Fondata nel 1984 dalla famiglia Cappelletti, Micro Tek ha costruito il proprio know how partendo dagli impianti RF. Oggi l’attività è focalizzata sulla distribuzione di cavi e connettori di qualità, a marchio FMC.
Tutto è iniziato a Milano, con la Cappelletti & C. fondata da Ercole Cappelletti, che aveva maturato una decennale esperienza come tecnico in alcuni dei più importanti laboratori di ricerca dell’epoca e da Vittorio Regattieri. La società si occupava di riparazioni TV e, a seguire, di impiantistica. Alla fine degli anni ‘70 ,con l’avvento delle prime emittenti private, i due soci si convinsero che era venuto il momento del grande passo. Abbandonarono l’attività di assistenza TV per dedicarsi completamente alle installazioni. Il mercato televisivo italiano, in quegli anni, era in grande fermento. Nel Luglio 1984 , dopo un anno di sperimentazione, Ercole Cappelletti con il figlio Gianluigi fondarono la Micro Tek, avviando la produzione dei primi filtri attivi. La sede era a Milano, in un seminterrato di 35 mq situato in Via Maestri Campionesi.
Ci racconta Gianluigi Cappelletti attuale amministratore di Micro Tek: «É tutto merito di mio padre che sin dall’inizio ha lavorato con grande passione e attenzione alla qualità. Di quegli anni ricordo che costruivamo in laboratorio i filtri attivi di canale perché i modelli presenti sul mercato, oltre a non essere particolarmente affidabili, avevano un costo molto elevato. All’epoca, l’impianto di ricezione più gettonato era quello realizzato con gli amplificatori di canale, ma troppo spesso utilizzando gli amplificatori bisognava scendere a compromessi; la soluzione migliore restava quella dei filtri attivi. La mia formazione tecnica è iniziata in quegli anni quando, ancora giovanissimo, frequentavo i corsi serali presso l’Istituto Tecnico Industriale mentre di giorno lavoravo nell’azienda di famiglia».
L’importanza del cavo
All’inizio Micro Tek si concentrò soprattutto nella produzione per conto terzi, per soddisfare le richieste di aziende interessate a distribuire il prodotto con il loro marchio. L’area distributiva era limitata a Milano e provincia: lo sviluppo delle prime emittenti locali di una certa importanza contribuì a far decollare il mercato. «Intorno al 1987 realizzammo i primi impianti centralizzati di media/grande dimensione, le prime reti MATV da 500/1.000 utenze – ci spiega Gianluigi. Lì capimmo che realizzare impianti di certe dimensioni richiedeva l’impiego di cavi coassiali più sofisticati di quelli che normalmente si trovavano in commercio all’epoca».
Micro Tek così inizia a cercare prodotti di qualità, senza compromessi e li trova in un catalogo dell’inglese Pope BV. Nel 1989 con l’ingresso in azienda dell’Ing. Guido Colombo come responsabile commerciale, Micro Tek avvia la distribuzione in italia dei marchi Pope e Cabel Con, seguiti dalla slava Elrad: grazie a queste attività sviluppa un incremento formidabile e inizia ad effettuare lavori per importanti broadcaster nazionali come quello progettato e realizzato per un importante centro di produzione: 6 mila prese con 36 canali adiacenti. Ci vollero tre anni di lavoro.
L’ingresso di Alberto Albertin
Agli inizi degli anni ‘90 Luca Cappelletti, fratello di Gianluigi, entra in azienda per assistere l’Ing. Colombo nella realizzazione della rete commerciale. Micro Tek inizia a vendere cavo coassiale, connettori e altri accessori di qualità ai propri clienti. Qualche anno dopo, dalla sede di via Tolstoj di 250 mq trasloca nella sede di Rozzano, di 900 mq. Nel 1998 Alberto Albertin entra in azienda per sostituire Luca Cappelletti, nel frattempo passato in forza a Belden, e l’Ing. Colombo entrato a far parte dello staff di una nota casa costruttrice nazionale. Albertin porta nuove esperienze e un know how importante, maturato in una grande azienda: i risultati sono evidenti dall’inizio. Nel 2002 l’attività commerciale prende il sopravvento rispetto a quella installativa così Micro Tek decide di separare le due attività. Micro Tek continua il percorso commerciale mentre il ramo installazioni viene lasciato in seno alla Cappelletti & C guidata da Maurizio Cappelletti, fratello di Gianluigi, occupandosi prevalentemente di impianti ad elevato contenuto tecnologico.
Il marchio F.M.C.
Il momento più difficile Micro Tek l’ha passato nel 2005 quando è stata costretta a rompere il contratto di distribuzione con Belden che ormai, dopo oltre 15 anni , contribuiva all’85% circa del fatturato. La reazione è stata immediata: viene deciso di sviluppare il marchio F.M.C., puntando tutto sulla credibilità che i clienti le riconoscevano: la risposta è positiva, segno che il rapporto di fiducia costruito nei 15 anni di attività li ha tenuti legati.
«Nel nostro catalogo – commenta Gianluigi Cappelletti – abbiamo differenti tipi di cavi e differenti linee di prodotti: coassiali, cavi dati, allarme, TVCC , antincendio, industriale, ecc. È nostra convinzione che dobbiamo offrire un portafoglio prodotti completo all’interno del quale ognuno possa trovare il prodotto a lui più congeniale per qualità e prezzo. Lavoriamo molto per adeguare, in tempo reale, i prodotti alle normative. Cerchiamo di essere veloci, flessibili e innovativi. In base alle richieste che ci arrivano dal mercato definiamo le specifiche dei cavi, le fabbriche con cui lavoriamo ci inviano i prototipi che vengono testati e, talvolta, certificati da alcuni dei più importanti laboratori presenti in Europa: l’obiettivo è quello di garantire sempre una buona qualità al giusto prezzo. Ci tengo a sottolineare che i nostri fornitori sono tutti certificati ISO 9001 nonché aziende di fama internazionale inoltre , nel 2013 , Micro Tek è diventata socio del C.E.I. (Comitato Elettrotecnico Italiano) per poter seguire da vicino i lavori dei Comitati tecnici più rilevanti per la nostra attività».
La nuova sede
Gianluigi Cappelletti parla dell’attuale sede con un pizzico di orgoglio, soprattutto quando ci descrive gli impianti antincendio e fotovoltaico, due fiori all’occhiello della nuova struttura. «Nel 2011 cambiar sede è stata una scelta obbligata, ne avevamo la consapevolezza già da qualche anno. La nostra logistica veniva gestita su più strutture, ora è tutto sotto uno stesso tetto, con evidenti vantaggi in termini di tempo e costi di gestione». Prosegue Gianluigi: «la superficie complessiva è pari a 2.500 mq con un’altezza di 8 metri sotto trave. In caso di necessità, abbiamo la possibilità di occupare altri 500 mq., attualmente affittati a terzi. Gli uffici occupano circa 250 mq, qualche metro in più rispetto alla sede precedente. Il resto della superficie è dedicata al magazzino, con le aree di servizio annesse. Qui possiamo stoccare fino a mille pallet. La ristrutturazione del complesso è durata un anno durante il quale abbiamo richiesto tutte le autorizzazioni e ottenuto l’approvazione del nostro progetto di spegnimento così come sottoposto ai Vigili del Fuoco: le norme che riguardano la custodia e il deposito dei cavi sono sempre più restrittive e, rispetto al passato, non è più possibile svolgere l’attività di deposito senza avere commissionato, ad un professionista abilitato, una valutazione di rischio incendio».
L’impianto antincendio
«All’inizio abbiamo pensato alla soluzione classica che sfrutta gli sprinkler ad acqua – ci racconta Cappelletti – ma, per soddisfare i requisiti del progetto, erano necessarie due cisterne d’acqua (oltre 120.000 litri) perché l’acquedotto non garantisce la portata necessaria qualora l’impianto dovesse entrare in funzione; abbiamo così optato per un impianto a schiuma che utilizza molta meno acqua (60.000 litri)». Quando l’impianto di rilevazione individua una situazione di allarme, viene attivato un segnale ottico e sonoro che avvisa il personale. Da quel momento si ha circa un minuto per abbandonare l’edificio e recarsi al punto di raccolta. Trascorso questo tempo, entra in funzione l’impianto di spegnimento che, in soli 4 minuti, per mezzo di una stazione di pompaggio riempie il magazzino. Finita l’emergenza, con il tempo, la schiuma si deposita sul pavimento formando uno strato di 30 cm che deve essere rimosso e smaltito. Le merci e le strutture non intaccate dal fuoco non dovrebbero (il condizionale è d’obbligo) subire danni.
Fotovoltaico, attività e mercato
La sede di Micro Tek ospita, sul tetto, un impianto fotovoltaico formato da 620 pannelli solari per un totale di 140kW. «Abbiamo previsto un fabbisogno di energia pari a 30 kW ma la particolare esposizione e la luminosità della struttura ci aiuta a contenere il tutto in 20kW – commenta Cappelletti. Per l’energia prodotta in più siamo diventati Officina Elettrica e rivendiamo elettricità tramite la rete elettrica nazionale. Per tutelare il nostro investimento abbiamo installato sull’edificio un impianto di videosorveglianza con registrazione da remoto e un impianto anti intrusione completo di barriere. Il tutto controllato H24 dalle forze dell’ordine».
Micro Tek oggi
Oggi Micro Tek conta nel proprio portafoglio oltre 1200 clienti di cui almeno 450 acquistano regolarmente. Il giro di affari è di circa 5.500.000 Euro e viene gestito da Cappelletti Gianluigi con il prezioso aiuto di 16 agenzie di commercio e nove dipendenti: tre commerciali, due addetti alla logistica, tre amministrativi e un tecnico IT che oltre a seguire la parte informatica e il sito internet cura e aggiorna la parte documentale legata alla qualità dei prodotti e alla loro certificazione.
Uno sguardo a 360°
«Il mercato oggi è completamente stravolto rispetto a soli cinque anni fa – sottolinea Cappelletti. Attività quali l’installatore di antenne sono scomparse e centinaia di micro imprese hanno chiuso i battenti. Chi non possedeva la lettera A (impianti elettrici) non ha potuto convertire l’attività rimanendo vittima di questa crisi. Questo, ahimè, non significa che chi possiede la lettera A se la stia passando meglio. L’edilizia è ferma e questo condiziona fortemente il comparto dei cavi e non solo. A cinque anni di distanza dall’inizio la crisi è estremamente radicata e generalizzata in tutti i settori. Il momento economico è molto difficile e tutti noi siamo divorati dalla sfiducia e logorati dall’attesa. Vorremmo, anzi vogliamo, credere che la ripresa ci sarà ma onestamente non si capisce come ciò possa accadere senza che le ‘famose’ riforme, così indispensabili e ormai inderogabili, vengano finalmente messe in atto. Non vorrei essere frainteso: Micro Tek è una bella realtà e, nonostante, la crisi si difende molto bene ma non posso non guardarmi intorno e chiedermi quale futuro attenda i nostri figli e nipoti».
Come reagire
«Prima di tutto – conclude Cappelletti – bisogna essere positivi e continuare a fare il proprio lavoro con amore e determinazione. Cercare di fare rete associandosi fra imprese o meglio ancora dando vita ad acquisizioni o fusioni fra società che possano portare valore aggiunto. Detto ciò, la politica di Micro Tek è sempre quella di mettere a disposizione della propria clientela un portafoglio completo e aggiornato di prodotti (a settembre esce la nuova edizione del catalogo 2014) all’interno del quale vi sia spazio per cavi di elevata qualità così come per cavi, meno performanti, ma dal prezzo piuttosto interessante. L’importante è mettere in condizione il progettista così come l’installatore di valutare quelle che sono le reali caratteristiche del prodotto e poter scegliere serenamente il prodotto a loro più congeniale. Vien da sè che non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Una riduzione, talvolta anche sostanziale, del costo implica giocoforza un ridimensionamento delle aspettative. È per questo che una informazione corretta e onesta risulta determinante per costruire un rapporto di fiducia, fornitore/cliente, che non sia basato solo sul fare del business. Un esempio su tutti la nostra proposta per i cavi allarme e anti intrusione. L’offerta è davvero completa. Si passa dalla serie TM conforme alla nuova norma CEI 46-76/2 sperimentale alla versione più economica , Serie AX , con conduttori in alluminio ramato (CCA)».