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Lavoro su scale portatili d’appoggio

La scala portatile è senza dubbio uno degli strumenti più utilizzati da un installatore nel proprio lavoro quotidiano. E rappresenta, purtroppo, anche un potenziale rischio d’infortunio quando non viene utilizzata correttamente. Vediamo cosa dice la legge.


Ogni furgone in dotazione ad un installatore trasporta, spesso sul tetto, la scala per accedere alla superficie dove l’antenna o la parabola è installata o lo deve essere. La scala viene utilizzata spesso, per le azioni più diverse, ma non sempre nel pieno rispetto della legge. Tutto ciò comporta fattori di rischio elevati, che possono degenerare in infortuni, a volte anche gravi. Quando un installatore utilizza la scala come un lavoro in quota, pratica una tipologia di lavoro regolamentata dalla legge. Ecco quali sono i riferimenti.

Il Decreto Legge 81/2008 (Testo Unico) all’Art. 107 (Definizioni) recita: “Agli effetti delle disposizioni di cui al presente Capo si intende per lavoro in quota: attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 metri rispetto ad un piano stabile”.

Art.111 – Obblighi del Datore di lavoro nell’uso di attrezzature per lavori in quota, dice: “Il datore di lavoro, nei casi in cui i lavori temporanei in quota non possono essere eseguiti in condizioni di sicurezza e in condizioni ergonomiche adeguate a partire da un luogo adatto allo scopo, sceglie attrezzature di lavoro più idonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure…”.


Sistemi alternativi, altezza non superiore ai 2 metri

Esiste però una possibilità prevista dal comma 3, dell’Art. 111 del Decreto Legge 81/2008 (Testo Unico): “Il datore di lavoro dispone affinché sia utilizzata una scala a pioli, quale posto di lavoro in quota, solo nei casi in cui l’uso di altre attrezzature di lavoro considerate più sicure non è giustificato a causa del limitato livello di rischio e della breve durata di impiego, oppure delle caratteristiche esistenti dei siti che non può modificare”. A questo proposito, la Regione Lombardia ha emanato il Decreto 7738 del 17/08/2011, in cui viene prevista l’adozione di sistemi alternativi per cui: “Se si opera ad una altezza superiore a 2m, utilizzare un adeguato dispositivo di tenuta del corpo che mantenga la persona all’interno dei montanti, con un cordino di posizionamento il quale deve essere sempre mantenuto in tensione durante il lavoro”.


L’imbracatura

La definizione di Dispositivo di tenuta del corpo è la seguente: “Comunemente detto imbracatura, è uno degli elementi di un sistema costituito da più elementi, ed ha la funzione di contenere il corpo dell’utilizzatore. Esistono vari tipi di dispositivi di tenuta del corpo, ognuno con funzioni precise per le quali è stato testato e certificato”. Nel decreto al capitolo “Durante l’uso”, viene indicato: “Nei casi dove non è possibile vincolare la scala, deve essere garantita l’assistenza a terra di una seconda persona. Durante l’esecuzione dei lavori, una persona deve esercitare da terra una continua vigilanza della scala”.


Il dispositivo di vincolo

Le definizioni di dispositivo di vincolo sono le seguenti: “Dispositivo di aggancio: dispositivo costituito a forma di gancio posizionato sulla sommità dei montanti di una scala d’appoggio”.


Il dispositivo di fissaggio

È un dispositivo costituito da legatura o altro mezzo idoneo, per mantenere fissa la posizione della scala per la durata necessaria”. Viste le condizioni di utilizzo temporaneo nella stragrande maggioranza dei casi la configurazione d’impiego sarà composta da due persone: un operatore e un assistente fisso alla scala.


Le soluzioni adeguate

In commercio vi sono soluzioni funzionali al rispetto delle norme appena citate. Nelle pagine di questo articolo abbiamo raffigurato le soluzioni proposte da Tractel. Si riferiscono all’impiego di scale portatili d’appoggio, quale postazione di lavoro posta al disopra di 2 metri, dove viene adottato un sistema anticaduta combinato (composto da elmetto anticaduta, imbracatura, dispositivo di arresto mobile e dissipazione di energia, punto di ancoraggio) che metta in sicurezza l’operatore. L’operatore, nel rispetto delle indicazioni del Piano di Sicurezza, potrà anche lavorare da solo, in un cantiere, con la presenza di più persone poiché deve essere sempre garantito un piano di recupero efficiente, e senza speciali restrizioni di orario.


Kit di sicurezza per il lavoro su scale

1 – Collegare la barra allo stipite della porta e fare uscire la corda dalla finestra o abbaino.

2 – Avvicinare la scala a pioli alla corda e collegare l’imbracatura alla corda tramite il dissipatore.

3 – Utilizzare la scala per salire e scendere durante il lavoro.

4 – Il sistema composto Kit di sicurezza nuovo per lavoro su scale contente la piena sicurezza anticaduta, conforme alla Norma UNI EN 363 e ai requisiti del Testo Unico, la possibilità di operare senza limitazioni di tempo e di lavorare con un singolo operatore coinvolto.


Kit imbracatura con cintura per il lavoro su scale

L’operatore, raggiunta la postazione di lavoro sulla scala, si vincola ad essa facendo passare i cordini attorno ai montanti e agganciandone entrambe le estremità agli anelli della cintura di posizionamento. In questo modo l’operatore rimane vincolato alla scala e può lavorare in sicurezza. I cordini, sempre in tensione, mantengono l’operatore all’interno dei montanti anche con uno spostamento laterale.



Kit imbracatura per il lavoro su scale

L’operatore, raggiunta la postazione di lavoro sulla scala si vincola ad essa facendo passare i cordini attorno ai montanti e agganciandone entrambe le estremità alle asole del punto di ancoraggio dell’imbracatura. I cordini, sempre in tensione, mantengono l’operatore all’interno dei montanti anche con uno sapostamento laterale.

Il sistema composto da Kit imbracatura con cintura per lavoro su scale e Kit imbracatura per lavoro su scale contente di soddisfare i requisiti richiesti dal DR Lombardia 7738 e di utilizzare la scala come posto di lavoro in quota per un tempo massimo di 30 minuti. Necessitano della presenza di un assistente fisso alla scala, per ogni operatore (1+1).



Si ringrazia Tractel Italiana
per la collaborazione.
Per informazioni: http://tractel.edilio.it


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