Case Study, Link

Oltre il Covid con Link On Air: nuova vita all’Entertainment grazie alla sanificazione dell’aria ‘in presenza’

Una soluzione di sanificazione intelligente e integrata, che ha alla base una tecnologia NASA sviluppata per la Stazione Spaziale Internazionale, per depurare le superfici e l’aria ‘in presenza’ – ovvero mentre le persone occupano l’ambiente – e verificarne real-time la qualità. Link risponde alla sfida lanciata dal Covid al mondo, partendo dal proprio settore, quello del Broadcast e dell’Entertainment con uno strumento che fa dell’aria sanificata un nuovo aspetto cruciale. 


Il 2020 resterà nella storia per l’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 e per il conseguente stop a tutte quelle attività che prevedono contingenza di persone. Tra i settori più colpiti dalla pandemia, certamente è compreso quello dell’Entertainment: basta pensare al mondo dei teatri, degli eventi, dei concerti, o a quello delle sale cinematografiche, e agli stop che hanno dovuto subire, per capire quanto questo momento possa essere critico per le aziende del settore. Non c’è dubbio che per queste realtà, così come per tutte quelle che lavorano in attività difficili da riproporre in chiave digitale, il 2020 abbia rappresentato un anno di profonda crisi

E tuttavia anche questa crisi, come ogni crisi, può diventare un’occasione di riflessione e di cambiamento. Il Covid ha riportato al centro del dibattito il tema dell’aria. L’aria come veicolo di virus, e non solo, a cui si contrappone l’aria ‘pulita’. L’aria come elemento non ‘neutro’, ‘scontato’, ma al contrario come oggetto di studio, fondamentale per la salute del singolo e della collettività e come strumento stesso di sanificazione. Ogni volta che in questi mesi si è parlato di ambienti chiusi, di permanenza in questi ambienti, di distanziamento o di droplet, indirettamente si stava parlando di aria. 


Oltre il Covid con Link On Air: nuova vita all’Entertainment grazie alla sanificazione dell’aria ‘in presenza’ 

E se la chiave per gestire la pandemia, e le analoghe sfide che ci si presenteranno, fosse lavorare proprio sulla qualità dell’aria? 

E se fosse possibile – mentre si vive un ambiente, mentre si svolge un evento, uno spettacolo teatrale o un concerto indoor – depurare l’aria, renderla pulita, priva di virus o di altri agenti patogeni e rendere dunque quell’ambiente drasticamente più sano? 

Se si potesse purificare l’aria fino a far divenire gli ambienti interni sicuri tanto quanto quelli esterni, riducendo quindi in modo sostanziale le possibilità di contagio? 



La sfida: riapertura in sicurezza e abbattimento dei rischi

Come vedremo, Link ha studiato una soluzione in grado di fare tutto questo. Ne parliamo con Marco Piromalli, CEO and Co-Founder, Link e Luca Opizzi, Technical Sales Manager, Link. Prima di entrare nel merito, dobbiamo però fissare alcuni punti per contestualizzare a dovere il prodotto di cui stiamo parlando e le sfide a cui risponde. 

Si deve entrare nell’ottica di affrontare il tema ‘epidemie e pandemie’ come uno dei tanti rischi che affrontiamo quotidianamente nel mondo del lavoro – M. Piromalli

1) Link ha identificato il punto cardine da affrontare per la prevenzione – sia della diffusione del Covid-19, sia di possibili future pandemie – nella sanificazione. Rispondere a questa esigenza sarebbe una grossa opportunità, sia per stimolare le riaperture che per generare nuove opportunità di lavoro e nuovi introiti al mercato di riferimento. 

Ragionare su strumenti di sanificazione è dunque utile in prospettiva come asset per poter dare una continuità di servizio. Come dice Piromalli: «Si deve entrare nell’ottica di affrontare il tema ‘epidemie e pandemie’ come uno dei tanti rischi che affrontiamo quotidianamente nel mondo del lavoro legati ad ambiti quali sicurezza, antincendio, ambiente, ecc.». 


I prodotti Link On Air con tecnologia ActivePure, oltre a garantire l’eliminazione di tutti i virus e batteri, riducono anche la presenza di miceti, muffe, sostanze legate all’inquinamento, microrganismi patogeni e allergeni. Pensati per
l’Entertainment, si adattano a ogni tipo di ambiente, tra cui il corporate, rappresentato nell’immagine. 

2) Come spiega Piromalli: «Purificare l’aria è uno strumento per proteggersi non solo dai virus, ma anche da molto altro: nell’aria possono esserci batteri, miceti, muffe, sostanze legate all’inquinamento, microrganismi patogeni e allergeni». I danni alla salute connessi all’inquinamento atmosferico sono forse meno evidenti di quelli legati ai virus, ma riflettendo su numeri e statistiche relativi agli impatti sulla salute collegati a questo problema, ci si rende immediatamente conto di quanto il tema sia tutt’altro che secondario. 

3) Questa pandemia ha risvegliato in tutti nuove consapevolezze. Più di ieri, oggi le persone sono predisposte a comprendere il valore che ha un’aria respirabile, pulita, che possa diventare una nostra alleata in termini di salute e benessere, e non il contrario. Più di ieri, oggi poter offrire ai propri clienti un’aria di qualità diventa un valore differenziante, in grado di pesare sulla scelta dell’utente. Per chi offre divertimento, intrattenimento, benessere, offrire un’aria pulita – anche senza considerare il tema Covid – significa ridurre il rischio di influenze e raffreddori, evitare fastidi a chi ha allergie, ‘prendersi cura’ davvero della propria clientela. 

«Sempre più il mondo delle costruzioni e delle ristrutturazioni valorizza l’eco-compatibilità, il comfort ambientale, la salubrità degli spazi, oltretutto verificando e misurando la bontà dei risultati, ossia la qualità dell’aria respirata. C’è un’attenzione nuova, molto forte», dice Piromalli. Non solo. «Ci sono alte probabilità – spiega ancora il CEO – che, al di là della sensibilità delle persone, le norme spingano in questa direzione, premiando le realtà in grado di provare che sono state messe in atto delle misure straordinarie per tutelare la salute degli ospiti e garantire che nei propri ambienti le possibilità di contagio siano minime. Chissà che proprio il Recovery Fund possa rappresentare un’occasione per accelerare in questa direzione». 


Unità di sanificazione Link On Air per canali d’aria e condizionatori monoblocco. La tecnologia ActivePure presente nei prodotti Link On Air è brevettata. È stata sviluppata dalla NASA per ricreare un ambiente salubre a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.

La soluzione: Link On Air, per depurare le superfici e l’aria ‘in presenza’ e verificarne real-time la qualità

Link è un’azienda di riferimento per i mercati Broadcast ed Entertainment nella progettazione, realizzazione e vendita di soluzioni per la distribuzione di segnali (audio, video, luci e controllo) personalizzate, che nel tempo ha acquisito ampie quote di mercato, accumulando una competenza e un’esperienza fortemente verticalizzate (più dettagli nel box dedicato). Ha assistito dunque direttamente alle dinamiche che abbiamo raccontato, e ha deciso di raccogliere la sfida che questo anno di pandemia ha lanciato, lavorando su un sistema integrato di purificazione che ha battezzato Link On Air. «La tecnologia ActivePure di ActiveTek, che costituisce il cuore del sistema, è in grado di gestire la purificazione dell’aria ‘in presenza’, attraverso cioè procedimenti che eliminano i virus, Covid compreso, senza risultare in alcun modo nocive per le persone – a differenza dei sistemi di sanificazione oggi diffusi, che impongono ambienti vuoti», spiega Opizzi. 

ActivePure aggredisce attivamente i contaminanti nell’aria e sulle superfici, distruggendoli al contatto. È importante sottolineare che è sicura da usare anche in presenza di persone ed è considerata la migliore tecnologia disponibile per distruggere agenti patogeni aerodispersi in modo rapido.



I prodotti della tecnologia ActivePure hanno dimostrato di uccidere il SARS-CoV-2 per il 99,96% nell’aria e il 99,98% sulle superfici.

Per quanto riguarda invece l’elemento cardine della soluzione, gli apparecchi sanificanti, Opizzi spiega cos’è la Tecnologia RCI (Ionizzazione Catalitica Radiante): «Le minuscole molecole di ossigeno e acqua presenti nell’aria entrano nell’unità di depurazione e passano attraverso la matrice a nido d’ape. All’interno le molecole sono trasformate in ossidanti potenti, ma innocui sulle persone. Una volta rilasciate, le molecole stesse diventano purificatrici potenziate. In questo senso si può parlare, oltre che di aria sanificata, di aria ‘ sanificante’». La tecnologia RCI utilizza dei processi naturali per ricreare condizioni di aria che avvengono regolarmente in natura. «Quando le molecole di ossigeno passano nell’unità di depurazione – prosegue Opizzi – la luce ultravioletta germicida crea la stessa ossidazione e ionizzazione generata dalla luce del sole quando i raggi UV impattano il suolo terrestre; gli agenti patogeni muoiono e si svolge la prima azione purificatrice. Ma non siamo che a ‘metà dell’opera’: combinando queste proprietà ionizzanti con delle reazioni fotocatalitiche di metalli rari e nobili, come l’ossido di titanio e l’argento, vengono emessi degli ossidanti benefici – ovvero le molecole di ossigeno trasformate – che svolgono un’ ulteriore azione di sanificazione sulle superfici». Una sorta di ‘ plasma purificatore’ ricco di perossido di idrogeno che, in modo attivo, pulisce e sanifica tutta l’aria e le superfici nell’ambiente dove viene inserito. «L’acqua ossigenata [nome più noto del perossido di idrogeno – ndr] – spiega ancora Opizzi – viene dispersa nell’aria a una particolare concentrazione. Tutto ruota attorno a questo ‘gioco di concentrazione’». 

Si svolge così la seconda azione purificatrice, in cui è l’aria stessa a divenire agente ‘sanificante’.

Differentemente dai sistemi che utilizzano dei filtri statici e passivi, poco efficaci nel bloccare i virus, queste tecnologie sono sistemi attivi che riescono invece a inattivare i patogeni e a distruggere i prodotti chimici nocivi dispersi nell’aria e sulle superfici, eliminando batteri e virus e riducendo miceti, muffe, agenti legati all’inquinamento come composti organici volatili e idrocarburi policiclici aromatici, odori in genere, microrganismi patogeni ed allergeni (es. acari della polvere). In particolare, l’efficacia sul Covid-19 è confermata dal laboratorio indipendente MRIGlobal, riconosciuto dalla Food and Drug Administration. 

Il sistema Link On Air integra la tecnologia ActivePure, alla quale si aggiungono altri due strumenti: 

Un avanzato software di fluidodinamica, in grado di realizzare simulazioni molto accurate degli ambienti in esame e dei flussi d’aria interni, e che dunque consente di studiare soluzioni di sanificazione specifiche per ogni realtà, dal grande teatro a sale convegni o padiglioni fieristici, al piccolo studio di registrazione o ad un ufficio di dimensioni standard. «Accade un po’ come nell’ambito del suono, dove è richiesta una diffusione omogenea: anche noi studiamo l’ambiente per garantire una diffusione omogenea dell’aria sanificata», spiega Opizzi. 

Un sistema di sensori per monitorare real time la qualità dell’aria e per rilevare in modo proattivo le condizioni in cui i virus (tra cui COVID-19) prosperano, quindi segnalare con anticipo il rischio della loro presenza. «La sensoristica mette un sigillo di oggettività alla prestazione: verifica che la qualità dell’aria sia effettivamente coerente a quella che ci si aspetta», dice Opizzi. 



Tutti i prodotti basati sulla tecnologia ActivePure prevedono consumi di energia bassi e pochissima manutenzione, e sono modulari così da adattarsi a ogni ambiente. 

La distribuzione avviene attraverso partner certificati, ed esistono diverse varianti del prodotto suddivise tra versioni da installazione (es. per le condotte d’aria) e stand-alone (es. per i service AV e Luci, per gestire un servizio di sanificazione ‘una tantum’ durante un concerto o un evento).  Più dettagli su modelli e prestazioni nella scheda soluzione dedicata a Link On Air, raggiungibile dal QR-Code.


Come nasce Link e link on air, in risposta alle esigenze di Broadcast ed Entertainment 

«Link è un’azienda che si rivolge al mercato Broadcast, Entertainment e dei System Integrator, riconosciuta da specifier internazionali come un’azienda di riferimento, dagli standard qualitativi elevati, tecnologicamente avanzata, credibile e autorevole. Veniamo chiamati per fornire infrastrutture di interconnessione di grandi strutture, come la Sidney Opera House», dice Marco Piromalli, CEO and Co-Founder, Link. 

Entrando nel merito della natura dell’azienda, Piromalli racconta che Link è una realtà nata più di 30 anni fa dall’esigenza di rendere i collegamenti nell’ambito dello spettacolo più veloci e senza possibilità di errore. I prodotti LK Connectors e Eurocable sono realizzati secondo i più elevati standard di connettività audio, video, dati, Ethernet e fibra ottica. «La problematica delle aziende dei nostri mercati – spiega Piromalli – era riuscire a trovare un interlocutore unico che si occupasse degli impianti a 360° ed evitare, come capitava, che comprato un impianto audio o luci, fosse necessario contattare una moltitudine di aziende per riuscire a collegarlo. Noi siamo nati da qui, per rispondere a questa esigenza».

Anche la nascita di Link On Air è una risposta a una specifica esigenza: quella di stare ‘vicino’ ai settori Broadcast ed Entertainment in forte difficoltà a causa della pandemia: «Ci siamo detti: continuiamo a fare quello che sappiamo fare, ossia soddisfare i bisogni dei nostri mercati di riferimento, anche se ora sono diversi da quelli consueti. Lavoriamo per rispondere a questi nuovi bisogni – spiega Piromalli, che prosegue – Invece che ‘consegnare’ il mercato alle aziende che si occupano di sanificazione, che già registrano un incremento sovradimensionato di lavoro che non riescono nemmeno a seguire, facciamo noi questo lavoro, con la qualità che ci è sempre stata riconosciuta». Link On Air è il frutto di questo impegno. «Siamo un’azienda più tecnica che commerciale – commenta ancora Piromalli – E continuiamo a seguire la nostra natura e la nostra identità; possiamo modificarci e correggerci ma non trasformarci. Questa è Link». 


Dalla NASA alla terra: adattare una tecnologia ‘aerospaziale’ agli ambienti che viviamo tutti i giorni 

La tecnologia ActivePure nasce in un contesto del tutto particolare: quello della NASA, che aveva bisogno di soddisfare le esigenze di purificazione dell’aria delle stazioni spaziali orbitanti, a garanzia della salute degli astronauti. «ActivePure è nata da Activtek Enviromental, uno spin-off della NASA, riconosciuto dalla Space Foundation americana – spiega Opizzi, che prosegue – Una stazione orbitante è un ambiente controllato e indipendente da variabili ambientali, una sorta di scatola chiusa in mezzo al vuoto. ActivePure doveva replicare in quegli spazi alcuni fenomeni che avvengono naturalmente sulla terra grazie alla luce del sole – ionizzazione e ossidazione – in modo tale da garantire la salute degli astronauti».


La tecnologia ActivePure nasce nel contesto della NASA, che aveva bisogno di soddisfare le esigenze di purificazione dell’aria delle stazioni spaziali orbitanti, ed è stata successivamente adattata da Link per essere applicata negli ambienti di uso quotidiano.

Il sistema di sensori mette un sigillo di oggettività alla prestazione: verifica tutti i valori IAQ (indoor air quality) e controlla che la qualità dell’aria sia coerente con i livelli di confort e assenza di rischio – L. Opizzi

Tecnologia di straordinario valore, ActivePure è entrata a far parte della Space Technology Hall of Fame, che comprende le tecnologie che hanno fatto la storia della scienza come il pacemaker, la chirurgia oculare laser, il GPS, i deltaplani e la pompa sanguigna DeBakey, fondamentale per le operazioni chirurgiche a cuore aperto.



Per Link la sfida è stata, come racconta Piromalli, «prendere questa eccezionale tecnologia disponibile sul mercato, declinarla in modelli e soluzioni differenti, adattarla perché potesse trovare applicazione negli ambienti dell’entertainment». Sin da subito è stato chiaro che la fase di studio dell’ambiente sarebbe stato un passaggio fondamentale del lavoro: «La nostra soluzione comprende un software di fluidodinamica per capire qual è il comportamento dell’aria in ambienti ostili e incontrollabili, come può essere quello di un teatro, dove vi sono molte variabili ambientali quali temperatura, umidità, illuminazione, ecc. e dove, a differenza della stazione orbitante, ci sono evidentemente innumerevoli possibilità di contaminazione, dal momento che l’ambiente non è isolato ed è vissuto dalle persone. È questa la nostra sfida e il nostro reale valore aggiunto», racconta Opizzi. 

Concludiamo ricordando che Link ha un rapporto privilegiato con il settore dell’Entertainment, ma la soluzione è adattabile a qualunque ambiente, indipendentemente dalla dimensione o dalla destinazione d’uso: migliorare la vivibilità di uno spazio è un tema trasversale, che riguarda qualsiasi verticale, poiché riguarda le persone, il loro benessere e la loro salute, nonché – se vogliamo rimanere ‘business oriented’ – la loro produttività. ■



Link utili

linkitaly.com/it


Persone intervistate

Marco Piromalli, CEO and Co-Founder, Link

Luca Opizzi, Technical Sales Manager, Link

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