può arrivare a trascorrere anche tre ore al tavolo. Serviva a questo punto un impianto audio che permettesse una buona diffusione della musica, senza impattare sull’estetica del locale. Per questo ci siamo affidati ai professionisti di Black Engineering». 


Per Black Engineering la sfida era duplice: la tecnologia audio non poteva in nessun modo impattare né esteticamente né tantomeno strutturalmente sullo spazio storico, e doveva essere di alto livello, dal momento che il piacere dell’ascolto è parte integrante dell’esperienza del cliente.

BOX – Una sede prestigiosa e tanta voglia di lavorare 

Con un progetto come questo, viene spontaneo chiedersi e chiedere al diretto interessato, Christian Costardi, quali obiettivi si siano dati i Costardi Bros nel breve e nel lungo periodo. Quali traguardi vogliono raggiungere? 

C’è chi parla di una nuova stella Michelin, dopo quella del loro ristorante di Vercelli… Christian Costardi non si lascia prendere dall’euforia e risponde da grande professionista, sognatore ma con i piedi ben piantati a terra: «La mia ambizione principale oggi è quella di avere un gruppo di dipendenti che stiano bene, di far contente le 45 persone assunte all’interno di questa azienda. Abbiamo creato una squadra molto giovane, perché crediamo che soltanto così si possa costruire un futuro nel mondo della ristorazione. 

La seconda ambizione è quella che stiamo portando avanti da quando abbiamo aperto il Caffè, il 20 dicembre 2022, e il ristorante, il 9 febbraio 2023: coccolare i clienti – anche attraverso la cura di dettagli come l’acustica e la sonorizzazione – e vederli tornare nei nostri locali. I riconoscimenti che verranno con il tempo saranno graditissimi e sicuramente rappresenteranno uno stimolo per fare ancora meglio, ma saranno una conseguenza del buon lavoro fatto. L’obiettivo è sempre il benessere del cliente». 

Dalle parole di Costardi traspare l’orgoglio per l’avventura appena iniziata: «Prima della nascita di Scatto, una parte dei locali era una gelateria e una parte un negozio di abbigliamento. La nostra fortuna è stata poter scattare una polaroid e decidere come sarebbe diventata la nostra opera d’arte».


Per l’installazione, sia del Caffè San Carlo che del ristorante Scatto sono stati usati due modelli Ecler WiSpeak: 
1) Tube, un simil-faretto da 3 pollici che si mimetizza molto bene con le luci già presenti, il best-seller della linea; 
2) Cube, un classico cabinet nello stile di Ecler, da 5 pollici, utilizzato nell’installazione per avere una risposta migliore per quanto riguarda le basse frequenze. 

La soluzione: casse WiSpeak Tube e Cube di Ecler 

Parliamo con Claudio Zanca, Technical Director di Black Engineering, il system integrator che ha progettato la parte tecnica di Gallerie d’Italia a Torino.  

«In un progetto di restauro come quello del Caffè San Carlo e del ristorante Scatto le sfide sono molteplici: da un lato la tecnologia audio non può in nessun modo impattare né esteticamente né tantomeno strutturalmente sullo spazio storico, dall’altro deve essere una tecnologia di alto livello, perché il piacere dell’ascolto è parte integrante dell’esperienza del cliente».  

Dopo varie ricerche la scelta è ricaduta sul marchio Ecler, che nella sua linea WiSpeak propone prodotti che si sposavano perfettamente con le richieste della committenza. Si tratta degli speaker Tube e Cube, a forma di faretto, che potevano essere comodamente installati sui binari già esistenti nei locali per ospitare i dispositivi di illuminazione, caratterizzati tra l’altro da un design molto simile. 

«Abbiamo installato due modelli Ecler. Il più discreto è un simil-faretto da 3 pollici (Tube), che si mimetizza molto bene con le luci già presenti, e infatti è il best-seller della linea, pur non essendo il più potente quanto a capacità sonora. La seconda tipologia è invece il Cube, un classico cabinet nello stile di Ecler, molto simile alle Emotus e ad altri modelli di questo marchio. Si tratta di uno speaker da 5 pollici ed è stato utilizzato all’interno del ristorante per avere una risposta migliore per quanto riguarda le basse frequenze». 

I diffusori Ecler richiedono soltanto alimentazione a 230 Vca e sono dotati di un selettore che sceglie la fase elettrica giusta sull’impianto. Il tutto viene gestito da un Core, la centralina Ecler, che supporta fino a 24 dispositivi da configurare tramite app. Ogni dispositivo ha il proprio volume indipendente; c’è poi un volume master tramite il quale è possibile regolare il suono di tutto l’impianto. 


Il Caffè San Carlo (sopra la sala principale, sotto la saletta secondaria)  in quanto locale storico, era sottoposto a vincoli strutturali imposti dalla Sovrintendenza. Per esempio, era impossibile agire in qualunque modo sui muri. 

Abbiamo scelto la linea WiSpeak Ecler, a forma di faretto, speaker che potevano essere comodamente installati sui binari già esistenti nei locali per ospitare i dispositivi di illuminazione – C. Zanca


I dettagli dell’integrazione 

Zanca fornisce quindi qualche dettaglio in più: «La soluzione adottata sfrutta le frequenze radio. La banda su cui si dispone è tra i 5.1 e i 5.8 GHz. In questa banda di frequenza avviene la comunicazione fra il trasmettitore Core e i suoi ricevitori, che possono essere di vario tipo e devono trovarsi a una distanza massima di 12 metri dal Core stesso, possibilmente a vista, cioè senza pareti a separarli. In realtà, nel caso del Caffè San Carlo e del ristorante Scatto questa condizione non si verifica – il Core è nascosto in un armadio perché l’impatto visivo in questi due locali è molto importante –, ma non c’è nessuna ricaduta sulla sua efficacia. Va poi ricordato che i ricevitori collegati al Core sono speaker attivi, alimentabili da binario, come accade in questo caso». 



Nello specifico, è stato installato un Core per il ristorante e uno per il bar, con una dotazione di 8 Tube e 2 Cube per il primo e di 12 Tube e 2 Cube per il secondo. «Nel Caffè San Carlo l’installazione è particolarmente interessante, perché i binari elettrificati si trovano sopra a un cornicione posto a circa 4 metri da terra e sono installati verso l’alto e non verso il basso, come avviene di solito. Nel ristorante, invece, l’installazione è così impostata: i Tube, che, ricordo, sono speaker rotondi simili ai faretti già presenti, sono stati suddivisi su quattro binari per coprire tutta l’area di forma rettangolare, mentre i 2 Cube di forma quadrata sono stati settati con frequenze medio-basse – per dare corpo al suono – e posizionati in due angoli, il che li rende meno visibili». 

Il colore scelto è il nero, ma tutti i prodotti della gamma sono disponibili anche in bianco. All’interno del ristorante è stato anche possibile installare a soffitto alcuni pannelli fonoassorbenti posizionati a 45° per correggere l’acustica della sala, che di conseguenza risulta molto morbida e confortevole. 

Il risultato dell’installazione effettuata da Black Engineering soddisfa pienamente lo chef. «La soddisfazione – dice Costardi – è innanzitutto legata alla semplicità nel montaggio. Il fatto di avere già dei binari cablati, sui quali è stato possibile aggiungere questi speaker, è una grandissima comodità. Altro punto molto positivo è la possibilità di modulare rapidamente il volume a seconda della zona. E ci piace moltissimo il fatto di poter sfruttare delle casse performanti sia per la musica di sottofondo che accompagna le cene di tutti i giorni sia per poter ‘alzare il volume’ nel momento in cui il nostro spazio diventa un luogo di festa. La qualità del suono rimane immutata». ■



Lo sapevi che…

Come fa notare lo stesso Claudio Zanca, Technical Director di Black Engineering, oltre a Tube e Cube, «la linea WiSpeak comprende un ulteriore prodotto, molto performante, che tuttavia non era adatto per questa specifica integrazione: parlo del Globe, una sfera che riesce a coprire 360° di sonorizzazione attorno a sé  con un’apertura in orizzontale di quasi 180°».


Christian Costardi, chef, titolare del ristorante Scatto e del Caffè San Carlo 
Claudio Zanca, Technical Director di Black Engineering 

Link utili

gallerieditalia.com | blackengineering.it  | exhibo.it | ecler.com

Related posts

Teatro Manzoni: qualità audio ottimizzata grazie alla configurazione Dual Lobe

Redazione
5 anni fa

Bleisure: un Business Design Café intessuto di tecnologia dove l’hôtellerie scopre nuovi modelli di business

Redazione
3 anni fa

Wivian’s Factory: uno showroom che fa un salto nel futuro grazie a monitor, Big Pad e totem Sharp

Redazione
3 anni fa
Exit mobile version