Gli interventi di installazione dei filtri vanno considerati attività di manutenzione straordinaria e come tali da realizzare ad opera di professionisti qualificati. È quanto sostiene a gran voce CNA; sentiamolo attraverso le parole di Alberto Zanellati.
Si chiama Long Term Evolution ma tutti lo conoscono come LTE, lo standard di recente introduzione utilizzato dalle nuove reti di comunicazione mobili che favorisce la connettività su banda larga alla nuova generazione di dispositivi mobili 4G. Un argomento trattato diffusamente negli ultimi numeri di Sistemi Integrati che, a quanto pare, è destinato a far parlare di sé ancora a lungo, i cui motivi sono legati al segnale, nonché alle interferenze con alcune frequenze del digitale terrestre Siamo ancora all’inizio, infatti, e gli effetti dell’introduzione dell’LTE si paleseranno quando in via definitiva non sarà più garantita la ricezione priva di disturbi di alcuni canali, previa la dotazione di appositi filtri da installare nell’impianto di ricezione. Si tratta di dispositivi da integrare soprattutto alle antenne terrestri italiane collocate nei pressi dei nuovi ripetitori della telefonia mobile, installati nel raggio di 30 km. «Chi non lo farà, non vedrà più nulla – afferma con decisione Alberto Zanellati, Presidente di CNA installazione impianti Bologna e coordinatore nazionale del settore impianti d’antenna di CNA. – Non solo, il segnale interferisce in particolare con i canali tra il 58 ed il 60 su cui viaggia in alcune zone d’Italia anche il segnale Rai chi non è in regola col pagamento del canone d’abbonamento non potrà installare alcun filtro». Ed è proprio sulle competenze d’installazione del filtro che parte il punto di domanda: a chi spetta l’installazione di questi dispositivi? Ne abbiamo chiesto risposta proprio ad Alberto Zanellati per conoscere la posizione della Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa.
Manutenzione ordinaria o straordinaria?
Se da una parte il regolamento sui sistemi per le comunicazioni mobili di nuova generazione cataloga gli interventi di installazione dei filtri come attività di manutenzione ordinaria, che non necessitano dunque dell’intervento di un’impresa abilitata né del rilascio della relativa dichiarazione di conformità, dall’altra gli operatori del settore sono di tutt’altro parere. «Il problema è di ordine tecnico – ci spiega Alberto Zanellati. – CNA, come confederazione nazionale, afferma a gran voce che tutte le attività svolte per risolvere le criticità legate al fenomeno LTE sono soggette a manutenzione straordinaria, il cui compito spetta agli antennisti professionisti i quali sono tenuti a rilasciare un dichiarazione di conformità». «L’installazione del filtro – prosegue Zanellati – interdice in forma permanente il passaggio dei canali televisivi nella banda 800 MHz, pertanto si configura come una vera e propria modifica dell’impianto stesso. In questi casi, la legge stessa ne affida il compito ad un’impresa abilitata, scongiurando peraltro il rischio che chiunque possa salire sui tetti, rispettando le misure relative alla sicurezza e alla funzionalità degli impianti. Differentemente, non si darebbe alcun valore alla professionalità degli operatori e rimarrebbe alta, oltretutto, la possibilità di creare confusione tra trasmissione e ricezione».
Utenti finali e modifica degli impianti
Non ci si può esimere dall’affrontare l’argomento LTE, senza prendere in considerazione gli utenti che dovranno adeguare gli impianti per evitare le interferenze e rendere ottimale la ricezione di frequenze. L’introduzione di questo fenomeno, infatti, è stata annunciata come una vera e propria rivoluzione per i telespettatori, a volte poco consapevoli di quanto stia accadendo attorno al mondo della televisione. «La realtà è che si parla molto di LTE ma gli stessi utenti finali non sanno ancora bene di cosa si tratta – conferma Alberto Zanellati. – Siamo in attesa di avere il regolamento definitivo dal ministero, ma ad oggi traspare un quadro poco chiaro agli stessi operatori del settore. Non solo, dalla bozza di regolamento si evince che al momento di effettuare la manutenzione, l’utente debba dichiarare tramite liberatoria l’accollo totale delle spese di consegna e d’installazione del filtro; si scarica così sui cittadini, di fatto, l’aspetto più critico della situazione. È evidente, dunque, che c’è bisogno di trovare un nuovo equilibrio tra le parti che ancora stenta ad assestarsi; ed è quello su cui stiamo lavorando con l’intento di trovare la soluzione migliore che possa lasciare soddisfatti tutti e far passare nel modo più fluido possibile questa fase di transizione che governa il mondo del segnale televisivo. Non solo – conclude Zanellati – stiamo tentando di allargare il raggio d’azione aldilà dei confini nazionali, cercando di armonizzare le regole internazionali del settore».
Un appello agli antennisti
«Sono sicuro che gli antennisti avranno già capito da tempo che la propria professione ha bisogno di essere implementata con nuove competenze per poter trovare nuovi sbocchi lavorativi e ulteriori opportunità di business. Un suggerimento, questo, espresso da più fonti che vale la pena di essere ribadito – dichiara Alberto Zanellati. Bisogna allargare il ventaglio di possibilità per non cavalcare la parabola discendente che sta coinvolgendo in modo preponderante, in questo periodo, coloro che contano di andare avanti vivendo solo dell’esperienza acquisita negli anni, senza peraltro ritagliare del tempo da dedicare all’attività di formazione e aggiornamento. Lo sostengo oramai da tempo e sono il primo a raccomandare agli operatori di avere una visione più ampia dei mercati; i settori da esplorare, infatti, che si intrecciano con questo mondo, sono ancora tanti».
Servizio di Help Desk
È stato affidato alla Fondazione Ugo Bordoni (FUB) il servizio di assistenza telefonica per i cittadini, la quale gestirà per conto degli operatori l’help desk sulle chiamate. Per tale servizio sono stati istituiti due canali, il numero verde 800 126 126 e un sito internet, www.helpinterferenze.it, attraverso i quali è possibile segnalare eventuali anomalie e ricevere assistenza per superare le criticità dovute alle interferenze di segnale.
Si ringrazia per la collaborazione
Alberto Zanellati, Presidente di CNA installazione impianti Bologna e
coordinatore nazionale del settore impianti d’antenna di CNA