Case Study, Education, Newline

<strong>Istituto Comprensivo Darfo 2: monitor interattivi per una didattica dinamica e stimolante</strong>

Ventisei monitor interattivi Newline e software a supporto della didattica e della collaborazione sostituiscono le LIM nelle aule e negli spazi comuni dell’IC Darfo 2, offrendo tutti gli strumenti necessari a un insegnamento dinamico, interattivo ed efficace.


L’Istituto Comprensivo Darfo 2 offre un percorso di formazione che si estende dalla scuola dell’infanzia – compreso un indirizzo montessoriano – a quella secondaria. Situata a Darfo Boario Terme (BS) e comuni limitrofi, si articola in 9 plessi (la sede centrale è la scuola secondaria di 1° grado Tovini di Boario a Darfo Boario Terme) per un totale di circa 900 alunni. 

Una realtà molto attenta a garantire una didattica di qualità, e consapevole del fatto che oggi la tecnologia rappresenta un supporto indispensabile per raggiungere questo obiettivo, in particolare per dare alle lezioni dinamicità, interattività e flessibilità. Decide per questo di installare 26 monitor interattivi 4K da 75” e 65” – firmati Newline, modelli RS e Atlas – che vanno a sostituire le vecchie LIM presenti nei vari plessi scolastici.  Ci raccontano meglio le motivazioni che hanno portato al cambiamento e i dettagli delle tecnologie installate Mariella Minini, Vicepreside e animatore digitale, IC Darfo 2 e Nadia Sansiveri, Reparto Commerciale, Tecnoffice Srl.    


Volevamo che le soluzioni fossero di qualità sul piano dell’immagine e del touch, intuitive e flessibili nell’utilizzo per professori e alunni, dotate di software efficaci sul piano didattico – M. Minini



Il rinnovamento realizzato grazie al PON è stata l’occasione per dotare di monitor interattivi anche le scuole dell’infanzia.

La sfida: una didattica stimolante ed efficace  

«Ci siamo approcciati a questo acquisto grazie al bando PON (Programma Operativo Nazionale) finanziato dai Fondi Europei, che ci consentiva di sostenere economicamente l’acquisto di strumenti digitali finalizzati alla didattica e alla formazione, tra cui rientrava la categoria dei monitor interattivi – dice Minini – Avevamo numerose lavagne digitali LIM funzionante ma ormai obsoleto; alcune avevano 12 anni.  Più in generale, la tecnologia LIM – prosegue la Vicepreside – presentava aspetti critici quali il cambio delle lampade, con tempo di gestione e costi annessi, e un funzionamento che mancava dell’immediatezza che offre oggi la tecnologia touch a cui siamo abituati». L’occasione, spiega ancora la Vicepreside, era interessante anche perché offriva lo spunto giusto per digitalizzare più classi dei nostri plessi: «Volevamo che anche i bambini più piccoli – e i loro insegnanti – potessero avere a disposizione dei monitor digitali per supportare la didattica, ovviamente con gli strumenti adatti e le attenzioni necessarie alle esigenze di questo specifico target».  Come vedremo infatti, le scuole dell’infanzia hanno installato dei monitor touch in modo tale che fossero all’altezza giusta per essere facilmente raggiunti dai bambini e con a bordo applicazioni per favorire attività classiche quali visione di video, condivisione di contenuti ecc., ma anche attività specifiche, legate a giochi didattici pensati per quel dato target.  

La Vicepreside sottolinea quindi alcuni elementi d’attenzione che dovevano essere soddisfatti: 

Qualità – «Volevamo che le soluzioni fossero di qualità sul piano dell’immagine e del touch, intuitive e flessibili nell’utilizzo per professori e alunni, dotate di software efficaci sul piano didattico». 

Integrabilità – «Le soluzioni dovevano integrarsi con altre già in nostro possesso, come i Chromebook e le soluzioni per la didattica di Google. Inoltre, era necessario agevolare lo scambio di contenuti con qualsiasi device personale con cui fossero abituati a lavorare i professori». 

Didattica a distanza, proiezioni, riunioni – «Volevamo che fosse supportata la didattica ibrida e a distanza, e avevamo l’esigenza in certi ambienti di gestire riunioni con persone collegate da remoto e proiezioni di film/video a gruppi ampi di studenti».  


I monitor funzionano benissimo. Possono essere sfruttati come lavagne, si possono condividere materiali, inserire note e post-it; grazie ai software che dialogano con i device degli alunni, è possibile trasmettere i materiali dai monitor ai device e viceversa- M. Minini


Soluzioni: 21 monitor da 65” e 75” distribuiti nei 9 plessi scolastici 

L’installazione è stata realizzata da Tecnoffice srl di Darfo Boario Terme, che già da anni collaborava con la scuola come fornitore (anche le LIM erano state installate dalla stessa azienda) e come supporto tecnico; si è svolta tra aprile e maggio adattandosi ai momenti in cui le aule non erano utilizzate, per andare incontro alle esigenze della scuola.  

Così come racconta Nadia Sansiveri, il rinnovamento si concretizza in sintesi nell’installazione di 18 monitor da 75” (modelli RS e Atlas) e 3 monitor da 65” (tutti del modello Atlas), per un totale di 21 monitor. Di questi, 8 sono stati posizionati nella sede centrale; per l’aula magna è stato scelto un monitor da 75” integrato con la soundbar Newline, che ha una potenza di 50W e integra una videocamera 4K e 4 microfoni in beamforming; una soluzione che così composta risulta particolarmente performante, un prodotto all-in-one in grado di supportare riunioni e lezioni ibride anche di grandi dimensioni, proiezioni di film, riunioni, momenti didattici legati al laboratorio di musica e arte, situazioni allargate con tante persone coinvolte. Altri 7 monitor – sempre parlando della sede principale – sono stati installati nelle aule in sostituzione alle LIM.

I monitor restanti sono stati posizionati invece nelle altre sedi del plesso scolastico, comprese le scuole dell’infanzia dove l’installazione è stata attenta a fare in modo che l’altezza degli stessi fosse adeguata alla statura degli alunni.  

I monitor sono stati per lo più posizionati a muro, ma per assicurare flessibilità, in ogni scuola è presente un monitor su carrello, in modo tale che, laddove fosse necessario per esempio svolgere delle attività didattiche in ambienti diversi, si abbia la possibilità di farlo. Nella scuola montessoriana, dove la didattica è più improntata sullo sfruttamento di spazi alternativi, per esempio i corridoi dalla scuola, i monitor su carrello sono due.  


L’Istituto è costituito da 9 plessi: 1 scuola dell’infanzia (quest’anno 45 alunni), 6 scuole primarie (504 alunni) e 2 scuole secondarie di 1° grado (329 alunni). Un totale di 878 alunni per 48 classi.

Il passaggio dalle LIM ai monitor e la scelta di Newline 

«Le LIM sono ormai una tecnologia obsoleta – commenta Sansiveri a proposito delle motivazioni che hanno spinto l’IC al cambiamento – Richiede una continua assistenza, si possono rompere più facilmente alcuni elementi, necessita per la parte di proiezione dei cambi lampada, della manutenzione al filtro che nel tempo si sporca ecc. I monitor multitouch sono una tecnologia che evita tutti questi problemi e che è molto più in linea con le abitudini delle nuove generazioni, nonché degli insegnanti stessi, essendo in un certo senso una versione più grande degli smartphone e dei tablet che tutti usano nella loro quotidianità».  Sansiveri commenta quindi la decisione di affidarsi alle soluzioni di Newline: «È un brand che offre un ottimo rapporto qualità prezzo e delle prestazioni ottimali per le scuole, come testimoniano le certificazioni che offre. Anche i software Newline, per le funzionalità che offrono e il loro utilizzo intuitivo, hanno rappresentato un valore differenziante nella scelta».  
In particolare, Sansiveri si sofferma su alcuni elementi tecnologici di Atlas che offrono un valore aggiunto:  

– il fatto che siano sistemi android, il che conferisce alla soluzione flessibilità, ovvero la possibilità di aggiungere applicazioni di terzi, ‘apertura’ e interoperabilità con altri sistemi;  

– la definizione dell’immagine data dal 4K e il filtro ‘blu light’, che aiuta a non stancare gli occhi, molto utile per alunni e insegnanti che devono passare tante ore davanti allo schermo. È un aspetto che la stessa Vicepreside ha sottolineato come elemento molto apprezzato dagli insegnanti;  

– la possibilità di integrare la soundbar Newline che potenzia le prestazioni del monitor rendendolo, come già abbiamo detto, una soluzione all-in-one capace di supportare riunioni ibride e didattica a distanza anche con gruppi consistenti di persone.  


Il filtro ‘blu light’ dei monitor Atlas, aiuta a non stancare gli occhi, ed è molto utile per alunni e insegnanti che devono passare tante ore davanti allo schermo.

Soddisfazione e punti di forza legati all’utilizzo della soluzione  

L’ingresso nella scuola delle soluzioni Newline ha consentito di applicare più pienamente modelli didattici nuovi e interattivi, senza creare discontinuità con il passato, ma anzi integrandosi – rafforzandone l’efficacia – all’ecosistema Google già presente (la scuola, come accennato, già utilizzava soluzioni software e device Google, come Google Workspace e Chrome Book).  

Pieno supporto anche alla didattica ibrida – per consentire la partecipazione alle lezioni da remoto – grazie all’integrazione con la soundbar Newline oppure, laddove non è presente la soundbar, al collegamento del monitor con webcam e microfoni di terzi, secondo una logica di ‘apertura’ che consente di connettersi liberamente a varie AV. «Siamo in grado non solo di gestire la didattica a distanza ma anche di abilitare un collegamento tra le varie classi», commenta la Vicepreside a questo proposito. 

«I monitor funzionano benissimo – commenta la Vicepreside – Sono molto luminosi e si possono usare in tanti modi: possono essere sfruttati come lavagne, si possono condividere materiali come video e immagini e inserire note e post-it; grazie ai software che dialogano con i device degli alunni è possibile trasmettere i materiali dai monitor ai device e viceversa. Il multitouch consente una interazione simultanea di più persone, funzione interessante anche per le attività più creative delle scuole dell’infanzia, e l’utilizzo dei monitor in generale è molto intuitivo, tanto che è bastata una rapida formazione perché gli insegnanti iniziassero a usarlo nel pieno delle possibilità che offre». Un quadro positivo che spinge la scuola a prevedere ulteriori sostituzioni: «Sicuramente sostituiremo altre LIM – dice la Vicepreside – Al momento abbiamo rinnovato circa metà delle aule, ma pensiamo di completare il lavoro per far sì che tutti gli spazi didattici siano dotati di questi monitor». 

Tecnoffice sottolinea invece l’efficienza del supporto di Newline nella gestione delle naturali problematiche di carattere tecnico che si sono presentate durante l’installazione che sono state rapidamente risolte. 


Il multitouch consente una interazione simultanea di più persone, funzione utile per tenere vivi i ritmi delle lezioni coinvolgendo attivamente più studenti in uno stesso esercizio.

Formazione e gestione dei monitor unificata 

La semplicità che caratterizza il funzionamento dei monitor Newline ha consentito di condensare la formazione in una sessione di due ore che verrà ripetuta a breve per approfondire la conoscenza delle funzionalità dopo il primo periodo di utilizzo. «Un passaggio utile per evitare che i professori usino i monitor come una versione digitale della vecchia lavagna a gessi annullando il suo potenziale, l’utilizzo reale che se ne può fare», commenta Sansiveri.  

La gestione dei monitor è semplice grazie al software Display Management, che consente azioni unificate su tutti i monitor – tra cui accensione e spegnimento – e la possibilità di installare e aggiornare contemporaneamente le applicazioni. Può essere anche impostato un allarme sonoro, una funzionalità che può avere varie applicazioni, anche nel campo della sicurezza in caso di emergenze».  


I monitor multitouch di Newline hanno una risoluzione 4K e il filtro ‘blu light’, che aiuta a non stancare gli occhi

La reazione degli utenti 

La Vicepreside racconta che i professori hanno progressivamente utilizzato in modo sempre più completo le funzionalità dei monitor Newline, anche grazie agli spunti dati dalle ore di formazione arrivando a sfruttare applicazioni specifiche come, per fare un esempio tra i tanti, ‘Openboard’ che permette a un alunno di scrivere sul proprio tablet il completamento di un esercizio proposto a monitor. «In generale – commenta la Vicepreside – la pandemia ha molto aiutato su questo fronte, poiché ha imposto a tutti gli insegnanti un’apertura al mondo della didattica digitale e una familiarizzazione con gli strumenti necessari ad attuarla. Anche sul piano della gestione generale della vita scolastica extra-didattica c’è stata una accelerazione: è stato adottato il registro elettronico, circola meno carta per le comunicazioni interne ecc..». 

Mariella Minini dedica quindi una riflessione alle scuole dell’infanzia: «I bambini sono molto stimolati dall’ingresso nelle aule di questi schermi; la loro componente touch abilita una interattività che risulta divertente e stimolante per loro. Il 4K assicura un’ottima resa delle immagini, perché vogliamo che i nostri studenti vengano educati alla qualità da subito, sin dalla prima infanzia».



Lo sapevi che…
Il metodo Montessori è stato sviluppato dal medico italiano Dott.ssa Maria Montessori, secondo la quale la base dell’apprendimento è il gioco e l’acquisizione individuale di esperienze da parte del bambino. L’obiettivo è che avvenga una transizione ordinata dagli elementi di gioco a quelli di apprendimento e di lavoro e viceversa. La didattica si basa su ciò che interessa al bambino stesso, ciò che stimola la sua curiosità e ciò che gli dà soddisfazione. Questi elementi secondo Montessori aiuteranno il bambino ad avere successo quando sarà adulto.


Persone intervistate

Mariella Minini
Vicepreside e animatore digitale
IC Darfo 2

Nadia Sansiveri
Reparto Commerciale
Tecnoffice Srl


Link utili

IC Darfo 2 | Tecnoffice | NewLine Interactive

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