Eutelsat firma l’accordo con Expo 2015 per mettere a disposizione la capacità dei suoi 34 satelliti e un canale dedicato su Hot Bird. Il ruolo di Newspotter e la crescita dei canali HD.
Interessanti novità segnano il cammino di Eutelsat che ha cominciato il 2014 sotto i migliori auspici. Procediamo con ordine.
In cima alla lista c’è il completamento dell’acquisizione dell’operatore messicano SatMex, che consente al provider satellitare di concentrare le proprie strategie in un continente come il Sud America dove nei prossimi anni la previsione di crescita del mercato video e dati è stimata mediamente intorno al 7-8%. Un altro capitolo riguarda la partnership con Expo Milano 2015 resa pubblica a gennaio, a margine di un’affollata conferenza stampa che si è svolta nel capoluogo lombardo.
Partner tecnico e fornitore ufficiale
«Eutelsat – si è detto nell’occasione – sarà il partner tecnico e fornitore ufficiale esclusivo per i servizi satellitari dell’Esposizione».
In pratica metterà a disposizione la capacità sulla sua flotta, composta da 34 satelliti, e un canale televisivo ad hoc sulla posizione HOT BIRD, a 13° Est, ricevuta in oltre 200 milioni di case in Europa, Medio Oriente e Nord Africa. Questa sarà la vetrina mediatica di Expo, cioè la casa delle notizie, degli aggiornamenti e delle dirette televisive degli eventi chiave del semestre 2015. «Sulla base dell’importante esperienza acquisita come sponsor tecnico dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006 – ha affermato di fronte ai giornalisti Michel de Rosen, Presidente e CEO di Eutelsat – siamo lieti di annunciare questa partnership con Expo Milano 2015, che sta preparando un evento prestigioso di rilevanza mondiale. La prospettiva – ha spiegato – è quella di un appuntamento globale, che veicoli temi vitali come la salute dei bambini, la sostenibilità ambientale e favorisca la cooperazione globale. Il nostro impegno è portare questi messaggi oltre Milano, in modo che i temi dell’esposizione mondiale possano arrivare a più cittadini che mai».
Una partnership da 6 milioni di euro
Il valore della partnership è stimato intorno a 6 milioni di euro, ha aggiunto Giuseppe Sala, Commissario del Governo Italiano per Expo Milano 2015. «Non possiamo pensare – ha precisato – che tutto si chiuda all’interno delle mura del sito espositivo. L’evento e i suoi temi, invece, si devono riverberare all’esterno. Abbiamo la possibilità di conquistare un pubblico mondiale e raccontare il nostro impegno, come Paese ospitante, per affrontare le questioni più urgenti in materia di sicurezza alimentare e sviluppo ambientale».
Sono tante le aspettative legate a questa intesa che ha innescato la riflessione sul lato tecno dell’esposizione. Un aspetto rimasto fino ad ora in sordina ma che via via sarà precisato. I prossimi sono mesi intensi. La decisione in merito al media partner di Expo arriverà entro primavera. Poi toccherà all’organizzazione del Media Center. Intanto si comincia a discutere dell’adeguato supporto da garantire ai giornalisti e alle troupe che arriveranno.
Sono attesi 500 broadcaster provenienti da tutto il mondo per quella che sarà la prima Esposizione Universale dell’era dei social network e della globalità della comunicazione.
Il ruolo strategico di NewsSpotter
«Vivere Expo in diretta globale con i nostri satelliti e i nostri servizi di contribuzione», afferma l’Amministratore Delegato di Eutelsat Italia, Renato Farina che sottolinea la centralità delle risorse di Eutelsat per ciascun evento di portata globale.
Una centralità fondata sulla continua ricerca di qualità e innovazione sia sul terreno dei servizi in banda Ku sia in banda Ka, come il NewsSpotter, scelti sempre più frequentemente dai gruppi editoriali attivi sul web attratti dal basso costo e dalla versatilità della strumentazione necessaria. «Tutto ciò – aggiunge Farina – significa che qualsiasi contenuto prodotto in seno a ciascun padiglione sarà promosso verso i territori dei paesi partecipanti e soprattutto vice versa, cioè dagli stessi paesi verso Milano. Ed è anche questo processo che agevolerà la condivisione delle esperienze di vita locali e delle buone pratiche nel settore dell’agricoltura e dello sviluppo sostenibile».
Detto in altro modo, Eutelsat risponderà al generale bisogno di inviare e ricevere qualsiasi tipo di dato. Un servizio necessario per consentire ai Paesi partecipanti di stabilire ‘un filo diretto’ con il proprio territorio di provenienza. Tecnicamente il provider satellitare giocherà un ruolo fondamentale nella gestione dell’infrastruttura di rete di Expo assieme agli altri partner tecnologici.
Il primo esempio concreto di Smart City
«In questa fase – spiega Stefano Zara responsabile progetto Expo per Eutelsat – stiamo collaborando in particolare con Telecom Italia, che è fornitore della connettività di ‘piastra’ attraverso la sua dorsale. Si tratta di integrare i nostri servizi satellitari con quelli di Telecom all’interno dei servizi messi a disposizione di ciascun padiglione. In particolare – precisa – entro novembre 2014 sarà attivata l’infrastruttura di collegamento in fibra ottica dall’Esposizione al nostro Teleporto Skypark di Torino, che consentirà di sfruttare operativamente la potenza di fuoco dei nostri 34 satelliti». Tale sistema alimenterà anche la cosiddetta Cyber Expo, l’area ‘virtuale’ coincidente con il sito espositivo, che agevolerà l’esperienza del visitatore. Mediante una vasta gamma di servizi interattivi, come mappe e contenuti audiovisivi aggiuntivi, si potranno effettuare dei tour personalizzati permettendo di vivere l’evento anche a coloro i quali non si recheranno fisicamente a Milano. Nel capoluogo lombardo si aspettano 20 milioni di persone. «Tuttavia grazie a tutta questa architettura arriveremo ad avere un miliardo di partecipanti», prevede Farina che aggiunge: «Expo sarà il primo esempio concreto di Smart City in Italia». Un terreno dove Eutelsat ha accumulato un’esperienza fondamentale con il servizio Tooway, basato sul rivoluzionario satellite KA-SAT, che garantisce banda larga ovunque con performance comparabili all’ADSL. «Inoltre – aggiunge Farina – i satelliti di Eutelsat sono impegnati da anni sul versante del telecontrollo e del monitoraggio dei siti, soprattutto nel settore della produzione delle energie alternative. Basta sistemare dei sensori sui punti nevralgici di una data superficie ed è possibile starsene nel proprio ufficio e avere costantemente sotto controllo via satellite i parametri vitali di un impianto collocato ovunque».
Lo sviluppo dell’HD su Hot Bird
Il canale satellitare su HOT BIRD per Expo spinge a fare qualche riflessione di prospettiva. Claudia Vaccarone, Head of Market Research & Customer Experience di Eutelsat, ricorda subito che «questa è la posizione ‘faro’ in Italia dove ci sono circa 8 milioni di famiglie che ricevono la tv attraverso i 13 gradi. È una posizione ben consolidata ormai da una decina di anni che oggi trasmette più di 1200 canali TV di cui 140 in HD. La metà dei quali – sottolinea – sono canali italiani. Quindi l’Italia gioca un ruolo di leadership sul mercato dell’Alta Definizione».
E infatti questo sembra essere il trend del momento per i broadcaster italiani.
Nei mesi scorsi ha cominciato la Rai che ha siglato un accordo con Eutelsat per trasmettere in tutta Italia un nuovo bouquet sperimentale di canali HD – RAI1, RAI2, RAI3 – attraverso la piattaforma satellitare Tivusat che utilizza i satelliti HOT BIRD di Eutelsat i quali coprono interamente il territorio del nostro paese. E altre emittenti sono pronte a fare altrettanto, annuncia Renato Farina. «Attorno all’Alta Definizione– commenta – si sta attivando un circolo virtuoso fondato sul miglioramento tecnico della qualità dell’immagine con importanti ricadute sull’industria broadcaster che in questo modo punta a consolidare le proprie strategie di mercato. E poi ci sono notevoli conseguenze anche per gli utenti. Noi, infatti, parliamo di ‘HD per tutti’ perché pensiamo anche alla loro esperienza di visione. Eutelsat porta l’Alta Definizione ‘free to air’ nelle case degli italiani permettendo così a ciascuno di sfruttare appieno le potenzialità dei nuovi televisori. L’aspetto fondamentale è che non serve modificare gli impianti di ricezione in uso: basta solo un decoder abilitato per soddisfare una domanda che non riguarda solo le giovani generazioni o i consumatori più evoluti».
A confermare questo approccio c’è anche Telepace che ha recentemente inaugurato l’era dell’HD sempre sui 13 gradi grazie al supporto tecnologico di Globecast.
In particolare il segnale di Telepace HD viene codificato in DVB-S2 e veicolato sulla piattaforma satellitare di Sky, al canale numero 515, e anche su quella di Tivusat sempre al canale numero 515). «L’Alta Definizione – spiega il fondatore della TV di ispirazione cattolica, don Guido Todeschini – rappresenta una scelta obbligata per permettere agli utenti di ricevere nella più alta qualità possibile le immagini del Papa che ci vengono offerte dal Centro Televisivo Vaticano. Questa – prosegue – è la nostra missione: annunciare dai tetti la buona novella, cercando sinergie per sfruttare le potenzialità delle moderne tecnologie».
Un ruolo, quest’ultimo, svolto da Globecast che vanta un rapporto di lungo corso con Telepace e un’esperienza consolidata a livello mondiale nel settore delle comunicazioni satellitari. «Il nostro compito – ha precisato Alessandro Alquati, Sales Director di Globecast Italia – è di proporre soluzioni innovative per ottimizzare gli investimenti dei nostri partner e per accrescere il valore dei contenuti trasmessi. Il passaggio ad una piattaforma tecnologica più evoluta, basata sul DVB-S2, si muove proprio in questa direzione».