Un sistema basato su Scada che si avvale di un videowall 2×2 di Sharp, composto da 4 monitor narrow bezel PN-V601A da 60” con luminosità di 700 cd/mq. Visualizza dati operativi aggregati, secondo necessità.
MM Spa nasce nel 1955 come società di ingegneria, per progettare e realizzare le linee metropolitane della città di Milano. Appartiene al 100% al Comune di Milano: nell’ultimo bilancio (2014) ha conseguito un utile netto di quasi 9 milioni di euro. Nel corso degli anni MM ha ampliato il suo campo d’intervento: opere di viabilità, parcheggi, edifici pubblici, interventi di ingegneria idraulica, riqualificazione urbanistica, piani territoriali dei trasporti. Di recente ha partecipato a gare internazionali per la progettazione di linee metropolitane. Dal dicembre 2014 ha acquisito anche la gestione dell’edilizia residenziale del Comune di Milano, in precedenza condotta da Aler.
Una parte importante del business riguarda la gestione del Servizio Idrico Integrato della città di Milano, composto da diversi impianti fra cui il depuratore di San Rocco, concepito per assicurare un’ampia flessibilità di esercizio. Ad esempio, l’impianto recepisce e tratta le acque di Expo2015 per tutta la durata della manifestazione senza che l’apporto straordinario crei problemi di gestione.
All’interno della struttura, nella sala di controllo è stato installato un sistema di gestione Scada con un videowall 2×2 di Sharp, realizzato con 4 monitor PN-V601A da 60”, un controller grafico Matrox con software Mura Control. All’esterno, invece, un Ledwall di Sharp che sostituisce un display obsoleto a bassa risoluzione, visualizza messaggi istituzionali e il valore di alcuni parametri significativi di gestione come il consumo, la quantità di acqua fognaria depurata, la qualità dell’acqua in uscita a beneficio di chi si presenta a visitare il depuratore.
La stanza dei bottoni
In un sistema Scada, come quello installato al depuratore MM di San Rocco, la Control Room rappresenta il centro di supervisione e di controllo dell’intero sistema, per condividere e visualizzare informazioni di più postazioni, agevolando il lavoro di squadra. Gli altri tasselli di questa fondamentale struttura sono i sensori, i microcontroller, la rete di PC che raccoglie i dati e li convoglia in un server e le postazioni, a ciascuna delle quali viene assegnata una specifica funzione. Scada significa Supervisory Control And Data Acquisition, ossia controllo di supervisione e acquisizione dati.
«In precedenza – ci spiega l’Architetto Tiziano Mazzini, Responsabile Infrastrutture Operation di MM – era funzionante un videowall composto da 4 cubi da 50”, in retroproiezione, formato 4:3. Ormai, era diventato obsoleto: la tecnologia risale a più di 10 anni fa; aveva poi un limite importante, quello di visualizzare per ogni cubo soltanto il contenuto di una postazione; la dimensione delle finestre non poteva variare a piacere. Abbiamo sostituito questo strumento con un videowall di Sharp formato da 4 monitor PN-V601A, da 60” e un Controller grafico Matrox MPX basato su schede grafiche Mura. Per noi sono stati decisivi la qualità delle immagini e l’affidabilità del prodotto, oltre che l’assistenza fornita da Sharp durante la progettazione e l’esecuzione del lavoro; l’offerta di Sharp era molto competitiva. Inoltre, era importante avere una luminosità adeguata all’ambiente: nella sala è presente una grande vetrata che guarda all’esterno. A volte le Control Room si trovano ad un piano seminterrato, dove le luci sono soffuse; qui, invece, l’ambiente è molto luminoso. Inoltre, il Depuratore di San Rocco è un luogo visitato da delegazioni estere e da personaggi del mondo istituzionale e politico. Abbiamo curato anche l’impatto estetico».
Flessibilità operativa
«Sostanzialmente questo videowall – prosegue Tiziano Mazzini – è come un grande cruscotto dove gli operatori visualizzano le schermate, normalmente disponibili sui monitor delle postazioni individuali, con l’aggiunta di qualsiasi altra sorgente collegata al server di sistema. Possiamo navigare in rete, visualizzare immagini provenienti da sistemi di videosorveglianza, immagini o filmati di repertorio, con il vantaggio di determinare la dimensione di ogni singola finestra presente sul videowall. La flessibilità operativa è molto elevata; la qualità, la produttività e l’affidabilità del lavoro e del servizio sono avvantaggiate».
Un lavoro in team
«Uno dei lati positivi di questo progetto – conclude Tiziano Mazzini – è stato far lavorare in team, con grande successo, professionisti dotati di specifiche competenze, per creare il cosiddetto circolo virtuoso. Ciascuno ha dato il meglio nel proprio campo; infine, abbiamo realizzato una struttura di sostegno realizzata da un fabbro specializzato nella lavorazione del ferro. Anche se sono appassionato di tecnologia, e ciò ha inciso nella scelta della mia professione, ho studiato architettura: una conoscenza che è servita per realizzare una struttura adeguata, integrata con l’arredo della sala, che coprisse lo spazio molto profondo lasciato libero dal precedente sistema».