I costi sostenibili per adeguare l’impianto a future evoluzioni, le pari opportunità e il diritto di libertà delle persone ad utilizzare mezzi di comunicazione elettronica sono i valori fondanti di questa Legge.
Tutto ha inizio con la Direttiva Europea del 15 maggio 2014, nata soprattutto per abbattere i costi di installazione delle reti di comunicazione elettronica ad alta velocità, costi che concorrono a rallentare e/o impedire l’accesso ai servizi di comunicazione elettronica.
La Direttiva 2014/61/EU è rivolta a due distinti contesti: le infrastrutture interne agli edifici residenziali, che ci riguardano da vicino, dove sono interessati costruttori, amministratori e installatori, e infrastrutture per il territorio pubblico, dove sono coinvolti gli operatori broadband e le amministrazioni pubbliche.
Nel caso di edifici residenziali, per abbattere i costi di installazione è necessario prevedere una predisposizione a monte, durante il progetto dell’immobile, considerando una presenza adeguata (come si dice in gergo ‘a prova di futuro’) di infrastrutture passive come cavidotti, tubature, pozzetti, tubi corrugati e scatole di derivazione.
Soltanto così i condomini saranno in condizione di poter effettuare nell’impianto, a costi contenuti, gli aggiornamenti tecnologici necessari.
Configurazione e manutenzione
Nasce così l’Infrastruttura Fisica Multiservizio passiva, obbligatoria per Legge nelle nuove costruzioni, le ristrutturazioni importanti e, in determinati casi, nei cambi di destinazione d’uso(zone omogenee A ai sensi del DPR 380/01, art. 10, comma 1, lettera C).
Questa infrastruttura è stata concepita per garantire la neutralità tecnologica, quindi i diritti inderogabili di libertà delle personenell’uso dei mezzi di comunicazione elettronica.
Il mancato rispetto della Legge annulla il Certificato di abitabilità rilasciato dal Comune e, di fatto, rende inagibile l’unità immobiliare.
La data di applicazione di questa Direttiva riguarda le concessioni edilizie ad uso residenziale per le domande presentate dopo il 31 dicembre 2016: l’Italia ha recepito questa Direttiva il 1° luglio 2015, 18 mesi prima della scadenza, con l’articolo 6-ter della Legge 164, che aggiunge al testo unico dell’edilizia l’articolo 135 bis.