Il primo edificio storico trasformato in un ambiente multimediale per convegni, incontri, serate a tema, concerti. Schermo da 12×5 metri per scenari di multiproiezione di vario tipo. Tutto governato con sistemi di gestione RTI


Per la realizzazione di questo Case Study, ci siamo recati nel modenese, in un’area considerata il polo all’avanguardia a livello internazionale nella creazione di piastrelle di ceramica, e più precisamente a Sassuolo, sede principale del Gruppo Marazzi. È proprio a Sassuolo, infatti, che è nata l’azienda, fondata nel 1935 da Filippo Marazzi, oggi diventata il più grande gruppo dell’industria ceramica presente in Italia, il più noto a livello internazionale nel settore delle piastrelle di ceramica, presente in oltre 140 paesi nel mondo. Fa parte di Mohawk Industries, il più grande produttore mondiale nel settore del flooring, quotato anche alla Borsa di New York. Il progetto in questione, è stato sviluppato all’interno del primo fabbricato delle industrie Marazzi, denominato “Crogiolo”, dove è stato realizzato un sistema multimediale all’interno di una grande sala convegni che prevede, tra gli altri, una superficie di proiezione di circa 12 metri di base per 5 di altezza.



Sala da 850 mq, con capienza da 400 posti

Solitamente, quando si fa visita ad un’azienda, ci si aspetta si trovare una struttura, più o meno grande, con reception, uffici, sale riunioni, ecc. Da Marazzi è tutto diverso! Varcarne la soglia dell’ingresso equivale quasi a mettere piede all’interno di un vero e proprio quartiere, a tal punto che ci sono voluti un paio di minuti, in auto, per raggiungere il luogo che andremo a descrivere, passando attraverso numerosi edifici adibiti a funzionalità differenti. Lo spazio teatro dell’installazione è un grande open space capace di ospitare oltre 400 persone, che insieme al piano superiore, dove peraltro è allestita la sala tecnica, copre una superficie di oltre 850 mq. All’interno, è stato installato un sistema audio, video e luci d’avanguardia, con gestione semplice tramite qualsiasi tipologia di device, mobile o fisso.



La sala Crogiolo, un ambiente di circa 850 mq, con capienza da 400 posti

Spazio fruibile per meeting, importanti convegni e anche concerti

A farci da guida, nel ripercorrere le peculiarità dell’impianto, Lorenzo Silingardi, fondatore di Lorri Multiservice, system integrator che vanta progettazioni di respiro internazionale: «Progettare la realizzazione di questo impianto è stata una sfida interessante – ci dice subito Lorenzo Silingardi – vuoi per la tipologia di sala, dalla disposizione originale, vuoi per esigenze particolari, come ad esempio lo schermo di proiezione che non richiama un formato propriamente standard, vuoi inoltre per l’audio, da settare in modo adeguato vista la grandezza dello spazio; tutto, da impostare con una gestione semplice da parte di chi lo utilizza. Lo spazio, un tempo utilizzato saltuariamente per qualche incontro, ha preso vita e oggi ospita una miriade di eventi che vanno dalle riunioni interne ai meeting con le aziende, convegni di architettura, arte e design, incontri con professionisti del settore, nonché convegni di vario genere. Basti pensare – ci confida Silingardi – che dopo la realizzazione di questo impianto, il comune di Sassuolo ha chiesto e ottenuto di poter redigere una convenzione per usufruire gratuitamente dello spazio, per decine di serate a tema durante l’anno, culturali e musicali».



Il Gruppo Marazzi vanta oltre 80 anni di storia; oggi è presente in 140 paesi nel mondo

Cosa è stato realizzato

«L’idea di realizzare questa progettazione è maturata nell’estate del 2017 – continua nella descrizione Lorenzo Silingardi. Viste le esigenze, abbiamo proposto un sistema totalmente integrato, semplice da gestire, implementabile in futuro. Un mese di lavoro, pronti via: questo il tempo impiegato a livello operativo per la realizzazione dell’impianto, una volta approvata l’idea concettuale. Da quando è in funzione, sono stati realizzati diversi eventi e gli unici interventi registrati hanno riguardato soltanto qualche messa a punto. Si parla sempre di un impianto abbastanza complesso per delle persone non avvezze a questo mestiere, pertanto saltuariamente prevediamo qualche intervento di default, soprattutto al sistema di multiproiezione che è stato predisposto con scenari prestabiliti, ma risulta essere costantemente work in progress».


Descrizione dell’impianto a grandi linee

La multiproiezione presente in questa sala convegni, prevede l’utilizzo di un grande schermo largo 12 metri e alto 5, sul quale 3 proiettori full HD da 10mila Ansi lumen ciascuno, proiettano immagini che possono essere riprodotte in scenari diversi, fino a creare un settaggio che preveda anche un’immagine a tutto schermo. Il sistema consente di collegare, in tempi rapidi, diversi computer posti sul palco e presenti in regia, disposta centralmente in prossimità della parete opposta al palco; si possono collegare fino a 3 computer contemporaneamente, utilizzando qualsiasi uscita video. Inoltre, una Apple TV consente di agevolare il mirroring dei device mobili sullo schermo, oltre a selezionare dei filmati presenti nel server centrale, da mandare in visione nella sala. Di fronte al palco, nella parte alta della parete, è stata posizionata una telecamera alta velocità Reach, remotabile e controllabile da iPad, in grado di riprendere ciascun relatore del podio e inviare la ripresa in sequenza live sul grande schermo, per agevolarne la visione da tutte le aree della sala. Non per ultimo, il sistema prevede l’impiego di un player BrightSign XD223, che consente l’aggiornamento dei contenuti in rete insieme ad una riproduzione video fluida e a sincronizzazione via Ethernet. Sul palcoscenico è stato posizionato un monitor, utilizzato come gobbo. Infine, per questo impianto è stato previsto anche un sistema di registrazione completa di video e audio, nonché un sistema di streaming per mandare i contenuti sul web.



Convegno in sala: come vengono instradati i segnali

«Durante i preparativi della sala, ciascun pc viene collegato tramite cavo HDMI al relativo Transceiver Daisynet II che invia il segnale alla matrice TVOne Corio Master posta nella sala tecnica, attraverso l’altro Transceiver Daisynet II.
La matrice Corio Master instrada i segnali ai videoproiettori, ai monitor di servizio e ai sistemi predisposti allo streaming. Lo stesso processo avviene per i segnali audio, che dal Daisynet raggiungono il server che si occupa di instradarli ai vari diffusori acustici». Tutti i dispositivi sono controllati dal processore RTI XP-8s e l’intero sistema, di base, è gestibile con 2 iPad presenti in sala. È proprio grazie a questo processore che si può decidere quali macchine chiamare in causa, sia sul fronte video che su quello audio, potendo gestire anche il livello. Questa operazione è talmente rapida da eseguire che in teoria chiunque, e in qualsiasi momento, collegando il pc può condividere i propri contenuti con i partecipanti presenti in sala. Oltre ai passaggi appena ripercorsi, i segnali audio e video giungono anche alle cabine di traduzione simultanea, quando il servizio è attivo per la presenza di partecipanti internazionali.


Il grande schermo

Entrando in questa immensa sala a marchio Marazzi, l’attenzione viene immediatamente riversata sull’imponente schermo che predomina la scena di questo ambiente. Un terminale video che viene animato da 3 videoproiettori posti di fronte a distanza equiparata l’uno dall’altro, quasi impercettibili agli occhi di ciascun presente, visto il colore bianco confondibile con l’ambiente circostante. Il maxischermo, di 12×5 metri, si presta a svariate tipologie di scenari multi layout, grazie alla matrice Corio Master in grado di configurare le singole uscite, o gruppi d’uscita, in soft-edge, videowall, multi-windows e rotazione del display. Pertanto, sullo schermo è possibile proiettare tutte le combinazioni concesse da tre differenti videoproiettori, fino all’immagine unica in modalità Multi-Screen Edge Blending. Un sistema video multi-ingresso e multi-uscita basato sul processore Corio3 che offre la possibilità di scenari multi layout.



Il monitor di servizio, posizionato sul palcoscenico, da utilizzare come gobbo

Rti xp-8s e tvone corio master, dispositivi nevralgici dell’impianto

C’è tanta COMM-TEC in questo impianto, dalla telecamera al Media Player, passando per i Transceiver. Ma, il cuore dell’installazione è affidato a due dispositivi che risultano centrali per questa progettazione: RTI XP-8S e TV One Corio Master. Il primo viene utilizzato per diversi progetti da Lorenzo Silingardi, che ci confida: «Mi piace particolarmente utilizzare i dispositivi di controllo RTI perché ho sempre a che fare con sistemi aperti, estremamente affidabili, precisi e adeguati a contesti installativi come questo». L’RTI XP-8S è dotato di un processore programmabile con 8 porte RS232 bi-direzionali, 8 Input sense ports, 8 relè a 30V/3 A o trigger 12 V/100mA, 8 porte multiuso MPIO (IR, Input, CM232), 2 porte USB, 1 Ethernet per aggiornamento e programmazione del processore. Presenta un pannello frontale dotato di 11 tasti di controllo e display LCD, con una RAM adeguata per il supporto di driver aggiuntivi e una scheda di memoria SDHC da 4 GB. Da canto suo, CORIO master è un sistema video multi-ingresso e multi-uscita basato sul processore Corio3 che offre la possibilità di scenari multi layout. È in grado, infatti, di configurare le singole uscite, o gruppi d’uscita, in soft-edge, videowall, multi-windows e rotazione del display. Le uscite possono essere ruotate fino a 360°, senza l’introduzione di eventuali delay sul processing video per eventi live. Questo software di controllo consente la definizione di vari layout, per un massimo di quattro, ognuno dei quali può essere realizzato con varie configurazioni multi-display. Una volta ricevuto il contenuto, infatti, questo dispositivo offre la capacità di pilotarlo in qualsiasi modo, elaborarlo con picture and picture, controllarne la dissolvenza tra sorgenti diverse, crearne un effetto mosaico, modularne luminanza e crominanza su ogni area, ecc.



Impianto audio: prevista una bonifica acustica

Riuscire a progettare un impianto audio, in un ambiente grande come quello predisposto da Marazzi, necessita di accorgimenti di un certo tipo, per scongiurare riverberi e rischiare un pessimo effetto sonoro: «L’impianto audio è suddiviso in tre zone – ci spiega Lorenzo Silingardi – quella centrale in prossimità del palco, da utilizzare anche singolarmente quando il numero dei partecipanti è ridotto, e le due laterali che vanno a coprire le aree esterne. Il problema principale nella realizzazione dell’impianto audio, è stato quello di attutire il più possibile il riverbero della sala. Non a caso, abbiamo fatto eseguire uno studio da un ingegnere acustico e prossimamente lo spazio verrà sottoposto ad una bonifica acustica per ridurre il riverbero che si presenta soprattutto a sala vuota. Nel frattempo, per rendere l’impianto agibile e ridurre al minimo questa criticità, abbiamo scelto dei diffusori direttivi, posizionati in alto e inclinati verso la platea. La soluzione ha funzionato e ad oggi rende possibile sia l’intellegibilità del parlato che delle musiche. In totale, sono presenti sei altoparlanti posizionati in alto e due subwoofer in basso. Ovviamente, tutta la parte audio viene gestita dell’iPad ma, nel caso di concerti, abbiamo previsto la possibilità di collegare un mixer esterno per avere un controllo più specifico, soprattutto in presenza di tanti ingressi. Sul fronte del cablaggio – conclude Silingardi- viste le dimensioni di questo ambiente e le richieste pervenute, è stato necessario l’impiego di diversi km di cavi. Ci sono cavi di rete ridondanti ovunque, e le tratte sono da circa 70 metri cadauna, la maggior parte realizzate con cavi Cat. 6. L’installazione, inoltre, prevede anche la dotazione di un sistema di radiomicrofoni con cablaggio dedicato».




Per saperne di più:
lorri.it
marazzi.it
comm-tec.it
rticorp.it