Bose Professional, Case Study, Exertis AV, Ristorazione

Fix It In Town: sul lungomare di Bari un locale con audio e video all’avanguardia

Il quarto locale Fix It in Puglia è un gioiello tecnologico, grazie alle sue soluzioni a basso impatto sonoro. Senza rinunciare al divertimento. Il nuovo American bar ha aperto in un edificio storico sul lungomare di Bari con un impianto audio di alto livello che non disturba i residenti. Tecnologia distribuita da Exertis, system integrator Gemitec.


Il nuovo locale barese Fix It In Town, un american bar & cocktail pub sorge a Bari, in pieno centro e a pochi passi dal mare; occupa il piano strada di un palazzo d’epoca ad uso residenziale.
Come vedremo, è dotato di soluzioni AV tecnologicamente avanzate. Il trattamento acustico del locale così come la diffusione della musica, di sottofondo, live e DJ Set, è stata particolarmente curata per garantire la migliore qualità nei confronti dei clienti e senza disturbare troppo chi lo vive come posto di lavoro, con un occhio di riguardo anche verso i «vicini di casa»
Ne parliamo con Michele Maranghino, uno dei soci fondatori, e con Giuseppe Mansi, titolare di Gemitec, system integrator del locale.


Per tutelare i bartender, la pressione maggiore della musica è rivolta verso gli ospiti. I diffusori non sono rivolti su cassa e banco. Ma per ogni altoparlante si può variare volume e pressione sonora – M. Maranghino



Il bancone del bar.

La sfida: sonorizzare il locale con un impianto audio avanzato, in un palazzo d’epoca

Fix It in Town è il quinto locale targato Fix It, dopo Fix It Radio, Fix It Beach (soluzione estiva del gruppo), Fix It Live, Fix It Culture.
Il Fix It in Town occupa il piano strada del prestigioso palazzo Colonna. Parliamo di un edificio storico costruito nel 1925, che oggi ai piani superiori ospita abitazioni. L’impianto audio doveva quindi essere particolarmente importante e prestazionale ai fini dell’attività di intrattenimento, ma era necessario tenere conto dell’impatto acustico sulle persone residenti. Michele Maranghino, uno dei titolari, ci racconta la grande propensione musicale della committenza e illustra l’impostazione del locale: «Siamo cresciuti con la musica. Prima del Fix It Radio, il mio socio aveva creato una piccola radio web che si chiamava Fix It – letteralmente ‘aggiustalo – con l’idea di aggiustare le giornate più complicate ascoltando quella radio. Da questa idea è nato il nostro primo locale. E oggi, con questa nuova apertura, puntiamo tutto sul divertimento e sul bere bene. Abbiamo un bar con un banco lungo sei metri e mezzo, usiamo il miglior ghiaccio al mondo – essendo l’80% del drink, è importantissimo – e abbiamo un banco in cui si alternano i dj con vinili, CD e con le nuove consolle. Tutta la struttura è stata realizzata per il puro divertimento e il coinvolgimento dei clienti. Organizziamo serate a tema, come quelle del format Depress Mode, dove proponiamo musica italiana attirando clienti di tutte le età. Ma l’idea alla base di questo nuovo locale era anche quella di fare sperimentazione, presentando serate con musica più ricercata – techno, house, funky – scegliendo di volta in volta dj specializzati. Siamo inoltre promotori delle serate gay-friendly di Bari, come gli Acida Party».
Una simile varietà di proposte musicali aveva dunque bisogno della migliore tecnologia, senza tuttavia dimenticare coloro che nell’edificio abitano e che meritano di dormire sonni tranquilli.



La soluzione: diffusori pendenti per un’ottima resa acustica senza disturbare i residenti

A illustrarci le soluzioni tecniche messe in atto è il system integrator incaricato di realizzare l’impianto audio-video e di domotica, nella persona di Giuseppe Mansi, titolare di Gemitec. «La richiesta da parte dei titolari era legata all’ubicazione del locale, in centro, in un palazzo antico con appartamenti abitati nella parte superiore. Si doveva trattare acusticamente il locale per raggiungere due obiettivi: diffondere al meglio la musica, qualsiasi fosse il tema della serata evitando al tempo stesso che le abitazioni al primo piano venissero disturbate dal suono. È stato realizzato un controsoffitto staccato di 50 cm dal soffitto reale. Il controsoffitto, isolato per mezzo di sospensioni in gomma dal soffitto stesso, è coposto da 3 strati, il primo in lana di roccia, quindi un pannello Akustik-Gips Art. 2 della TecSound e infine un pannello in cartongesso ignifugo, per avere una maggiore densità ed evitare che alcune frequenze potessero passare ai piani superiori. Questa composizione evita le vibrazioni delle due lastre di cartongesso poste in aderenza e aumenta la massa dell’intero sistema costruttivo con un significativo miglioramento del potere fonoisolante.
Fatto questo, si è passati al tipo di diffusore, che per gli stessi motivi doveva essere il più possibile distaccato dal soffitto. Abbiamo quindi optato per sei diffusori pendenti ancorati al controsoffitto ad una distanza di 80 cm e ad un’altezza di circa 3 m dal pavimento. Si tratta di prodotti Bose Professional distribuiti da Exertis, nello specifico i DesignMax DM6P, da 125 W.
I DesignMax non richiedono necessariamente l’utilizzo di DSP o di equalizzazione ma, per garantire la migliror resa acustica possibile possono essere combinati con DSP e amplificatori Bose Professional dedicati. È quello che abbiamo fatto a Fix It InTown, effettuando anche un cablaggio a bassa impedenza che notoriamente assicura la miglior qualità.
Il DM6P è un diffusore coassiale a due vie composto da un woofer da 130 mm e tweeter a cupola in neodimio da 25 mm.
Abbiamo inoltre installato due subwoofer modello DM10 sempre pendenti della serie DesignMax scelti anche in questo caso per motivi estetici. Gli stessi diffusori sembrano quasi dei piccoli fari puntati verso il pavimento. Queste apparecchiature sono state distribuite in punti strategici: un subwoofer si trova nella parte più stretta del locale, quella che affianca il bancone bar con tavolini snack, mentre l’altro è installato nella parte anteriore, quella più grande, non troppo vicino all’ingresso, in modo che il suono non venga disperso all’esterno. L’infisso taglia drasticamente il suono, altra scelta fatta volutamente. I diffusori, invece, sono stati distribuiti in modo uniforme in tutto il locale, senza disturbare chi lavora, in configurazione stereo».
Proprio su questo aspetto interviene ancora Michele Maranghino: «Per tutelare i bartender, la pressione acustica maggiore della musica è rivolta verso gli ospiti. I diffusori non sono stati direzionati verso la cassa e il banco».


I diffusori DesignMax di Bose in versione pendente.

Siamo system integrator cresciuti pane e musica. Quanto più è complicato un sistema, tanto più poniamo particolare attenzione alla fruibilità che deve essere facilmente alla portata dell’utente finale – G. Mansi

L’ingresso di Fix It In Town, a Bari, in pieno centro e a pochi passi dal mare.

Amplificatori multicanale con DSP

Giuseppe Mansi aggiunge ancora qualcosa sulla diffusione audio: «Avendo ricevuto dalla committenza la richiesta di poter controllare il volume di ciascun diffusore in modo autonomo, abbiamo scelto un amplificatore che avesse all’interno anche un processore DSP. Parliamo del Power Match di Bose PM8250, che ha otto canali, tutti utilzzati. Questi amplificatori offrono un suono di qualità da concerto con un alto livello di scalabilità e configurabilità. La rete basata su Ethernet consente una facile configurazione, controllo e monitoraggio. Inoltre, uno slot di espansione supporta l’ingresso di schede accessorie audio digitali opzionali; insomma, sono prodotti di qualità e future proof».


Configurazione DJ Set

In occasione dei dj set, l’impianto si trasforma tramite dei pre-set creati da noi che possono essere richiamati dal touch screen che gestisce il processore RTI. «Abbiamo scelto il modello XP-6s -commenta Giuseppe Mansi- per la versatilità e la potenza di questo processore, che ci lascia margini di manovra anche nel caso volessimo, in futuro, aggiungere altri device; la CPU a 32 bit e la memoria interna da 512+512 MB danno già un’idea del power processing a disposizione».
Come voluto dalla committenza, la consolle può trovarsi in due posizioni diverse nel locale, a seconda della tipologia di serata. Tutto il sistema è stato equalizzato in base all’ambiente, tagliando le frequenze che potrebbero recare disturbo ai piani superiori. Oltre agli infissi, è importante la presenza di una tenda fonoassorbente, montata per evitare che l’audio esca quando qualcuno lascia il locale.


Il locale visto dall’entrata.

Un utilizzo facile e intuitivo? Basta volerlo

Dato che a dover gestire l’impianto non sono solo i titolari ma anche i bartender in servizio, si è cercato un metodo che non complicasse le operazioni di intervento sul volume o sugli scenari. È sempre Giuseppe Mansi a descriverci la soluzione adottata: «Dopo qualche riflessione e interfacciandoci con RCH, l’azienda che produce i registratori di cassa, abbiamo installato un monitor touch a 15 pollici con registratore di cassa e sistema Android, su cui abbiamo aggiunto tutti i software necessari alla gestione del locale. I titolari hanno l’app anche sui loro telefoni personali e possono intervenire da remoto. Questa scelta ci ha consentito di personalizzare l’interfaccia sulla base delle esigenze del locale, optando per una gestione semplice che non richiedesse formazione tecnica. Sono stati creati scenari preconfigurati per audio, video e luci, richiamabili premendo un solo pulsante. L’idea iniziale, che siamo riusciti a realizzare, era quella di avere un controllo completo di tutta la situazione. Dato che siamo dei system integrator, ci piace la tecnologia e ci piace l’integrazione. Quando riusciamo a fare cose complicate ci si riempie il cuore. Quanto più è complicato un sistema, tanto più sarà semplice la gestione da parte dell’utente finale».


Dietro agli specchi della toilette delle donne e dell’antibagno, sono stati nascosti dei monitor che si attivano con un sensore di presenza e riproducono celebri scene di film doppiate in modo ironico.

Un locale che punta tutto sul divertimento con soluzioni tecniche d’eccellenza

Si potrebbe pensare che un locale che mira a far sentire bene la musica possa accontentarsi di un impianto audio di tutto rispetto come quello installato da Fix It In Town. I soci che hanno messo in piedi questa brillante realtà pugliese, però, non si sono fermati qui e hanno scelto di valorizzare anche la fruizione video. Giuseppe Mansi ci descrive anche questo intervento. «Sono stati scelti tre schermi motorizzati e tre proiettori ultra short throw, montati quindi il più vicino possibile alla parete dove è presente lo schermo per non avere una luminosità eccessiva, come era desiderio della committenza. L’ulteriore peculiarità è che per questi proiettori non esistono staffe a soffitto, le abbiamo progettate e costruite noi, facendo in modo che gli apparecchi fossero più vicini possibile al soffitto stesso. Nei fatti, parliamo di una distanza di qualche centimetro, quindi davvero minima, che li rende decisamente poco visibili».
Come avviene però la trasmissione video complessiva all’interno del locale? «Tutto il sistema di trasmissione video si basa su una matrice interna che interconnette i videoproiettori e i monitor presenti nel locale. Nello specifico, i due monitor più piccoli – da 55 pollici – mostrano un riepilogo delle serate precedenti, mentre i due più grandi trasmettono video diversi. C’è poi un NAS di rete che fa da archivio dei contenuti per i videoproiettori».
Insomma, Fix It In Town è un locale altamente tecnologico, anzi, come tiene a sottolineare Michele Maranghino: «È uno dei locali più tecnologici in Europa».


La grafica realizzata per gestire audio, video e luci tramite il processore RTI XP-6S.


Per capirlo, bastano pochi dati: i due switch di rete presenti – da 24 porte l’uno – sono quasi completamente occupati. Giuseppe Mansi ci dà qualche ragguaglio tecnico in più: «Abbiamo in tutto sette telecamere per la sicurezza degli ospiti, sia all’interno che all’esterno del locale. Ci sono poi due access point, uno interno e uno esterno, e ben tre WLAN: una dedicata solo agli ospiti, una alle ordinazioni e una per i titolari, che possono monitorare tutto».
Importantissima è anche l’illuminazione, che per espressa richiesta dei committenti non doveva essere troppo invasiva e doveva essere modificabile in base al tipo di serata. E, in effetti, ogni corpo illuminante viene gestito in modo che il locale prenda forma in base alle esigenze, o ai vari momenti della serata con controllo Dali di HDL. Per esempio, se tutti i proiettori sono accesi, c’è molta luce e l’illuminazione va abbassata.
L’attuatore HDL MC64-DALI.431 di dimmerazione per ballast Dali integra sia l’alimentatore che il bus Dali singolo. Questo modelli supporta 64 ballast Dali e il controllo delle scene, con 16 aree e 16 scene per ogni area.
Dopo tutto ciò che abbiamo detto sulla vocazione tecnologica del locale, potrà sembrarvi strano ciò che state per leggere, ma uno dei fiori all’occhiello del Fix It In Town sono… i bagni! In questa zona del locale, dietro agli specchi della toilette delle donne e dell’antibagno, sono stati nascosti dei monitor che si attivano con un sensore di presenza e riproducono celebri scene di film doppiate in barese. Non c’è musica di sottofondo, dal silenzio si passa al video con audio, dunque l’effetto sorpresa è assicurato. Quando ne parla, Giuseppe Mansi sorride. «Noi abbiamo studiato questa soluzione dal punto di vista tecnico, scegliendo i player XD234 di BrightSign. Anche in questo la scelta è stata facile perché il brand BrighSign, nel mondo dei player AV professionali, è+ uno standard di fatto. Nello specifico di questo modello abbiamo un potente motore di decodifica video 4K che supporta tutti gli standard tecnologici dell’ecosistema True 4K, l’upscaling 4K e la doppia decodifica di due video 1080p60 contemporaneamente».
«Ogni volta che un cliente entra in bagno -conclude Mansi- parte un video diverso da quelli andati in onda precedentemente.
La committenza ha invece lavorato con un grafico al mapping e alla produzione dei video personalizzati. Non c’è dubbio: Fix It In Town regala un’esperienza indimenticabile»


L’attuatore di HDL MC64-DALI.431, 64 canali.

LE SOLUZIONI AVC DI FIX IT IN TOWN E I BRAND EXERTIS

BOSE
Diffusori DesignMax Pendenti

6x DM6P – 2x DM10P
Amplificatori
1x PowerMatch PM8250N
BRIGHSIGN
Player AV

XD234, FullHD e 4K – H.265 e H.264
RTI
Processore

XP6s, CPU 32bit- 1GHz
HDL
Attuatore di controllo

MHRCU.433
Attuatore dimmer Dali
MC64-DALI.431, 64 canali


Persone intervistate

Michele Maranghino
Co-fondatore Fix It In Town

Giuseppe Mansi
Co-titolare di Gemitec


Link utili

fixitbari.it/in-town | exertisproav.it

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