Il nuovo documento divulgativo CEI che spiega agli utenti e agli Amministratori di condominio come scegliere gli apparati per la ricezione digitale terrestre, satellitare e via Internet.
Un volume di 184 pagine, realizzato da un Gruppo di Lavoro ad hoc
composto da membri del CEI CT 319 ed altri in collaborazione con i
maggiori esperi del settore ed esponenti delle Associazioni (ANACI, CNA,
Confartigianato e RAI Qualità e Pianificazione).
E’ tradotto a fronte in inglese nella sua prima parte che presenta
l’ecosistema radiotelevisivo di qualità e comprende i termini e le
domande più frequenti. Cambierà la tecnologia attualmente in uso: entro
giugno 2022 bisognerà adeguarsi. Utenti e Amministratori di condominio,
che vogliono farsi trovare preparati, troveranno in questo volume un
utilissimo sostegno alle scelte ed alle procedure da seguire per avere
un impianto radiotelevisivo adeguato ed a regola d’arte.
Nelle pagine seguenti il Prof. Franco Mussino, Segretario del CEI CT
100/103 “Sistemi e apparecchiature audio, video, multimediali e per
radiotrasmissioni”, rappresentante del Gruppo di lavoro che ha redatto
il volume, presentai i tratti essenziali di questa importante
pubblicazione
Scopo della Guida
Questo documento è stato redatto da un Comitato di Redazione formato
sia da tecnici ed esperti televisivi, sia da esponenti di associazioni
degli Amministratori condominiali dai quali dipende l’obbligo di
adeguare gli impianti di ricezione alle nuove tecnologie.
L’intento
è non soltanto quello di descrivere gli aspetti tecnici della
ricezione televisiva di alta qualità, ma anche di richiamare
l’attenzione del lettore su alcuni argomenti importanti riguardanti la
legislazione vigente che coinvolge i doveri degli Amministratori di
condominio, che devono essere preparati anche dal punto di vista tecnico
per non incorrere in responsabilità civili e penali.
Sicuramente
l’Amministratore dovrà dialogare ed avvalersi di operatori tecnici
esperti per il bene del Condominio stesso. Infatti, gli Amministratori,
devono rivolgersi ad installatori specializzati, con i relativi
requisiti di legge, e non ad altri, per realizzare gli impianti di
distribuzione televisivi nei vari appartamenti, tenendo conto non
soltanto dei requisiti funzionali dell’impianto, affinché i Condomini
possano fruire dei servizi televisivi, ma valutando anche eventuali
servitù e future manutenzioni.
A questo riguardo si rimanda
alle apposite Guide tecniche operative, che il CEI redige e che gli
installatori specializzati e qualificati devono conoscere, per ottenere
un’installazione adeguata alle nuove tecniche di trasmissione dei
segnali televisivi.
In Italia ci sono circa 1.200.000 condomini
censiti, ma tale valore è sicuramente inferiore alla situazione reale.
Gli edifici censiti in Italia sono circa 12 milioni e complessivamente
totalizzano 30 milioni di unità immobiliari. Il patrimonio
residenziale conta circa 15 milioni di unità immobiliari, occupate da
famiglie. Risulta che circa 45 milioni di italiani. vivono in
condominio.
Pertanto, è necessario avvalersi di installatori con
requisiti professionali adeguati per sollevare l’Amministratore dalle
responsabilità della mancata applicazione dell’articolo 2049 del C.C.:
“I proprietari e i committenti sono responsabili per i danni arrecati
dal fatto illecito dei loro domestici e commessi nell’esercizio delle
incombenze a cui sono adibiti”.
Il mancato conferimento
dell’incarico per le opere a professionisti iscritti ai rispettivi Albi
professionali si può configurare come culpa in Eligendo (cioè quando
il datore di lavoro sbaglia a scegliere, volendo risparmiare o non
usando la normale diligenza, e sceglie una certa macchina, un certo
professionista, un certo consulente, una certa organizzazione del
lavoro e per questa scelta causa danni al lavoratore).
È
opportuno coinvolgere le maggiori associazioni di categoria degli
installatori autorizzati e svolgere azioni di pubblicizzazione, affinché
unitamente agli Amministratori che sono in possesso dei requisiti
elencati nell’art. 71bis del C.C. si possa costituire anche in questo
contesto una “Filiera certificata” in un settore strategico come quello
della comunicazione, della visione e del suono.
Infine, si
ritiene importante pubblicizzare, attraverso i costruttori edili e
coloro che restaurano unità immobiliari, la conoscenza e l’importanza,
oltre l’obbligo, del cablaggio degli impianti e della sua corretta
esecuzione.
Tenendo anche conto delle responsabilità che
ricadono sull’Amministratore di condominio è stato redatto questo
documento che ha lo scopo di fornire, in modo semplice e divulgativo,
una formazione di base per comprendere e valutare le caratteristiche
tecniche e funzionali dei modelli di ricevitori TV e radio che si
presentano sul mercato.
Evoluzione della tecnologia e TV digitale di seconda generazione
La
diffusione dei programmi televisivi e radiofonici è stata finora
effettuata accedendo alla disponibilità dei canali televisivi trasmessi
mediante onde radio, dapprima con tecnica analogica e più recentemente
con tecnica digitale, che per i canali televisivi (dal 2014) è diventata
l’unica consentita, riducendo anche la banda delle frequenze
disponibili, avendo assegnato al servizio di telecomunicazioni LTE (Long
Term Evolution) la banda degli 800 MHz. Con la successiva introduzione
dei servizi di telecomunicazione mobili detti 5G anche la banda dei 700
MHz sarà destinata a tali nuovi servizi.
I progressi tecnologici degli ultimi anni nel campo della codifica
dei segnali televisivi digitali hanno portato all’introduzione della
nuova TV digitale detta di seconda generazione, che consente la
diffusione di segnali televisivi ad altissima definizione e qualità.
Infatti i miglioramenti ottenuti sono dovuti alla introduzione di:
a) immagini ad alta ed altissima definizione, passando da quelle HD
(High Definition) con un numero di elementi attivi (pixel) per ogni riga
dello schermo visivo pari a 2k (1920 x 1080, cioè 1980 pixel per riga e
1080 righe) (con formato 16:9); a quelle UHD (Ultra High Definition) ad
altissima definizione 4k e 8k, che consentono di raddoppiare (4k) e
quadruplicare (8k) la definizione dell’immagine, particolarmente utile
su schermi di grandi dimensioni;
b) nuova codifica del segnale televisivo (riduzione delle
ridondanze) detta HEVC (High Efficiency Video Coding) (H.265), che
rispetto alla precedente MPEG4 (H.264) consente di ridurre del 50% la
quantità di informazione da trasmettere nel canale televisivo; la
codifica MPEG4 (H.264) consentiva già, a sua volta, una riduzione del
50% rispetto alla codifica precedente MPEG2 della quantità di
informazione da trasmettere nel canale televisivo;
c) tecnica HDR (High Dynamic Range) che comporta la possibilità di
riprodurre una più alta dinamica del segnale video ed una più vasta
gamma di colori, migliorando in modo significativo la qualità
dell’immagine offerta all’utente. Inoltre è stata anche considerata la
possibilità di trasmissione di un maggior numero di quadri al secondo
(HFR – High Frame Rate) per migliorare la qualità delle immagini che
riproducono soggetti in rapido movimento.
Inoltre, nella diffusione via radio:
a) la codifica del canale a radiofrequenza è stata migliorata,
passando dal DVB-T al metodo trasmissivo DVB-T2 (diffusione televisiva
digitale terrestre di seconda generazione) che garantisce a parità di
larghezza di canale (8 MHz), una velocità di trasmissione (bit rate) più
elevata grazie ad una maggiore efficienza spettrale; il passaggio al
DVB-T2 è completato con l’adozione della codifica di segnale HEVC
(H.265), che permette un incremento dei contenuti in ogni canale
televisivo a radiofrequenza;
b) nella diffusione via satellite dei segnali televisivi digitali,
la codifica di canale DVB-S è affiancata e poi sarà sostituita da quella
DVB-S2. Tale passaggio è completato con l’adozione della codifica di
segnale HEVC (H.265), per ottenere un incremento dei contenuti in ogni
canale televisivo a radiofrequenza.
La TV interattiva e “a domanda”
Ormai
da molti anni è cresciuta la disponibilità di connessioni domestiche a
larga banda, specialmente per l’accesso ad Internet, mediante PC
(Personal Computer). Le reti di connessione a larga banda si avvalgono
della trasmissione dei dati mediante il protocollo IP (Internet
Protocol) ed hanno assunto in molti casi una qualità tale da consentire
di distribuire agli utenti i contenuti (programmi) dei canali TV
trasmessi via radio anche mediante Internet, permettendo di estendere
l’offerta tradizionale con servizi “on demand”. Questa modalità di
distribuzione è detta OTT (Over The Top), e si contrappone alla modalità
IPTV, che invece è confinata all’interno della rete IP gestita da uno
specifico operatore di telecomunicazioni.
Lo standard HbbTV2.0 (HbbTV – Hybrid broadcast broadband TV),
derivato dal linguaggio HTML5, permette di creare una piattaforma dei
servizi interattivi digitali, che renderà sempre più facile e
“trasparente” l’integrazione tra il mondo della diffusione televisiva
(broadcast) tradizionale via radio (terrestre e da satellite) ed i
servizi diffusivi a larga banda tramite IP, ponendo l’utente al centro
dei contenuti, sia di tipo diretto o dal vivo live sia del tipo
indiretto o differito (“a domanda” o “on-demand”).
Criteri di scelta per l’utente
Occorre
considerare che l’integrazione della diffusione televisiva via radio
con la trasmissione a larga banda via cavo o fibra ottica
(broadband-broadcast), comporta che quello che era considerato come il
televisore da salotto potrebbe assumere un ruolo centrale (HUB) per i
servizi multimediali, almeno per i modelli in grado di integrarsi
completamente con gli altri dispositivi d’utente (tablet, smartphone,
ecc.) e soddisfare le esigenze della interattività.
L’aumento della capacità trasmissiva entro la banda televisiva via
radio di 8 MHz insieme con quella delle reti diffusive a larga banda
(broadband) via cavo e fibra ottica incoraggiano i produttori di
programmi “broadcaster” a creare offerte Web TV complementari o
parallele alla distribuzione via radio.
I miglioramenti tecnici ottenuti sia sull’immagine televisiva, sia
sui mezzi trasmissivi, in modo accessibile non soltanto al tecnico
televisivo, ma anche all’utente domestico, indicano i criteri di base e
le informazioni necessarie alla scelta del televisore (Smart TV) da
parte dell’utente, in modo da ottenere il sistema di ricezione e
riproduzione televisivo più adatto alle proprie esigenze.
Per consentire agli utenti italiani la possibilità di usufruire di
tale innovazione tecnologica televisiva, l’articolo n. 89 della Legge di
Bilancio 2018 ha definito il piano per il passaggio al servizio
televisivo di seconda generazione (DVB-T2), che dovrà essere completato
entro giugno 2022. Il piano descrive lo svolgimento delle attività
necessarie allo sviluppo delle reti 5G ed ha portato alla riassegnazione
della banda dei 700 MHz a favore degli operatori mobili, riducendo il
numero dei canali televisivi per la radiodiffusione.
Tale riduzione del numero dei canali disponibili, è compensata dalla
adozione delle nuove tecniche di trasmissione (DVB-T2 e HEVC) che
consentono, come si è detto, di incrementare i contenuti (video e audio)
di ogni canale televisivo a radiofrequenza, mantenendo la richiesta
varietà e quantità di programmi a disposizione dell’utente, oltre
all’introduzione di ulteriori tecniche trasmissive che ne migliorano la
Qualità.
Infatti sono apparsi sul mercato i nuovi televisori che offrono
miglioramenti significativi della qualità dell’immagine con altissima
definizione: UHD (Ultra High Definition), HDR (High Dynamic Range) e HFR
(High Frame Rate). Anche il suono associato alle immagini ha assunto
nuovi livelli di qualità.
Inoltre, con il miglioramento delle tecniche di trasmissione dei
dati via cavo telefonico (ADSL), fibra ottica (FTTC e FTTH) oppure via
radio (Wi-Fi) è possibile la ricezione dei programmi televisivi su
richiesta (VOD – Video On Demand) mediante Internet.
In questo contesto, gli utenti avranno la necessità di orientarsi in
un mercato che offre una moltitudine di offerte provenienti da un
insieme di punti di vendita sia «fisici» sia «online» e potrebbero
trovarsi in difficoltà ad effettuare l’acquisto dell’apparato televisivo
in base alle proprie reali necessità.
I contenuti del documento
Poiché
in futuro i contenuti audiovisivi saranno trasmessi non soltanto sulla
piattaforma del digitale terrestre o satellitare, ma anche attraverso
Internet, questo documento divulgativo ha l’obiettivo di spiegare ed
elencare le caratteristiche tecniche dei dispositivi che permetteranno
la ricezione dei contenuti TV su più piattaforme assicurando la migliore
qualità dell’immagine e del suono.
Al fine di consentire all’utente di orientarsi, sono riportati:
– la descrizione (PARTE PRIMA) degli argomenti riguardanti le
caratteristiche e le modalità di fruizione dei segnali della televisione
di seconda generazione. Tali argomenti sono poi trattati in modo più
esteso e tecnico nella PARTE SECONDA, a cui si rimanda per chi desidera
un approfondimento;
– l’elenco delle “Parole dell’innovazione” che riguardano i
principali termini usati nel linguaggio corrente per descrivere le
funzionalità e le prestazioni di qualità nei sistemi radiotelevisivi;
– i “Bollini” o “certificati di qualità” presenti sui televisori che
permettono la ricezione dei contenuti audiovisivi con i segnali
televisivi digitali di seconda generazione;
– i “Bollini AGCOM per la connettività in fibra o rame”, che
indicano i requisiti a cui l’operatore di telecomunicazioni deve
attenersi per indicare il servizio offerto tramite connessioni in fibra
ottica e/o rame.
Sono inoltre riportati Consigli e Risposte alle domande più
frequenti dell’Utente e dell’Amministratore di condominio ed esaminati
aspetti importanti quali:
– La distanza di visione ottimale per l’utente dello schermo
televisivo che riproduce un’immagine ad alta definizione (HD: 2k) oppure
ad altissima definizione (UHD: 4k e 8k);
– il consumo energetico degli apparati televisivi per assicurare un
adeguato risparmio energetico da parte dei sistemi di ricezione dei
segnali digitali di seconda generazione, che applicano opportuni
accorgimenti tecnici, accertati dalla classificazione energetica.
Benché risulti che fin dal 1 gennaio 2017 i ricevitori televisivi ed
i decodificatori venduti in Italia, per obbligo di legge, devono essere
in grado di demodulare il DVB-T2 e di decodificare l’HEVC, essi
rappresentano tuttavia una percentuale molto bassa dell’attuale
dotazione in casa degli italiani.
Poiché è previsto che entro la fine di giugno 2022, avverrà lo
spegnimento (switch-off) degli attuali mezzi di trasmissione con
modulazione DVB-T e codifica MPEG2/MPEG4, sarà necessario sostituire il
proprio TV o acquistare un decoder compatibile con le nuove norme
televisive chiamate DVB T2, per la diffusione terrestre e DVB S2, per la
diffusione da satellite, con decodificatore HEVC (H.265).
Per garantire all’utente di fruire in pieno, con il miglior
risultato possibile, di queste novità e possibilità che la tecnologia
offre, è importante non soltanto l’acquisto dell’apparato di ricezione
qualitativamente adeguato alle proprie esigenze, ma anche è raccomandata
un’installazione adeguata, che fornisca all’apparato i contenuti
audiovisivi provenienti dalle varie piattaforme trasmissive (terrestre,
satellitare e Internet). Tale installazione può essere fornita soltanto
da personale tecnico con preparazione adeguata, cioè da installatori con
i requisiti previsti da apposite disposizioni di legge.
A questo scopo nel documento sono riportate alcune Schede che riguardano:
– Collaudo e documentazione
– Documentazione tecnica di corredo dell’impianto
– Gara d’appalto per l’esecuzione dei lavori
– Dichiarazione di conformità.
Altri documenti CEI
Si ricorda infine che:
– Le linee guida per la distribuzione dei segnali televisivi diffusi
via satellite e via cavo coassiale sono riportate nella Guida CEI
100-7: 2017, che tratta anche la distribuzione mediante fibra ottica.
– Le linee guida per la progettazione e l’installazione di
infrastrutture di interconnessione (cablaggi strutturati e LAN) per le
reti di comunicazione elettronica all’interno di edifici o di
comprensori sia pubblici che privati destinati ad attività residenziali,
professionali, commerciali e produttive, sono riportate nelle Guide
redatte dal CT 306 del CEI, in particolare nella Guida CEI 306-2.