Quali saranno i trend che caratterizzeranno i mobile device nei prossimi anni? E il conseguente adeguamento delle reti globali? Ecco le risposte di Cisco, che ha monitorato il traffico dati, prevedendo i risultati dei prossimi 5 anni.
Negli
ultimi anni, il numero dei dispositivi portatili, con il relativo
traffico dei dati, ha subito un’impennata notevole nel mercato, frutto
di una rapida evoluzione tecnologica nel settore e di una produzione
divenuta negli anni quanto mai più serrata. Un dato di fatto che offre
lo spunto per studiare in che modo stanno cambiando i trend e a quali
sviluppi di mercato porteranno nel prossimo futuro.
Attraverso questo articolo, ripercorriamo uno studio realizzato da
Cisco Visual Networking Index che ne ha monitorato i dati, facendo
emergere l’impatto che questo tipo di traffico potrà avere, negli anni a
seguire, sulla rete globale.
La rete mobile nel 2012
Iniziamo subito con l’analizzare quanto successo lo scorso anno, per comprendere meglio in che percentuale stia crescendo l’utilizzo dei dispositivi portatili. Bene, nel 2012 il traffico della rete mobile ha raggiunto gli 885 petabyte al mese (885 biliardi di byte), decisamente in crescita rispetto ai 520 petabyte al mese del 2011, e quasi dodici volte superiore rispetto al valore di 75 petabyte al mese registrato nel 2000. Di pari passo, anche la velocità di connessione del 2012 ha raggiunto valori pari al doppio rispetto all’anno precedente, passando in media dai 1.211 ai 2.064 kbps per gli smartphone, e dai 2.030 ai 3.683 kbps per i tablet. Per non parlare dei 161 milioni di computer portatili utilizzati lo scorso anno, che hanno generato un traffico medio per ciascuno di 2,5 GB al mese. Tutti dati, questi, che denotano dei mercati in crescita; non a caso l’utilizzo medio degli stessi smartphone, ad esempio, è cresciuto dell’81% nel solo 2012.
La rete mobile fino al 2017
Sulla
scorta di tutti i valori analizzati, Cisco ha prospettato il futuro dei
prossimi cinque anni stilando, per punti, alcune tra le diverse mete
che interesseranno l’evoluzione tecnologica a venire.
– Il traffico dati globale dei dispositivi portatili supererà i 10
exabyte nel 2017 (1 exabyte destinato solo ai tablet), aumentando di 13
volte in cinque anni.
– Il numero dei dispositivi connessi alla rete supererà l’intera popolazione mondiale nel 2013.
– L’ utilizzo sempre crescente dei cellulari intelligenti,
consentirà agli smartphone di superare il 50% del traffico dati nel
2013.
– La velocità media di connessione mobile supererà il Mbps nel 2014.
In pochi anni, dunque, si raggiungeranno livelli elevati, destinati a riscrivere i numeri che oggi caratterizzano il mercato.
Nel 2017, ad esempio, una connessione 4G potrà generare un traffico
otto volte superiore, in media, rispetto ad una connessione che non sia
4G. Non solo, fra 5 anni, i due terzi dell’intero traffico sarà
caratterizzato dalla trasmissione video, aumentando di fatto addirittura
di 16 volte dal 2012 al 2017.
Ma andiamo ad analizzare alcuni dei punti sui quali si è concentrata la ricerca e lo studio di Cisco.
Futura frammentazione dei dispositivi portatili
Basta
osservare la Figura 2 per comprendere in che modo i dispositivi
portatili saranno responsabili della crescita del traffico mobile dei
dati. Rispetto ad oggi, dove il mercato registra un traffico dati
generato per lo più da computer portatili, entro i prossimi 5 anni la
situazione vedrà uno scenario completamente diverso. Gli smartphone,
infatti, prenderanno il sopravvento in via definitiva, generando quasi
il 70% della totalità del traffico. A livello globale aumenteranno i
dispositivi portatili, che potranno accedere alla rete e che segneranno
un forte aumento del traffico dati; si presenteranno a questo mercato
prodotti altamente tecnologici, in forme più diverse e maggiormente
performanti rispetto ad oggi. Entro il 2017, infatti, è prevista la
presenza sul mercato di 8,6 miliardi di dispositivi mobile-ready e 1,7
miliardi di connessioni M2M. Numeri che fanno pensare ad una maggiore
tracciabilità dei dati che può dar luogo ad un sensibile miglioramento
di diverse attività professionali, le quali potrebbero subire una vera e
propria metamorfosi operativa.
Basti pensare tra le altre al sistema sanitario, che disporrà di
cartelle cliniche prontamente disponibili; e che dire dei trasporti, i
cui sistemi GPS potrebbero raggiungere livelli fino ad oggi impensabili?
La rete, dunque, registrerà un proliferare di attività; pensiamo, ad
esempio, ai dispositivi non-smartphone, che nei prossimi anni subiranno
complessivamente un calo deciso scendendo dalla soglia del 75% odierna
ad un 50% nel 2017.
L’impatto sulla rete della connettività 4G
Quando
si parla di traffico dati è inevitabile toccare l’aspetto legato alla
larghezza di banda, un argomento quanto mai importante legato alla
gestione di un servizio in netto aumento.
Quanto sono larghe le ‘autostrade’ che consentono tutto questo
flusso di dati? Se da una parte, infatti, le applicazioni mobili
registrano una vera e propria esplosione, dall’altra cresce la necessità
di ottimizzare la gestione della larghezza di banda.
I fornitori dei servizi di tutto il mondo sono impegnati a
sviluppare le reti 4G per far fronte alla crescente domanda di ampiezza
di banda da parte degli utenti finali; necessità che declina ulteriori
aspetti dei quali tenere conto, come la maggiore velocità di
connettività in movimento e la maggiore sicurezza.
Il grafico di Figura 3, relativo a tutti i dispositivi, riassume in
modo significativo quali saranno i trend di collegamento dei prossimi
anni. Se da una parte la connettività 2G disegnerà una parabola
discendente, dall’altra rimarrà sensibile l’utilizzo della connettività
3G, mentre salirà al 10% la percentuale di tutti i dispositivi che farà
uso della connettività 4G entro il 2017. Una percentuale tale, quella
del 4G, sufficiente a generare oltre il 45% del traffico globale, una
crescita tale da portare con sé dei benefici alla rete, legati ad una
maggiore sicurezza del traffico e ad una sensibile riduzione della
latenza; non solo, contribuirà a colmare il divario tra le prestazioni
di rete fissa e quelle della rete mobile.
Comunicazione tra dispositivi
La comunicazione cellulare tra apparati, macchine o sensori, ha portato inevitabilmente ad una crescita delle cosiddette connessioni M2M (machine to machine), il ‘dialogo’ tra due o più dispositivi. Un aspetto importante, se pensiamo ad esempio ai collegamenti relativi alla sicurezza della casa o dell’ufficio, ai contatori intelligenti piuttosto che ai programmi di utilità o manutenzione. Temi che si legano ai concetti di automazione piuttosto che domotica o building automation. E sono diversi i settori che beneficiano delle connessioni M2M e che negli anni hanno saputo incrementare i propri servizi grazie a questo ramo della tecnologia: il settore sanitario, ad esempio, ha registrato in tal senso un tasso di crescita media (CAGR) negli ultimi anni del 74%, seguito a ruota da quello automobilistico pari al 45%. Si stima che il traffico globale M2M aumenterà di 24 volte nei prossimi 5 anni, e potrebbe raggiungere, nel 2017, i 563 petabyte al mese, registrando di fatto il 5% dell’intero traffico mobile.
Trend di consumo
Con l’aumento costante dell’utilizzo di dispositivi come smartphone e tablet, l’attenzione viene rivolta naturalmente alle tendenze di consumo; uno studio fondamentale, utile soprattutto ai fornitori intenti a captare le esigenze degli utenti finali per canalizzare strategicamente nella giusta direzione i propri investimenti al fine di ottimizzare le prestazioni della rete e offrire, di conseguenza, il miglior servizio al cliente. Anche in questo caso, attraverso un monitoraggio completo dei dati, Cisco è riuscita ad individuare gli aspetti chiave che esprimono nella loro interezza le esigenze odierne dei consumatori. È emerso, ad esempio, che nel confrontare il consumo dei dati tramite WiFi e rete cellulare, la prima soluzione è utilizzata nell’ordine di quattro volte superiore rispetto alla seconda. Tradotto in numeri, la media di consumo giornaliera di un dispositivo portatile attraverso la rete WiFi è di 55 MB, a dispetto dei 13 MB di utilizzo attraverso la rete cellulare. La scelta del Wi-Fi, infatti, al momento risulta essere la soluzione ottimale per rimanere entro i limiti dei piani tariffari. Nella tabella di seguito riportata, illustriamo in modo analitico la tipologia di traffico effettuato degli utenti e in quale percentuale incide nel computo del proprio consumo.
Metamorfosi dei mercati
A conclusione di questo articolo non resta che fare delle considerazioni a grandi linee sugli scenari ai quali il mercato andrà incontro. È indubbio, la mobilità ha dimostrato di essere in crescente trasformazione. La stessa richiesta di maggiori servizi è in aumento così come la necessità di una larghezza di banda adeguata allo sviluppo delle nuove tecnologie. Nonostante le incerte condizioni macroeconomiche in varie parti del mondo, la tecnologia tira dritto verso uno sviluppo incessante, dando spazio alla nascita di nuovi mercati. Emergono nuovi modelli di business e nascono nuove partnership strategiche. Gli stessi operatori, chiamati ad un’inversione di rotta, devono puntare ad aumentare gli investimenti infrastrutturali, in materia di qualità e velocità, per fornire servizi sempre più innovativi e far fronte a quella domanda al momento non soddisfatta, ed in progressivo aumento, da parte dei consumatori. I prossimi anni, dunque, saranno cruciali per pianificare le future implementazioni delle reti al fine di mantenere un certo equilibrio tra le parti e ridurre maggiormente il divario tra domanda e offerta.
Il protocollo IPv6
Visto il momento abbastanza prolifico dei dispositivi di nuova generazione, per sostenere la domanda sempre crescente di connettività universale, il mondo delle telecomunicazioni ha individuato nell’IPv6 il protocollo successore dell’IPv4, riconoscendone i maggiori vantaggi di scalabilità. Entro il 2017, infatti, ben il 41% dei dispositivi mobili sarà in grado di supportare il protocollo IPv6, un balzo notevole se pensiamo che oggi questo dato si attesta ad appena il 14%. Se concentriamo l’attenzione solo su alcuni di questi dispositivi, si prevede ad esempio che il 73% degli smartphone e dei tablet potrebbero essere in grado, entro 5 anni, di supportare l’IPv6. Lo stesso dicasi per i computer portatili che, già predisposti per questo protocollo, ne raggiungeranno una forte percentuale di utilizzo.