Tre videoproiettori Canon, uno schermo di proiezione curvo e contenuti prodotti su misura per raccontare uno dei luoghi più suggestivi della Toscana, nel cuore di una tenuta storica da 700 ettari: Il Borro.
Questa Case History prende vita in Toscana, una regione che attrae sempre più turisti per la sua storia e le sue bellezze, in una delle aree più suggestive d’Italia che contribuiscono in prima linea a restituire alla nostra nazione la denominazione di Bel Paese. Siamo andati nel cuore dei settecento ettari della tenuta “Il Borro”, situata nel bacino del Valdarno superiore, una delle più ricche in termini di storia e fascino. Con il desiderio di raccontare il passato di quei luoghi, carico di storia e di suggestioni, da far rivivere ai fortunati visitatori della tenuta, è stato creato un percorso multimediale in uno degli ambienti più caratteristici della tenuta: la cantina.
Breve cenno storico: dal 1200 ai tempi nostri
Le prime notizie fanno risalire la denominazione di questo territorio al 1254, e più precisamente alla famiglia Borro. In seguito, molte altre casate succedettero ai Borro: i Medici, i Savoia, fino ai tempi nostri, quando Ferruccio Ferragamo decise di acquistare l’intera proprietà per riportarla agli antichi splendori. Da secoli, su queste terre, prodotti d’eccezione forniscono le migliori uve; pare che i primi esperimenti di Chianti siano stati fatti proprio in questa tenuta. A seguito di un paziente lavoro di restauro delle strutture presenti, ‘Il Borro’ oggi offre agli ospiti ampi spazi incontaminati: Castelli, Cascine, Ville, Suite, Resort, Spa e Ristoranti. Nel 2012 la tenuta entra a far parte di Relais & Chateau, raggiungendo l’eccellenza nella gastronomia e nei trattamenti estetici naturali.
Dentro il video: esperienza immersiva
A far rivivere questi luoghi carichi di storia lo studio specializzato in video design The Fake Factory, che ha ricevuto l’incarico di approntare una visita guidata del territorio, ripercorrendone la storia millenaria, grazie alla progettazione di un singolare sipario sui tesori custoditi nella riserva. Una ‘Immersive movie experience’, realizzata dal videoartista Stefano Fake e dalla sua factory di videoartisti che introduce, completa e arricchisce le visite guidate alla cantina de ‘Il Borro’. In che modo? Come riporta lo stesso titolo dell’articolo, cioè in modo totalmente immersivo. È proprio un must dell’artista, infatti, quello di far vivere da dentro le realizzazioni video, affinché le stesse possano scatenare forti emozioni, come lui stesso afferma, “Video is not only something we watch, it’s something we experience”.
Rappresentazione esportabile nel mondo
«Tutto parte da un’idea di Ferruccio e Salvatore Ferragamo, proprietari del Borgo, dal desiderio di sistemare quella che era la sua galleria d’arte di stampe antiche e contemporanee – ci confida Stefano Fake. Una collezione privata accumulata negli anni, che annovera tra i temi principali anche il vino, con tutte le componenti che contribuiscono alla sua realizzazione. Dopo il coinvolgimento di alcuni consulenti, Ferruccio Ferragamo ha maturato l’idea di utilizzare la videoproiezione per coinvolgere il più possibile gli ospiti del Borgo. Chiamato in causa, mi sono reso conto che il luogo meritava lo sviluppo di qualcosa che potesse andare oltre la classica videoproiezione. È lì che ho maturato l’idea di proporre l’impiego di una stanza per sviluppare quella che io chiamo un’esperienza immersiva, che coinvolga lo spettatore a 360 gradi. Nella mia mente, però, non mi sono limitato a sviluppare una realizzazione che fosse circoscritta al solo borgo. Sin dal principio, infatti, ho pensato che sarebbe stato opportuno sviluppare un progetto da esportare, da far viaggiare per il mondo, per far vivere a chiunque l’atmosfera che si prova visitando questi luoghi. Quest’area è famosa per il buon vino, pertanto oltre ai luoghi era importante fa vivere i momenti rappresentativi che caratterizzano la vendemmia, dalla raccolta dell’uva alla lavorazione del mosto, ripercorrendo tutti i processi necessari a produrre del buon vino. Insegnare ed educare, dunque, con tecniche di intrattenimento divertenti ed emozionanti».
Scenario visivo esteso su 240°
«Il primo punto fermo del progetto era quello di creare un sistema di proiezione su schermo curvo – continua Fake. Inizialmente, con l’architetto Rino Cappelletti di Stormstudio, si era pensato alla realizzazione di un maxischemo che avvolgesse la sala a 360°, ma ci siamo resi conto subito che per problemi logistici non potevamo raggiungere un’ampiezza d’angolo completa. Pertanto, dal cerchio si è passati ad una struttura ad ellisse, da creare come una sorta di abbraccio per il pubblico. Uno schermo curvo, dunque, accogliente e che potesse dare, soprattutto allo spettatore posizionato al centro, l’idea di essere totalmente avvolto dalle immagini. Al termine di un sopralluogo accurato, siamo riusciti a studiare il progetto per una struttura che raggiungesse un angolo circolare di 240°. La maggiore difficoltà riscontrata sul posto è stata l’altezza del soffitto – ci dice Fake – risultato piuttosto basso. La quota è una condizione importante per uno schermo sul quale proiettare, se non altro perché le persone presenti in sala possono provocare ombre fastidiose sullo schermo stesso. Pertanto, a quel punto, lo studio andava fatto sui proiettori da scegliere. Unitamente ad Antonio Italiani di ICvideopro abbiamo optato per i proiettori Canon XEED WX450ST a tecnologia LCoS». Così come conferma lo stesso Antonio Italiani: «Per come è stato pensato lo schermo di proiezione, vista la struttura che lo ospitava e le esigenze di ricreare un ambiente totalmente immersivo, dovevamo fare appello a dei videoproiettori molto performanti. E la scelta a quel punto è ricaduta su dei dispositivi che presentano un super grandangolo, garantiscono una definizione HD molto curata e godono di una colorimetria di livello. Grazie a questa progettazione e all’uso di questi proiettori, oggi lo spettatore può godere dello spettacolo e avvicinarsi fino ad un metro dallo schermo senza generare ombre».
Tre proiettori per uno scenario da 25 metri
«Per la
realizzazione del progetto messo a punto dallo studio di video design
The Fake Factory è stato sufficiente l’impiego di soli 3 videoproiettori
posizionati in uno spazio molto contenuto – prosegue Antonio Italiani.
Lo scenario, di ben 25 metri di base, garantiva una copertura a 240°
grazie ai seguenti requisiti di primo livello:
– l’ottica in dotazione, pur avendo un rapporto molto spinto, con un
T/W di 0,57:1, presenta una precisione quasi assoluta anche agli
angoli, con un errore massimo del 15%;
– la correzione angolare permette di ottenere un parallelismo
perfetto dei lati della proiezione e, unitamente allo shift meccanico
±77% verticale e ±10 orizzontale, di ottenere sovrapposizioni
estremamente precise, soprattutto quando si devono utilizzare più
proiettori per ottenere immagini di grandi dimensioni;
– la dotazione dell’edge-blending facilita ulteriormente l’uso
integrato di più videoproiettori, anche grazie alla minima aberrazione
dei gruppi ottici e alla regolazione della colorimetria su 6 assi, per
un perfetto equilibrio cromatico.».
Videomapping Machine 2.0
Dallo studio
attento delle planimetrie, il team The Fake Factory è passato alla
realizzazione di un rendering per assicurare alla proprietà
un’installazione per nulla invasiva, che avrebbe permesso ad un nutrito
numero di visitatori di non ‘entrare’ nei coni di proiezione. Il tutto
possibile anche grazie all’utilizzo di staffe da soffitto a sostegno dei
videoproiettori, che consentono di ottenere microregolazioni pan-tilt
di estrema precisione.
Superato lo scoglio relativo allo schermo, scelti i videoproiettori
ed eseguite le installazioni di staffe e videoproiettori, a
completamento del sistema è stato assemblato un computer per la gestione
dei contenuti.
Ce lo racconta lo stesso Stefano Fake: «Tramite l’accoppiamento
dei componenti migliori, abbiamo realizzato quello che abbiamo
denominato ‘Videomapping Machine 2.0’. I prolungati test di questo
server hanno permesso di raggiungere un alto grado di stabilità per
assicurare al software utilizzato, il Resolume Arena 4.0, di gestire in
assoluta sicurezza i segnali multimediali, audio e video, su 3 uscite in
HDMI, risoluzione di 6000 x 730 pixel, e tracce audio in 5.1 che
permettono di differenziare le voci fuori campo in doppia lingua,
italiano e inglese, oltre alle musiche, ai suoni e agli effetti. Il pc
assemblato è molto performante e in grado di sostenere la scenografia
video che avevamo in mente».
Avvio automatico dei contenuti
«Per la distribuzione dei segnali abbiamo utilizzato dei cavi HDMI da 20 metri amplificati della Digitus. Ad installazione completata, per utilizzare il sistema basta accendere il computer e tutto entra in funzione. Il sistema, infatti, è settato per avere, con un solo bottone di power on, l’autoaccensione del sistema e dell’uscita sui tre proiettori. Naturalmente, per permettere un avvio automatico, i videoproiettori vanno settati in modalità di autoaccensione e autospegnimento, funzioni previste dai modelli Canon. Una volta acceso il computer, dunque, grazie anche alla funzione di auto-start del programma Resolume Arena, un software molto utilizzato per i videomapping, il video si avvia in automatico».
Quindici minuti di esperienza immersiva
«La rappresentazione video – prosegue Fake – racconta il magico mondo della tenuta in tre capitoli: in prima battuta viene esposta la storia del Borro dagli Etruschi fino ai nostri giorni, dei grandi personaggi passati da quel luogo e delle famiglie che ne hanno posseduto la tenuta; a seguire il racconto si sposta verso le bellezze di questi luoghi, soffermandosi sulla produzione biologica di vino e olio. Per restituire qualità alle immagini, abbiamo realizzato molte riprese usando le telecamere montate in parallelo, su staffe predisposte; il video si conclude con un’introduzione della preziosa mostra di incisioni di proprietà di Ferruccio Ferragamo. L’effetto è d’impatto e già dai primi attimi della rappresentazione video, lo spettatore rimane rapito dalle immagini e dal contesto. Basta considerare la reazione che possono avere soprattutto i turisti nel vedere come si produce il vino che proprio in quel momento stanno comodamente degustando. La visita guidata, con gruppi organizzati di 25 persone, porta i visitatori in tutto il borgo e, al passaggio che porta in cantina, si transita dalla sala di videoinstallazione. In un quarto d’ora di visione ogni partecipante comprende appieno il mondo che ruota attorno a quei luoghi: dalla sua storia alla scoperta della natura e alla produzione di prodotti doc».
Equilibrio di spesa tra la tecnologia e realizzazione dei contenuti
«In operazioni come queste – conclude Fake – sono tanti i fattori che concorrono alla buona riuscita di un sistema di videoproiezione complesso. Uno tra tutti è proprio la corretta gestione del budget che si ha a disposizione. Nel nostro caso, per coprire le esigenze della committenza, abbiamo cercato di mantenere un rigoroso equilibrio tra la parte destinata alla tecnologia e quella relativa alla creatività. Inutile dotarsi di dispositivi costosi se non si lascia lo spazio adeguato alla produzione dei contenuti. Alla fine, sono tutti ingredienti che restituiscono eccellenza al prodotto finale».
I prodotti del sistema multimediale
VIDEOPROIETTORI
– 3 x Canon XEED WX450ST
PC VIDEOMAPPING MACHINE 2.0
– Configurazione nei laboratori The Fake Factory
– Sistema operativo Windows 8.1 64bit
– Intel Core i7-4770 Quad Core 3.9GHz
– Hard Disk HDD + SSD
– 12 GB RAM
– Scheda video NVIDIAGeForce GTX770 2GB GDDR
SCHEDA VIDEO ESTERNA
– Matrox TripleHead2go digital edition
SISTEMA AUDIO
– Sintoaplificatore Pioneer HTP-204 in
configurazione 5.1 canali
CAVI
– Cavi HDMI amplificati Digitus da 20 metri
Si ringraziano per la collaborazione:
Stefano Fake
www.thefakefactory.com
Rino Cappelletti
www.stormstudio.it
Antonio Italiani
www.icvideopro.com
Ferruccio e Salvatore Ferragamo
www.ilborro.it
Canon
www.canon.it