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Maximilian: da 8 a 12 metri di base precedenza alla sicurezza

Un nuovo schermo che pone la sicurezza di funzionamento al primo posto. Fra le peculiarità: la saldatura del telo e un sofisticato congegno meccanico per la messa in posizione e la possibilità di variare l’altezza.

Maximilian, il nuovo schermo motorizzato di Screenline eredita l’esperienza maturata con il modello Big Mot, venduto negli anni in centinaia di esemplari e apprezzato per la particolare affidabilità e costanza di prestazioni, evolvendo quelle prestazioni meccaniche ed elettroniche ritenute dai clienti come parametri di riferimento.
Disponibile con dimensioni che variano dagli 8 ai 12 metri di base in formato 4:3, il progetto che ha portato allo sviluppo di Maximilian ruota attorno al concetto di sicurezza; quindi, sicurezza di funzionamento, sicurezza di installazione e sicurezza di utilizzo. Importante sottolineare anche la sicurezza dei materiali impiegati, che soddisfano le più severe norme internazionali a garanzia della salute delle persone e la nuova modalità di saldatura della tela che elimina imperfezioni, riflessi o cedimenti. Osservata anche da vicino ora la saldatura è ancora più invisibile, anche a schermo spento. La tela è lavabile con acqua e sapone neutro.


La trasmissione del movimento

In primo piano il dispositivo a fune anticaduta; a destra il nastro di acciaio inox.

Fra le principali novità abbiamo l’adozione di un motore asincrono con riduttore angolare, comandato da un inverter esterno. Il motore, di produzione tedesca, è certificato per sopportare carichi di lavoro ben maggiori: ciò consente di utilizzarlo senza che avvengano condizioni di stress, per garantire una totale affidabilità.
Due le innovazioni importanti: la meccanica che genera il movimento dello schermo e la presenza di un nastro d’acciaio.
Partiamo dal motore. Il suo movimento viene trasmesso alle pulegge esterne tramite tubi in alluminio e giunti cardanici, indispensabili per allineare con precisione i vari centri di rotazione.
Le pulegge fanno salire o scendere un nastro di acciaio inox che mette in movimento il tubo di avvolgimento della tela. In questo modo lo schermo di proiezione di alza e si abbassa.
Il nastro di acciaio inox è la seconda importante novità di questo schermo: sostituisce le funi d’acciaio della versione precedente, una soluzione generalmente adottata da tutti gli altri costruttori, che però causava malfunzionamenti.
Il nastro di acciaio, scendendo, si avvolge su una seconda puleggia, posta alle estremità di un tubo di alluminio solidale con il telo: il tubo, ruotando, di svolge il telo di proiezione.

Un esemplare di preserie dello schermo Maximilian durante i test di laboratorio.

Movimento più fluido

Il sistema di pulegge che trasferiscono il movimento del motore al tubo sul quale è avvolto il telo di proiezione.

Questa evoluzione aggiunge un grado di sicurezza superiore, evitando ogni possibilità di scarrucolamento o danneggiamento accidentale, dovuto a urti o qualunque altra causa esterna. Il nastro d’acciaio smorza le vibrazioni e permette un movimento molto più lineare e fluido, si evitano così gli strappi. Un’altra caratteristica peculiare dell’intero sistema meccanico è la silenziosità, inferiore di circa il 90% rispetto a quella con motoriduttore tradizionale. Due dispositivi a fune anticaduta, agganciati alle due estremità dello schermo, impediscono la caduta del tubo di alluminio, anche nell’improbabile caso che la tela venga tagliata orizzontalmente. Tutta la struttura è progettata per offrire la miglior robustezza, senza pesare eccessivamente, per non rendere troppo difficoltosa agli installatori la fase di montaggio. È in fase di progetto anche un sistema motorizzato specifico, per il sollevamento dello schermo nei teatri, che permette anche di abbassare la struttura per ispezioni e manutenzione periodica.


L’elettronica

I dettagli della trasmissione del movimento: il motore centrale (color blu), attraverso i giunti cardanici muove le due pulegge laterali che, attraverso i nastri di acciaio, azionano il tubo sul quale è avvolto il telo.

La velocità di movimento del telo non è più costante, come nel modello precedente: a inizio e fine corsa viene rallentata. Questo aspetto consente alla tela, soprattutto durante la fase terminale di riavvolgimento, di aderire al tubo nel migliore del modi, per conservare una totale planarità, anche nel lungo periodo e per un utilizzo quotidiano. La sicurezza di funzionamento è garantita anche da un freno elettromeccanico che interviene quando il motore si ferma. In caso di black-out lo schermo può essere riavvolto manualmente, con una manovella dedicata.
Le regolazioni di fine corsa sono poste in una centralina di comando separato e non più sul motore dello schermo. La centralina può essere posizionata nei pressi dello schermo stesso e consente di definire i punti di fine corsa alto, basso e un terzo punto intermedio. Dopo aver impostato le regolazioni, la centralina viene chiusa a chiave per evitare che vengano modificate per sbaglio o per dolo. La centralina di comando è dotata dei pulsanti di salita e discesa; inoltre, è possibile collegare un controllo remoto, via cavo, in grado di funzionare anche su distanze di qualche centinaio di metri: Tutto ciò consente di pilotare lo schermo con un sistema integrato (un’esigenza tipica dei system integrator), sia con classico deviatore oppure con collegamento RS485.


Montaggio più rapido

Entro il primo semestre del 2015 sarà disponibile un accessorio, formato da cavi d’acciaio e pulegge, che farà risparmiare all’installatore almeno il 30% del tempo. Questo accessorio dovrà essere posizionato al punto di aggancio dello schermo stesso: consentirà di sollevarlo facilmente, di variare l’altezza della sua posizione nel caso la scena lo richieda e di abbassarlo ad altezza d’uomo per facilitare le operazioni di manutenzione.

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