Una progettazione sopraffina che ha lasciato intatti gli equilibri conservati da questa residenza nel corso dei secoli. Un arredo tecnologico che adegua un palazzo storico alle esigenze tecnologiche moderne.


Palazzo Romagnoli rappresenta uno degli edifici più significativi di tutta la Romagna, espressione dell’architettura del XVIII secolo, oggi punta d’orgoglio di tutti i cesenati. Siamo a Cesena, appunto, nel cuore cittadino, lungo l’antica contrada Uberti, all’interno di una residenza mozzafiato che mostra i suoi ambienti in tutta la sua eleganza. Qui, ripercorreremo il progetto sviluppato da Audio Solutions: l’opera di corredare 9 delle numerose sale del palazzo con un impianto audio/video professionale. L’impresa di per sé potrebbe apparire scontata, se non che intervenire in una struttura storica non è mai così semplice, così come non lo è coniugare l’antico al nuovo, lasciando inalterata l’identità degli ambienti oggetto dell’installazione. 


Maurizio Moretti, amministratore di Audio Solutions, che ha curato in prima linea il progetto, ci ha guidati alla scoperta di questa meraviglia architettonica approfondendo, tutti i passaggi dello sviluppo degli impianti AV..



La sfida: Impianto distribuito su 9 sale, 2 principali e 7 minori 

«Sono nove le sale prese in considerazione per questa progettazione – ci dice subito Maurizio Moretti – due sale principali, denominate Sala Blu e Sala Rossa, e altri sette ambienti, che citerò di seguito con il nome di sale minori. Da tempo, oramai, Palazzo Romagnoli ha aperto l’accesso a manifestazioni di una certa caratura e con l’incedere degli eventi si è reso necessario dotare gli ambienti di un impianto tecnologico adeguato. Pertanto, le due sale grandi sono state equipaggiate con un impianto audio video, mentre per le rimanenti sette, è stato previsto solo l’impianto audio. Per lo sviluppo di questa installazione non ci siamo avvalsi di interventi invasivi che in qualche modo avrebbero potuto intaccare anche la benché minima parte di quelle che rappresentano le mura storiche di questo palazzo». 


Uno scorcio della Sala Blu, l’ambiente di principale per meeting e conferenze. Al suo interno è stato installato un sistema di videoconferenza. Nel riquadro, la centralina di controllo RTI XP8S

Arredo tecnologico nel rispetto degli ambienti storici

Partendo da quella che è considerata la sala principale, proviamo a capire come è stata ‘arredata’ tecnologicamente l’area del palazzo interessata per questa installazione: «Siamo nella Sala Blu – ci dice Moretti – quella che abbiamo considerato come ambiente principale di tutta l’installazione. Al centro della sala è presente un tavolo circolare, utilizzato di frequente per meeting, incontri, piccole conferenze o addirittura come tavolo principale durante le cene di gala. 

Gestione semplificata degli impianti: bastano pochi tocchi sull’iPad per scegliere sale da coinvolgere e contenuti da visualizzare – Maurizio Moretti 


La Sala Rossa è considerata la gemella della Sala Blu, dalla quale è possibile condividere i contenuti audio e video. Nel riquadro la coppia di  RX-TX TVOne per la distribuzione HDMI via HDBaseT

Per tipologia e disposizione delle apparecchiature, la Sala Blu può essere considerata la gemella di quella Rossa, pertanto è sufficiente la descrizione di uno dei due ambienti, che risulta sostanzialmente identica per entrambe le sale. Per ciascuna di esse, infatti, sono stati installati tre monitor, ai tre dei quattro angoli della sala, per consentire a tutti i presenti di poter fruire dei contenuti video da qualsiasi posizione. Sono stati appesi con cavetti d’acciaio che passano nei binari dei luminari, un’installazione pensata appositamente per non intaccare o deturpare in alcun modo l’ambiente per come è stato concepito in origine. Sopra i monitor, in posizione centrale, sono state posizionate delle telecamere utili per le videoconferenze oltre che per le riprese di quanto avviene in sala. Al centro del tavolo è stata posizionato il sistema di videoconferenza Lifesize, così come attorno sono state inserite delle torrette ad incasso BachMann, ciascuna delle quali dispone di presa Schuko, moduli CAT6, presa VGA, presa audio e presa HDMI. La comodità dei dispositivi BachMann è che, essendo a scomparsa, si riallineano alla superficie d’installazione nel momento in cui non vengono utilizzate, lasciando sgombro tutto lo spazio del tavolo». 


RTI XP-8S controlla il sistema, tramite iPad si gestiscono gli impianti

L’intero controllo delle sale è semplice e intuitivo, ed è stato predisposto su iPad, dal quale è possibile effettuare le funzioni basilari di videoconferenza, condivisione PC e visualizzazione canali del decoder digitale terrestre. Per una semplice individuazione dei comandi da impartire al sistema, sono state appositamente configurate delle icone che raffigurano le varie sale, nonché i dispositivi da coinvolgere a seconda delle necessità. Per ciascuna delle sale principali sono state create 3 macro icone dedicate. Per la Sala Blu: satellite TV, PC tavolo e videoconferenza; per la sala rossa: satellite TV, PC tavolo e condivisione audio video da Sala Blu. «Il dispositivo nevralgico scelto per controllo di questa installazione è l’RTI XP–8S afferma Maurizio Moretti – che consente all’iPad di eseguire in modo semplice tutte le manovre nelle varie sale. È una centralina estremamente affidabile, precisa e adeguata a contesti installativi come questo. È dotata di un processore programmabile con 8 porte RS232 bi-direzionali, 8 Input sense ports, 8 relè a 30V/3 A o trigger 12 V/100 mA, 8 porte multiuso MPIO (IR, Input, CM232), 2 porte USB, 1 Ethernet per aggiornamento e programmazione del processore. Presenta un pannello frontale dotato di 11 tasti di controllo e display LCD, con una RAM adeguata per il supporto di driver aggiuntivi e una scheda di memoria SDHC da 4 GB».


Uno sguardo al cuore dell’impianto: come è composto il rack

Come da prassi, dare uno sguardo alla sala tecnica consente sempre di capire come è predisposto l’impianto e in che modo vengano instradati i segnali. Maurizio Moretti ci spiega, passo dopo passo, come è stato composto il rack: «Nella parte alta abbiamo posizionato 2 decoder digitali terrestri, uno porta il segnale nella Sala Blu, l’altro nella Rossa, passando da due matrici COMM-TEC MTX44UH2 posizionate al centro dell’armadio tecnico e dallo switch TVOne 1T-CT-647 che consente la trasmissione del segnale televisivo ad alta definizione 1080p non compresso, con conversione da HDMI a Cat.6. Sempre tramite lo switch abbiamo predisposto 7 uscite LAN che vanno a finire nelle sale minori. Non solo, i monitor sono stati predisposi con il balloon di connessione a bordo,

Una delle sfide più impegnative? Operare tra affreschi, dipinti e decorazioni realizzati 300 anni fa, lasciando inalterati gli equilibri – Maurizio Moretti 

 in modo tale che si possa far vedere dappertutto ciò che avviene nella Sala Blu o nella Sala Rossa. Per la videoconferenza ci siamo avvalsi dell’apporto di Lifesize: in questo caso, il segnale della telecamera viene inviato ad un codec che a sua volta lo riversa nella matrice che gestisce tutti i monitor delle sale. Il controllo, come già ribadito, è interamente affidato RTI, con la sua centralina XP–8S».



Audio: diffusione sonora congiunta o separata per singola sala

La parte audio è ramificata in tutte le 9 sale prese in analisi per questa installazione, come ci spiega Maurizio Moretti: «Il sistema prevede la possibilità di gestire l’audio in tutti gli ambienti considerati, ad ognuno dei quali è stata predisposta l’installazione di due amplificatori separati. Per la fruizione dell’audio, oltre alla possibilità di una diffusione sonora congiunta in caso di una manifestazione o una cerimonia, abbiamo previsto una sorgente audio locale per la gestione del suono di varia natura in ciascuna sala. Il palazzo, infatti, viene utilizzato anche per delle mostre o dei ricevimenti separati, pertanto è possibile utilizzare una sorgente audio (iPod, lettore MP3, smartphone, tablet o PC) nelle sale Blu, Rossa e nei diffusori presenti nelle 7 sale intermedie. Il volume di partenza della sala è stato automaticamente settato molto basso per evitare situazioni imbarazzanti all’accensione del sistema. Tramite le icone predisposte su iPad, è possibile controllarne l’intensità»..


Il centro nevralgico dell’impianto: uno scorcio del rack, che ospita la centralina di controllo RTI XP8s, trasmettitori e ricevitori TvOne, oltre alla matrice COMM-TEC. 

Conclusioni: impianto senza interventi invasivi, facile d’utilizzare

Muoversi tra affreschi, dipinti e decorazioni realizzate 300 anni fa non è stata cosa facile. «È la prima cosa che ti viene in mente quando vieni chiamato ad eseguire un progetto di ultima generazione ed entri in un luogo del genere – ci conferma Maurizio Moretti. Inoltre, non è così semplice che vengano concessi lavori del genere così come non è scontato che venga concesso di poterne parlare, pertanto ringrazio la proprietà per le autorizzazioni del caso. Per fortuna la tecnologia ha fatto passi da gigante nell’ultimo decennio e presenta sempre delle soluzioni adeguate ad ogni contesto. Servono sempre meno cavi, meno prese da collegare all’ultimo momento, meno cablaggi da prevedere, che riducono a zero gli interventi invasivi, scongiurando la possibilità di intaccare opere storiche. Al pari di Palazzo Romagnoli, in Italia sono diversi gli edifici storici che meriterebbero la dotazione di impianti tecnologici avveniristici, che potrebbero esaltare maggiormente il valore di qualsiasi edificio. Con questo progetto, le sale di Palazzo Romagnoli hanno dato vita ad un flusso diverso di frequentatori e il connubio dei sistemi previsti al suo interno trova la propria forza nell’essere in linea con gli ambienti circostanti e nell’utilizzo estremamente semplice dei dispositivi, anche da persone non avvezze all’uso della tecnologia».


COMM-TEC: soluzioni complete per ogni progettazione

Diciamo la verità, se lo sviluppo di una progettazione presenta a monte dei vincoli architettonici e la struttura in questione è un pezzo di storia giunto incolume fino ai giorni nostri, la soddisfazione nel concludere l’installazione è tanta e meritevole di riconoscimento.  Anche perché, in questi casi, il progetto deve essere ben calibrato e la cura dei dettagli è direttamente proporzionale al prestigio dell’edificio Da qui emerge anche l’importanza di avere, come nel caso di COMM-TEC per Audio Solutions, un interlocutore pronto alla fornitura di soluzioni adeguate caso per caso, per qualsiasi tipo di progetto da sviluppare. 


Link utili

audiosolutions.it
comm-tec.it


Persone intervistate

Stefano Macrelli, Responsabile Tecnico, Audio Solution

Maurizio Moretti, Responsabile Commerciale, Audio Solution