Scelta del proiettore e corretta valutazione dei parametri di installazione sono i segreti per realizzare una videoproiezione di qualità: la tecnologia di proiezione e le condizioni ambientali fanno la differenza.
Progettare correttamente una Sala Riunioni dal punto di vista audio/video rappresenta un compito estremamente importante: un lavoro realizzato a regola d’arte determina una positiva esperienza di condivisione delle informazioni e, di conseguenza, genera un’immagine positiva dell’azienda che l’ha realizzata. Questo aspetto diventa ancora più importante quando si tratta di Sale Consiglio o Direzionali, utilizzate dai Soci e dal Top Management; in questo caso la videoproiezione verrà utilizzata per visualizzare dati e presentazioni con un feedback diretto sulla qualità del lavoro effettuato da parte delle persone che all’interno dell’azienda dovranno farsi carico anche delle decisioni sugli acquisti e la scelta dei fornitori. Se l’aspetto più importante di un’installazione è il risultato finale, dobbiamo definire quali sono i parametri che influenzano questo risultato, percepito come qualità dell’immagine; parametri che, come vedremo, coinvolgono sia la scelta del proiettore che le condizioni ambientali in cui viene installato. Canon ci indica i passi da seguire per eseguire un’installazione a regola d’arte.
Il Rapporto di Contrasto
Un primo aspetto per considerare un’immagine di qualità è il suo rapporto di contrasto, un parametro che si traduce in un’immagine brillante e, appunto, contrastata, dove la leggibilità e la saturazione dei colori vengono percepiti in modo chiaro e vivido. Il contrasto di un’immagine, oltre ad essere valutato in modo qualitativo, può essere facilmente misurato e tradotto in un numero, chiamato rapporto di contrasto.
Questo rapporto, misurabile tramite un luxmetro o calcolabile a priori in fase di progettazione, consente di capire quanto sarà contrastata l’immagine sullo schermo di proiezione, con una relazione direttamente proporzionale tra il valore del rapporto di contrasto e la qualità percepita dell’immagine. Dimentichiamoci i valori di contrasto tanto decantati da brochure e volantini (valori di 1.000:1, 10.000:1 fino a 1.000.000:1): il risultato che avremo davanti ai nostri occhi in un’installazione di videoproiezione professionale avrà certamente un valore inferiore di diversi ordini di grandezza rispetto a quanto presentato da molti prodotti nella lista delle caratteristiche tecniche.
Prendendo la definizione riportata da Wikipedia possiamo dire che “Il contrasto in un’immagine è il rapporto o differenza tra il valore più alto (punto più luminoso) e il valore più basso (punto più scuro) della luminosità nell’immagine”. Il rapporto di contrasto nativo di un prodotto, display o videoproiettore, è l’indice della capacità di quello specifico prodotto di visualizzare, allo stesso tempo, bianchi molto luminosi (punto più luminoso) e neri molto profondi (punto più scuro) ma, come dicevamo, quando si entra nella pratica delle installazioni i parametri nativi del sistema di visualizzazione si vanno a sommare alle caratteristiche ambientali dove viene utilizzato. Caratteristiche ambientali che influenzeranno in modo molto importante il risultato finale.
L’ambiente è soprattutto importante nel mondo della videoproiezione poiché mentre un televisore o un monitor possono contare su uno schermo che, da spento, è completamente nero, i proiettori partono con l’handicap di uno schermo (il telo di proiezione) che quando il proiettore è spento non è nero, bensì tanto più bianco quanto maggiore è la quantità di luce ambientale che si riflette sullo schermo stesso. Di conseguenza ecco la formula per calcolare il rapporto di contrasto:
Rapporto di Contrasto =
(Luminosità MAX = Luminosità Ambientale + Luminosità Bianco Proiettore) /
(Luminosità MIN = Luminosità Ambientale + Luminosità Nero Proiettore)
Il rapporto di contrasto sarà uno dei parametri fondamentali per valutare a priori i risultati di una videoproiezione: ci arriveremo tra poco dopo aver introdotto le grandezze in gioco che concorrono a definirlo.
Luminosità o illuminanza?
Quando si parla di videoproiezione il termine corretto da utilizzare per effettuare le misurazioni è quello dell’illuminanza, che indica la quantità di luce ricevuta da una specifica superficie, ad esempio il telo di proiezione. Una grandezza, espressa in lux, che può essere facilmente calcolata tramite un apposito strumento, detto luxmetro, con il quale sarà possibile fare una valutazione della quantità di luce presente in un determinato ambiente per poter quindi dimensionare correttamente la scelta del videoproiettore da utilizzare. La foto della pagina successiva ritrae un luxmetro utilizzato per rilevare l’illuminanza presente sullo schermo di proiezione in normali condizioni di utilizzo della sala. Sarà quello il parametro di partenza utilizzato per scegliere il proiettore
Illuminanza e lumen: quale relazione?
Illuminanza e lumen: quale relazione?
Tra le caratteristiche tecniche presenti sulle specifiche di un
proiettore non troveremo ovviamente mai la voce lux o illuminanza poiché
l’illuminanza misurata in un punto non tiene conto della grandezza
della superficie da illuminare. I proiettori avranno invece tra le loro
caratteristiche l’indicazione del flusso luminoso, più comunemente
definito luminosità, un parametro espresso in lumen che fornisce
indicazioni sulla capacità di un proiettore di illuminare la superficie
di proiezione. Tra lumen (flusso luminoso del proiettore) e lux
(illuminanza di una superficie) esiste una relazione molto semplice che
consente di mettere in relazione le due grandezze e che tiene conto
della superficie in metri quadri, illuminata:
Flusso Luminoso (Lumen) =
Illuminanza (Lux) * Superficie Schermo (m2)
da cui:
Illuminanza (Lux) = Flusso luminoso (Lumen) / Superficie Schermo (m2)
Grazie a questa relazione, conoscendo il flusso luminoso del
proiettore e l’area della superficie da illuminare è semplice ricavare
immediatamente i lux presenti sullo schermo di proiezione e procedere al
giusto calcolo del rapporto di contrasto. Ecco allora che ci torna
utile la relazione vista in precedenza, che possiamo ora andare a
definire con la terminologia più corretta nel campo della
videoproiezione utilizzando il valore dell’illuminanza:
Rapporto di Contrasto =
(Illuminanza MAX = Illuminanza Ambientale + Illuminanza Bianco Proiettore) /
(Illuminanza MIN = Illuminanza Ambientale + Illuminanza Nero Proiettore)
I livelli di luminosità a seconda dell’ambiente
– La luce del sole: da 32mila a 100mila lux;
– Sotto i riflettori degli Studi Televisivi: 1.000 lux;
– Ufficio luminoso: circa 400 lux;
– Ufficio illuminato secondo l’attuale normativa europea UNI EN 12464: 500 lux;
– Luce riflessa della Luna piena: circa 1 lux; – Luce di una stella luminosa: soltanto 0,00005 lux.
Un esempio per fare chiarezza
Pensando di dover procedere alla progettazione di una sala riunioni, quali sono i passi per procedere?
1 – Misurazione luminosità ambientale
Tramite il luxmetro basta un semplice sopraluogo per valutare in
modo preciso le condizioni di illuminazione dello schermo o della parete
che accoglierà la proiezione. Tipicamente la luce ambientale presente
in un ufficio varierà tra i 300 e i 400 lux, ma quello che ci interessa è
l’illuminanza specifica della parete che ospiterà la proiezione, la
quale non dovrebbe superare i 100 lux per avere un risultato di qualità
senza dover utilizzare proiettori di potenze troppo elevate. Nel nostro
esempio consideriamo di aver effettuato una misurazione di 90 lux su cui
baseremo i calcoli che seguiranno.
2 – Scegliere le dimensioni dello schermo
Una volta scelta la parete che ospiterà la proiezione è necessario
definire le dimensioni dello schermo, larghezza e formato: 4:3, 16:9 o
16:10. La larghezza e il formato dello schermo ci permetteranno di
calcolare la superficie totale di proiezione. Nel nostro esempio
valutiamo di voler realizzare uno schermo in formato 16:10 con una base
di 2,5 metri e una conseguente altezza di 1,56 metri per una superficie
totale pari a: 2,5 m x 1,56 m = 3,9 m2.
3 – Definire il rapporto di contrasto desiderato
Abbiamo parlato in precedenza di come i valori dei rapporti di
contrasto presenti nelle specifiche tecniche dei prodotti, con valori
superiori a 1.000.000:1 ma anche 1.000:1 siano di fatto molto lontani
dai risultati di un’installazione reale. I rapporti di contrasto reali,
all’interno di un’applicazione pratica, quando parliamo di Sale
Riunioni, sono infatti dell’ordine di 7:1, 10:1, 15:1, valori
sufficienti per garantire la leggibilità dei dati e una buona percezione
delle immagini, soprattutto salendo sopra un rapporto di 10:1. La
situazione, anche reale, è diversa quando si parla di applicazioni di
videoproiezione in ambito home cinema poiché in quel caso, realizzando
la visualizzazione delle immagini in ambienti completamente oscurati
pensati appositamente per la visione delle immagini, è possibile
raggiungere realmente valori di contrasto superiori a 100:1. Nel nostro
esempio scegliamo di ottenere un valore di contrasto pari a 10:1, valore
da cui partiremo per andare a definire il flusso luminoso necessario
per ottenere i risultati richiesti.
4 – Calcolare il flusso luminoso del proiettore
Una volta misurata la luminosità ambientale, decise le dimensioni
dello schermo e valutato il rapporto di contrasto desiderato, è
possibile ottenere una stima del flusso luminoso necessario e procedere
quindi in modo più consapevole alla scelta del modello di
videoproiettore. Il passaggio è estremamente semplice e ottenibile con
un calcolo in base ai parametri raccolti nel nostro esempio.
Illuminanza per luce ambiente: 90 lux
Superficie Schermo: 3,9 m2
Rapporto di contrasto richiesto: 10:1
Luminosità richiesta per il contrasto di 10:1: 900 Lux (90 lux * 10)
Flusso luminoso richiesto: 3.510 lumen (pari a 900 lux moltiplicato per la superficie dello schermo di 3,9 m2)
Basandoci su queste considerazioni possiamo vedere come una prima
fase di progettazione ci possa dire che un proiettore con un flusso
luminoso di almeno 3.500 lumen sia necessario ad ottenere un’immagine di
2,5 metri di base, con un rapporto di contrasto sufficiente ad offrire
una buona qualità d’immagine. A voler essere precisi dobbiamo dire che
nel calcolo dell’illuminanza dovrebbe essere il risultato della somma
della luminanza ambientale + la luminanza del nero proiettato dal
proiettore (mai pari a zero ma impossibile da dedurre dalle specifiche
tecniche di un proiettore senza effettuare misurazioni); così come
l’illuminanza del bianco è in realtà la risultante della somma
dell’illuminanza dell’ambiente (sempre pari a 90 lux) più l’illuminanza
del bianco proiettato dal proiettore. Inoltre, un parametro che rientra
all’interno del calcolo completo è anche il coefficiente di guadagno del
telo di proiezione, capace di aumentare anche considerevolmente il
livello di illuminanza dello schermo. Ciò accade perché è in grado di
riflettere la luce proveniente dal proiettore con un fattore di
guadagno, pur senza aumentare l’illuminanza dovuta alla luce ambientale,
grazie alla capacità di riflettere con un fattore di guadagno solo la
luce proveniente da una determinata angolazione.
Mondo ideale e installazioni reali
Nella pratica capiterà spesso di vedere schermi di proiezione, anche di 2,5 metri di base, realizzati con proiettori con flussi luminosi inferiori rispetto a quanto da noi segnalato in questo articolo. Questo perché anche con valori di 7:1 o addirittura 5:1 è comunque possibile avere immagini correttamente visibili sullo schermo. Ovviamente in questo caso il livello qualitativo dell’installazione sarà sicuramente ai limiti dell’accettabilità, rendendo l’eventuale risparmio ottenuto nella scelta del proiettore, pericoloso in termini di valutazione generale del risultato qualitativo da parte di chi ha effettuato l’installazione.
Tre trucchi per non sbagliare
1) Fate attenzione all’altezza del soffitto della sala
A volte dimenticata, l’altezza della sala in cui viene realizzata la
proiezione è in realtà un aspetto fondamentale poiché spesso è il
parametro che, più della larghezza, limita le dimensioni dello schermo.
Una proiezione in una sala realizzata a platea, per esempio, non
dovrebbe mai partire da un’altezza inferiore a 1,5 metri per consentire
la corretta visione dello schermo da parte di tutte le persone presenti
in sala, senza che le teste delle persone sedute nelle file più avanti
disturbino la visione dai posti posteriori. Chiaramente il problema è
meno importante in sale realizzate, ad esempio, a ferro di cavallo, dove
la visualizzazione da parte di tutti i presenti risulta agevolata anche
da schermi che partono da altezze inferiori al metro.
2) Effettuate la misurazione dei lux in ambiente nelle condizioni peggiori possibili
Per definire in modo corretto i parametri di progettazione è
importante effettuare il sopraluogo nella sala di proiezione con le
condizioni di luce peggiori possibili. La luce presente nell’ambiente
può infatti essere influenzata, ad esempio, da quella che entra dalle
finestre (che probabilmente sarà più intensa), e quindi più problematica
ai fini della videoproiezione in determinate ore del giorno.
3) Abbassate la luce
Prima di scegliere un proiettore con un elevato numero di lumen fate
il possibile per diminuire la luce presente sulla parete di proiezione.
Gli interruttori separati per le luci presenti sopra lo schermo di
proiezione rispetto al resto della sala e le tende oscuranti sulle
finestre poste in prossimità dello schermo rappresentano due soluzioni
semplici ed economiche per diminuire in modo molto importante il livello
della luce incidente sulla parete di proiezione, creando un immediato
aumento della qualità delle immagini grazie all’aumento del rapporto di
contrasto. Basti pensare che diminuire l’illuminanza di una parete da 90
a 45 lux consente di raddoppiare, a parità di proiettore, il livello di
contrasto; per ottenere lo stesso risultato senza agire sull’ambiente
sarebbe necessario passare da un proiettore da 3.500 lumen a uno da
7.000 lumen con un considerevole aumento dei costi, degli ingombri e dei
consumi.