Al Nohasi Palace Hotel, struttura ricettiva nata dalla ristrutturazione di una dimora storica, nessun dettaglio è lasciato al caso e l’eccellenza è messa al servizio del benessere degli ospiti. Un ruolo determinante spetta anche alla musica, delicata e soffusa dove serve, più incisiva negli ambienti dedicati alle feste. L’intero impianto audio della struttura, installato dal System Integrator Bianco Hi-Fi, è stato realizzato con prodotti Bose.
Nel cuore del Salento, a Noha, frazione di Galatina, sorge il Nohasi Palace Hotel, struttura ricettiva di eccellenza che combina l’amore per il territorio e per le tradizioni locali con la cura dei dettagli.
Dentro un parco di oltre mille metri quadri troviamo una torre medievale con ponte levatoio, terrazzi in mattoni aurei, corti gentilizie, un antichissimo frantoio ipogeo e, in mezzo a essi, l’edificio principale: un palazzo che fu prima castello e poi dimora baronale, accuratamente ristrutturato per far posto alle camere, a un ristorante, una sala per ricevimenti, una spa e molti altri ambienti, tutti pensati per il benessere degli ospiti.
In un luogo di tale fascino il tempo sembra fermarsi e gli ospiti, come recita il messaggio sull’home page dell’hotel, riscoprono il proprio “Qui e Ora”.
L’immersione in questa dimensione fuori dal tempo è aiutata anche dalla musica che, spesso soffusa (come nella zona piscina e nelle sale relax), ma all’occorrenza anche potente (come nelle sale wedding, adatte per DJ set e musica dal vivo) abbraccia ogni ambiente.
L’impianto audio del Nohasi Palace è in linea con l’eccellenza di tutta la struttura: realizzato interamente con prodotti Bose, permette infatti di governare centralmente più di venti ambienti diversi.
Ne parliamo con Ettore Ferramosca, Responsabile Comunicazione Nohasi Palace Hotel e con Luca Bianco, co-titolare di Bianco Hi-Fi.
La Sala Aroma ha già ospitato diversi eventi con musica dal vivo e DJ set, durante i quali si è potuta apprezzare la potenza e la precisione dell’impianto Bose installato da Bianco Hi-Fi – E. Ferramosca
La sfida: garantire la totale copertura sonora conciliando esigenze prestazionali ed estetiche
Chiediamo innanzitutto a Ettore Ferramosca, responsabile della comunicazione del Nohasi Palace, di illustrarci la filosofia che ha ispirato la creazione dell’hotel.
«Nohasi – ci dice Ferramosca – ha per noi un doppio significato: da un lato c’è il gioco di parole con “Oasi”, perché i titolari volevano che questo luogo, per la bellezza del contesto, la memoria storica che trasuda da ogni pietra e l’eccellenza dei servizi offerti, diventasse per gli ospiti una vera oasi, nella quale il tempo potesse fermarsi; ma “Noha-sì” significa anche affermare che a Noha, piccola frazione di Galatina, è possibile realizzare e far funzionare una struttura di tale eccellenza».
Ferramosca ci dice che i titolari dell’hotel, ovvero Serena De Ronzi, Ireneo Mignogna e Gianni De Ronzi, sono stati in questo senso degli autentici visionari, capaci di vedere nel futuro e cogliere le potenzialità dell’area storica in cui sorge il Palace.
«L’idea vincente – dice – è stata quella di creare una struttura moderna, mantenendo però viva la memoria di ciò che c’era prima, grazie all’accuratezza del restauro e all’attenzione posta a ciò che in questi luoghi accadeva secoli fa. Mi spiego con un esempio: l’edificio che oggi ospita le camere dell’hotel anticamente era un castello, abitato prima dal barone de Noha, poi dalla contessa Spinola, infine dalla famiglia aristocratica dei Galluccio. Durante la guerra il castello è stato in parte abbattuto e, al suo posto, è stato costruito un palazzo nel quale la famiglia dei Galluccio produceva il suo pregiato Brandy. Quando i titolari del Nohasi Palace hanno acquisito l’edificio, hanno trovato molte botti ancora integre in quella che oggi, proprio con riferimento al profumo che ancora trasuda dal legno, si chiama Sala Aroma (una di quelle in cui la musica ha il ruolo più importante – NDR).
Per mantenere vivo il ricordo di questo nobile passato, i titolari hanno smontato le botti più integre e con il loro legno hanno fatto realizzare futon e separé nell’area piscina, mentre con il legno delle altre botti sono stati realizzati i tavoli. Quindi chi oggi utilizza la sala Aroma, dedicata al wedding e alle feste, si siede su tavoli realizzati con le botti che, moltissimi anni prima, contenevano il brandy prodotto tra quelle mura».
Nonostante l’apertura recente, avvenuta il 16 luglio di quest’anno, la Sala Aroma ha già ospitato diversi eventi con musica dal vivo e DJ set, durante i quali si è potuta apprezzare la potenza e la precisione dell’impianto Bose installato da Bianco Hi-Fi.
«Ma ci sono anche ambienti – dice Ferramosca –, nei quali la musica non deve ergersi a protagonista della scena, ma solo accompagnare gli ospiti con note morbide e rilassanti, a basso volume, mentre bevono un tè o passeggiano per il giardino».
Ogni ambiente del Nohasi Palace ha, anche dal punto di vista sonoro, esigenze peculiari e l’impianto audio deve soddisfarle tutte, integrandosi inoltre dal punto di vista estetico con l’eleganza del contesto. Vediamo ora come, grazie alla versatilità e all’eccellenza del catalogo Bose, l’integratore ha superato la sfida.
La soluzione: un impianto complesso ma semplice da gestire, elegante alla vista e perfetto nella resa audio
«Il Nohasi Palace Hotel – ci dice Luca Bianco, di Bianco Hi-FI – è una struttura davvero enorme ed estremamente diversificata, anche dal punto di vista delle condizioni e delle esigenze acustiche: c’è il grande giardino con piscina, dove è richiesta musica di sottofondo, ci sono la sala ristorante (Signoria) e la sala wedding (Aroma), che possono ospitare DJ set o musica dal vivo, c’è una piscina interna, accolta all’interno di una grotta, con tutti i relativi problemi di riverbero acustico. Questi sono solo alcuni esempi della diversità di ambienti di cui l’hotel si compone, ciascuno con esigenze peculiari. E la committenza aveva l’esigenza di gestire l’audio di tutti questi ambienti in modo semplice e centralizzato.
Affidarsi a Bose, in casi come questo, è garanzia di successo, non solo per la versatilità del catalogo, ma anche per la professionalità dei professionisti dell’azienda, che si mettono al servizio di noi integratori per elaborare la soluzione più efficace».
La prima scelta dell’integratore è stata quella di delocalizzare i rack, collegandoli tra loro mediante rete Dante. Nella struttura sono presenti in tutto cinque vani tecnici, tre dei quali contengono processori ControlSpace EX-1280, mentre gli altri due contengono solo gli amplificatori PowerMatch, con scheda Dante integrata.
«In tutto – ci dice Bianco – contiamo tre processori ControlSpace EX-1280, cinque amplificatori multicanale PowerMatch PM8500, 4 amplificatori PowerSpace P4300+ e due amplificatori multicanale PowerShare PS404D. In questo modo siamo riusciti a suddividere il Nohasi Palace in 26 zone, tutte autonome tra loro ma al contempo gestibili in modo centralizzato, sia tramite pannelli di controllo fisici disseminati per la struttura sia con interfacce grafiche disponibili per computer e tablet».
Nella struttura sono presenti, a disposizione del personale, cinque controller ControlSpace CC-64, che permettono una gestione capillare di ogni zona dell’impianto e otto controller ControlCenter CC-3D, più piccoli e alimentati in PoE, che invece permettono di gestire solo la zona in cui si trovano.
Le interfacce grafiche per PC e tablet sono state realizzate con il software ControlSpace Remote, scaricabile gratuitamente dal sito Bose.
Per quanto riguarda i diffusori, invece, essi sono stati scelti dal portfolio aziendale in base alle esigenze prestazionali ed estetiche delle specifiche aree.
Il vasto catalogo Bose ha permesso di scegliere i diffusori più adatti per ciascuna area del Nohasi Palace
Un ambiente esteso e vario come il Nohasi Palace obbliga l’integratore a scegliere di volta in volta i diffusori più adatti alle esigenze delle singole zone.
«Partiamo dalle due sale wedding – dice Luca Bianco –, che sono la sala Signoria (dedicata alla ristorazione) e la sala Aroma (la sala più grande dell’intero complesso, utilizzabile all’occorrenza anche per balli e musica dal vivo). In queste due sale i diffusori devono essere in grado di supportare non solo la background music, che accompagna il pranzo o la cena, ma anche musica dal vivo e DJ set; c’era quindi bisogno di un sistema che si integrasse bene con l’eleganza dell’ambiente, ma avesse anche prestazioni importanti. Sono stati quindi scelti i diffusori della linea ArenaMatch Utility e, più precisamente, dodici AMU206 per la Sala Aroma, supportati da quattro subwoofer MB210-WR e otto AMU206 per la Sala Signoria, supportati anch’essi da quattro subwoofer MB210-WR, il tutto gestito mediante amplificatori PowerMatch. I subwoofer sono incassati dentro nicchie realizzate durante il restauro della sala.
I diffusori AMU206 garantiscono sia un ottimo dettaglio sulle frequenze medio-alte sia prestazioni importanti sui bassi, così da ottenere da un lato uniformità per la musica di sottofondo, dall’altro anche la potenza necessaria per la musica di intrattenimento».
I diffusori delle sale Signoria e Aroma ricevono la musica multicanale che proviene dai processori di gestione, ma non solo: qui, infatti, sono stati implementati anche degli endpoint Dante di terze parti per poter acquisire segnali locali. Un DJ, per esempio, potrebbe agganciarsi a uno di questi endpoint con il suo mixer.
«Nelle altre zone dell’hotel – prosegue Bianco –, nelle quali non occorre raggiungere la potenza richiesta dalle sale wedding, sono stati scelti invece i diffusori della linea DesignMax, che sono quanto di più elegante offra il portfolio Bose, sia per la linea moderna sia per il fatto di avere le staffe integrate nel cabinet.
Sono stati utilizzati sia i piccoli DesignMax DM3SE sia i DesignMax DM5SE, più grandi e potenti, supportati da subwoofer DM10S-Sub, appoggiati a pavimento o a parete. In alcune sale minori, infine, come le sale per la colazione o le stanze di passaggio, sono stati scelti i diffusori FreeSpace, con il compito di trasmettere background musica basso volume. Diffusori FreeSpace (e in particolare FreeSpace DM2SE e FreeSpace DM3SE) diffondono la musica anche nelle due terrazze all’aperto».
Nel giardino musica e luce integrate in un’unica soluzione
Una delle soluzioni più eleganti e anche ingegnose dell’impianto audio del Nohasi Palace riguarda il grande giardino di 3mila metri quadri, che, secondo le richieste della committenza, doveva essere interamente abbracciato da una background music soffusa e pulita, senza che la presenza dei diffusori intralciasse il cammino degli ospiti o disturbasse la vista.
«Abbiamo utilizzato – ci spiega Bianco – i funghi FreeSpace 360P, i famosi Garden Speaker di Bose, e, nonostante la loro estetica sia già di per sé gradevolissima, li abbiamo ulteriormente rivestiti con telai metallici, che integrano anche i faretti per l’illuminazione esterna. In questo modo gli ospiti passeggiano ascoltando una musica che, letteralmente, non si capisce da dove provenga».
I Garden Speaker diffondono la musica anche a bordo piscina.
La reciproca stima e collaborazione sono la chiave per un’integrazione ben riuscita
La realizzazione dell’impianto audio presso il Nohasi Palace è un esempio perfetto di come la fiducia reciproca tra committenza, integratore e azienda produttrice siano la chiave per superare sfide complesse.
Ettore Ferramosca dice: «Siamo pienamente soddisfatti del risultato raggiunto e del resto non poteva essere altrimenti, essendoci affidati da un lato a un marchio leader del mercato come Bose, dall’altro a un integratore di grande esperienza come Bianco Hi-Fi».
Dello stesso tenore le conclusioni di Luca Bianco, di Bianco Hi-Fi: «La nostra esperienza con i sistemi audio e video inizia molti anni fa, con mio padre Luigi e prima ancora con mio nonno. Recentemente ci siamo specializzati nell’audio professionale (strutture ricettive, ristoranti, discoteche eccetera): con Bose lavoriamo sempre bene, perché il loro catalogo comprende moltissimi prodotti e tutti di alta qualità; inoltre, l’azienda fornisce sempre a noi integratori un ottimo supporto sia tecnico che commerciale; a questo proposito devo ringraziare Pier Luigi Forte di Bose, che ci ha sempre ascoltato e supportato in ogni richiesta, disponibile a trovare la miglior soluzione per noi».