Case Study, Education, Monitor, Sharp

Istituto Salesiano Bearzi: essere per i giovani: pari opportunità, per tutti

La presenza in aula del Big Pad crea le condizioni per instaurare un rapporto nuovo con le lezioni: gli studenti, in caso di indisponibilità, possono seguire le lezioni da casa e interagire con professori e compagni, ma non solo.

L’Istituto Salesiano Bearzi di Udine si fonda su un valore importante: essere per i giovani, per animare la capacità di scelte libere e rette. 
Le attività dell’Istituto, rivolte a oltre 800 ragazzi, sono molteplici: Scuola Primaria, Scuola Secondaria di Primo e Secondo Grado (Informatico e Meccatronico), Centro di Formazione Professionale, Casa Famiglia, Parrocchia, Oratorio, Unione Sportiva e Convitto Universitario. 
Tutto ha origine dal sistema ideato da Don Bosco: la presenza educativa promuove nel giovane l’abilità di diventare un soggetto attivo della propria maturazione e di quella degli altri. 
Fra i punti di forza che contraddistinguono l’Istituto citiamo l’Educational Robotics, il nuovo settore di ricerca e didattica in cui sperimentare la robotica applicata all’apprendimento e il Science Center, il centro scientifico che promuove una molteplicità di laboratori dove toccare con mano che cosa significhi scienza.

IN SINTESI
Sede
: Italia 
Cliente: Istituto Bearzi, Salesiani Don Bosco
Partner: Centro Friuli srl 
Hardware: Big Pad Sharp PN-70SC3 




L’innovazione digitale alla didattica

«Da ormai quattro anni – ci racconta Lucia Radicchi, Dirigente Scolastico dell’Istituto – abbiamo adeguato la didattica all’innovazione digitale. Don Bosco diceva sempre di essere all’avanguardia nel progresso, e quindi facciamo di tutto per avere a disposizione strumenti avanzati tecnologicamente: per i ragazzi è importante imparare ad utilizzarli in modo intelligente, in ambito di lavoro. La nostra è un’attività di approfondimento, vogliamo evitare che i ragazzi li adoperino soltanto per giocare». 
Prosegue Lucia Radicchi: «Centro Friuli ci ha dato l’opportunità di testare il Big Pad di Sharp da 70 pollici: è stata un’esperienza unica, l’abbiamo utilizzato in due classi, alla scuola media e superiore. Ora proseguiremo con la scuola elementare perché questi studenti, ormai, sono nativi digitali. I ragazzi interagiscono con il proprio tablet: poche le problematiche, tutte risolte; numerosi i vantaggi, previsti e non previsti. Ci siamo accorti, lo immaginavamo, che questo modo di fare didattica coinvolge molto di più i ragazzi; ad esempio, dà la possibilità di prendere appunti più ordinati, archiviarli, condividerli, ecc. Ma la bella notizia è che tutto ciò aiuta anche i ragazzi in difficoltà, ad esempio chi soffre di disturbi specifici per l’apprendimento: lo strumento li aiuta a liberare un po’ la fatica che fanno quando scrivono, così stanno più attenti e imparano di più». 
L’istituto Bearzi ha utilizzato il Big Pad di Sharp anche in una terza classe informatica: una delle cose più interessanti è stata la possibilità di far seguire le lezioni agli studenti assenti. 

«La configurazione che abbiamo installato – prosegue Lucia Radicchi – prevede la possibilità di assistere da casa alle lezioni. Così abbiamo proprio tutto: possiamo navigare in internet, visualizzare un video e interagire anche da una posizione remota. Pensiamo a studenti che per ragioni di salute sono spesso assenti: questi ragazzi oltre ad essere particolarmente sfortunati non possono frequentare la scuola con regolarità. Nel nostro caso abbiamo un ragazzo che ci mette l’anima per far bene a scuola; per curarsi, però, non può sempre frequentare; i compagni sono supercollaborativi, gli passano gli appunti, ma non è la stessa cosa; adesso, invece, può seguire tutte le lezioni: interagisce con noi direttamente sullo schermo del Big Pad, anche in audio; da casa vede quello che facciamo in classe. Questo ragazzo si è trasformato, dobbiamo ringraziare anche Centro Friuli che ha mostrato molta sensibilità umana, ha configurato il computer per metterlo in condizione di poter fare tutte queste belle cose, un esempio profondo di pari opportunità. Questa esperienza ha migliorato anche gli altri ragazzi, anche loro quando sono malati seguono da casa le lezioni, un buon esempio contagioso. Ora stiamo pensando di installare altri Big Pad, l’investimento è significativo ma l’esperienza non ha prezzo».



Preparazione di qualità

«Durante il meeting Sharp dello scorso novembre – esordisce Flavio Zorzini, titolare di Centro Friuli – ho capito che il Big Pad era davvero uno strumento importante per le scuole. Abbiamo quindi iniziato a promuoverlo in diversi Istituti, organizzando sessioni demo; ci siamo accorti che le scuole paritarie sono più sensibili ad innovare la didattica, più preparate e interessate all’evoluzione tecnologica. L’esperienza con l’Istituto Bearzi, per noi un cliente nuovo, ha un valore particolare. Gli studenti escono da questa scuola molto preparati; quando dobbiamo assumere nuovi collaboratori, anche noi ci rivolgiamo a loro, oppure li indirizziamo ai nostri clienti: i riscontri sono ottimi. Bisogna investire tempo e aver la possibilità di attendere che maturi la consapevolezza: il risultato finale però è garantito». 

Stefano Tavano è un ex allievo del Bearzi, ora in forza da Centro Friuli: «La configurazione dei Big Pad che abbiamo installato nelle classi – ci spiega – prevede un minicomputer dove installiamo i software di Sharp, come il Touch Display Link, e altri necessari per visualizzare i documenti. I Big Pad sono collegati in rete, via cavo. Sono presenti anche una webcam, la condivisione dello schermo, una rete VPN mobile, necessari per seguire in streaming la lezione, condividere i file da device diversi e rivedere la lezione registrata in un secondo tempo. Ad esempio, un professore mentre sta spiegando può inviare le slide di appunti sui dispositivi degli studenti che a loro volta le elaborano e le inviano di nuovo al professore; diventa tutto più interattivo e coinvolgente per i ragazzi».


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