Nell’area di Parco de’ Medici, non lontano dal quartiere EUR di Roma, nasce la prima pista di go-kart elettrici della Capitale. Un vero e proprio polo indoor, dedicato non solo al divertimento ma anche all’organizzazione di eventi. System integrator Seclan, tecnologia Exhibo.   


A Roma, in un contesto popolato da diverse realtà commerciali e di intrattenimento, dalla passione di un padre e un figlio è nata una pista di go-kart elettrici, la prima della Capitale. Parliamo di E-goKart, una struttura indoor di ben tre piani, le cui dimensioni hanno permesso un ulteriore sviluppo: qui è infatti possibile organizzare eventi di diverso genere, contando – grazie alla competenza di Exhibo come fornitore – su dotazioni tecnologiche di alto livello, principalmente ledwall e totem, che ne rendono la fruizione facile per un pubblico variegato.  

Ne parliamo con Antonio Ricci, CEO di E-goKart, e con Stefano Musca, Visual Solution Product Manager di Seclan, il system integrator che ha curato l’installazione.  



E-goKart è una struttura indoor che si è evoluta, supportata dalle tecnologie adeguate, in spazio polifunzionale dove è possibile organizzare eventi di diverso genere.

La sfida: rendere la pista il più duttile possibile grazie alla tecnologia  

Ad Antonio Ricci chiediamo innanzitutto come è nata l’idea di aprire proprio una pista di go-kart elettrici. «Io e mio padre Mauro, imprenditore nel mercato del printing con cui ho lavorato per anni, siamo da sempre appassionati di kart. Fin da piccolo mi ha sempre portato a correre su diverse piste di Roma e dintorni. Qualche anno fa, lui aveva il sogno di comprare la pista di Perugia, una delle più belle d’Italia, progettata da Paolo Gagliardini, il n° 1 nel mondo delle piste di kart. Il suo è un lavoro artistico, di qualità assoluta. Per vari motivi mio padre non ci è riuscito, ma è rimasta l’idea di entrare in questo settore più che da semplici appassionati. Nell’area di Parco de’ Medici c’era uno spazio di 4000 m2 al di sotto del cinema multisala, rimasto abbandonato per più di vent’anni. La famiglia Rebecchini, che ne era proprietaria così come lo è di diverse strutture alberghiere, ha iniziato a chiedersi come poterlo mettere a rendita ed è nata l’idea di realizzare una pista di go-kart elettrici, mettendo sul piatto il nome di Gagliardini, che nel frattempo aveva sviluppato un’amicizia con mio padre Mauro. È stato proprio Gagliardini a proporci il progetto e da lì è nato tutto. Insieme a lui ci siamo messi a studiare come si potesse realizzare questa pista in uno spazio iconico di Roma, che esiste da trent’anni, con il primo multisala di queste dimensioni – 24 sale – e il Joy Village, la sala giochi con il più alto incasso in Italia, dove io stesso venivo da bambino.»  

Fin qui quasi una favola, un sogno a occhi aperti. Ma a sentir parlare di ‘spazio interrato’ sorgono non poche domande sulla reale fattibilità dell’opera. Ancora Antonio Ricci: «Lo spazio di per sé è molto angusto, con molte travi e colonne, mentre di solito le piste di kart vengono costruite dentro grandi capannoni nei quali c’è una vista a 360°. Qui l’ambiente è un po’ più nascosto, ma il genio di Gagliardini ha permesso di realizzare una pista di 460 metri lineari su ben tre livelli, il che ha richiesto lavori strutturali – sostenuti dalla famiglia Rebecchini – durati oltre sei mesi.  


Serviva una tecnologia
aggiornata, funzionale, integrata
perché questo diventasse
l’ambiente polifunzionale che
volevamo- A. Ricci


Una volta fatto questo, la pista progettata da Gagliardini aveva caratteristiche di base comuni a tutte le strutture di questo genere: la pit lane, gli ingressi, le uscite, il software che gestisce la pista, i timing software che gestiscono la parte elettronica dei kart, le registrazioni, gli sconti, i voucher.  

Di solito, ogni pista sviluppa la propria unicità perché l’imprenditore che la acquisisce aggiunge altri servizi, complementari all’attività di kart». Ed è proprio ciò che ha fatto la famiglia Ricci. «Parco de’ Medici meritava una pista di alto livello, perciò – oltre a tutto ciò che è di base – abbiamo pensato di creare spazi per compleanni, team building, eventi aziendali, addii al nubilato e al celibato, così da renderla appetibile anche al di là delle corse.  

Serviva una tecnologia aggiornata, funzionale, integrata, perché questo diventasse l’ambiente polifunzionale che volevamo. Abbiamo scelto di realizzare due conference room e due aree polifunzionali pensate per gli eventi e per il pubblico, ma anche di dotarci di tecnologia che permettesse agli utenti di registrarsi in tutta facilità. Avevamo quindi bisogno di consulenza e supporto a 360°, che desideravamo ricevere da un unico partner a cui affidarci completamente.»  


L’area polifunzionale vicino alla zona ristoro della pista è dotata di un ledwall di 2,5 x 1,5 metri che ha la particolarità di essere montato su un carrello prodotto da Vogel’s.

Carrello prodotto da Vogel’s; si tratta di una struttura disegnata ad hoc per le esigenze del cliente che rende il ledwall spostabile e semplifica l’assemblaggio delle mattonelle.

La soluzione: ledwall fisso e mobile e totem Uniview  

Qui entra in gioco l’esperienza di Seclan, che ci viene presentata da Stefano Musca, suo Visual Solution Product Manager. «Siamo un’azienda storica sul territorio del Lazio, con un’esperienza quarantennale nel settore Office Automation. Dal 2018 abbiamo deciso di ampliare la nostra offerta, aggiungendo altre due Business Unit: IT e Visual.  

E-goKart si è affidata a Seclan per la fornitura di Soluzioni Visual. La sfida è stata quella di ideare spazi condivisi che potessero soddisfare le esigenze sia dei clienti business sia consumer. All’interno della pista sono nate, così, due aree attrezzate con Tecnologie Visual di ultima generazione, dove è possibile organizzare meeting e fruire contenuti video. In queste due aree abbiamo proposto di installare due ledwall Uniview serie GX, prodotti ottimi in termini di rapporto qualità-prezzo ed estremamente affidabili.   

Il più grande, che misura 4 x 3 metri, è montato a parete in un’area riservata, una sorta di piazzola accanto alla pista. Le aziende che noleggiano questo spazio possono condividere da remoto, tramite un player, contenuti di digital signage e organizzare l’allestimento in modo diverso a seconda delle esigenze. Questo ledwall – dotato di un passo 2,6 mm, con un’ottima risoluzione – può gestire anche due ingressi HDMI e un USB Type-C, tramite uno switch che si trova tra il controller e gli extender e che permette di gestire in automatico gli ingressi quando viene collegato un nuovo dispositivo. L’utilizzo è quindi molto snello e non richiede l’intervento di un tecnico.  


Abbiamo proposto di installare due ledwall Uniview serie GX, prodotti ottimi in termini di rapporto qualità-prezzo ed estremamente affidabili – S. Musca


Il secondo ledwall, invece, è stato installato nell’area vicino alla zona ristoro della pista. Ha dimensioni inferiori – 2,5 x 1,5 metri – e ha la particolarità di essere montato su un carrello prodotto da Vogel’s, che permette di spostarlo con facilità. Di conseguenza si è scelto di dotarlo di audio autonomo, grazie a un amplificatore e a due diffusori acustici. Anche in questo caso, tramite un player si mostrano contenuti di digital signage, ma il ledwall è stato dotato anche di un multiviewer. Oltre a mostrare a tutto schermo il video del main sponsor, è possibile realizzare un picture in picture – una schermata piccola all’interno del video stesso – che mostra in tempo reale i tempi delle corse al pubblico presente. Questo ledwall ha un passo di 1,95 mm, dovendo essere visto un po’ più da vicino. Al momento sono stati configurati solo due ingressi: quello per il digital signage e l’extender HDMI, a cui arrivano i segnali dalla pista. La soluzione è future-proof e gli ingressi in futuro potrebbero aumentare.»  

Quella del ledwall mobile è certamente una trovata interessante. Definire ‘carrello’ il supporto sul quale lo schermo è montato è però riduttivo. Si tratta infatti di una struttura disegnata ad hoc per le esigenze specifiche, come ci racconta Musca: «Quella di Vogel’s è una meccanica modulare, che si adatta a tante situazioni differenti e permette di aggiungere delle rotelle per rendere la struttura trasportabile. Il vantaggio di una soluzione del genere è che non solo è facile da assemblare, ma semplifica anche l’assemblaggio delle mattonelle del ledwall. Il risultato è molto piacevole esteticamente e poco invasivo: il ledwall può essere posizionato infatti anche a soli 40 mm dalla parete posteriore» 

Musca sottolinea infine un ulteriore vantaggio di questi ledwall: «Un elemento tecnico importante è la manutenzione frontale: è possibile infatti scollegare i moduli guasti sul fronte anche con ledwall acceso, senza dover ricalibrare il tutto».  


Due dei quattro totem Uniview touchscreen serie IK110 da 21,5”; hanno una struttura modello leggio per la registrazione degli utenti che arrivano in pista. Una sorta di reception elettronica dove le persone possono inserire in autonomia i propri dati e firmare con il dito.

La disposizione dei totem, dei ledwall Uniview GX e delle relative aree meeting polifunzionali) rispetto alla pista.

Uniview: tecnologia performante e versatile  

La tecnologia suggerita da Seclan ha puntato tutto sul marchio Uniview. Ecco come la commenta Antonio Ricci dopo averla vista in funzione. «Nei ledwall non conta solo la dimensione che si raggiunge, ma anche la qualità, il passo tra i pixel, la distanza a cui le persone devono vedere il contenuto, l’uso che se ne farà. Nel nostro caso, il ledwall più piccolo è quello più operativo dal punto di vista tecnico. Propone un riassunto molto chiaro e molto facile da leggere, che poi viene riversato sui monitor di pista, un po’ come nei GP di Formula 1.  

La pista è controllata dal banco Marshall, postazione strategica presidiata dallo staff che è responsabile della sicurezza e della gestione delle situazioni che possono verificarsi durante le corse, dove ci sono la telemetria in real time, le telecamere e il sistema di bandiere elettronico, che comunica se c’è un problema in un settore, per esempio un kart fermo a lato pista: tramite un monitor touch si fa comparire la bandiera sui monitor presenti nei vari settori della pista. Chi è in pista, poi, può vedere due monitor disposti sul rettilineo con le informazioni e a metà giro per vedere l’intertempo. Il contenuto può anche essere riversato sul ledwall, che gestisce il picture in picture, l’ultima implementazione che abbiamo fatto con Stefano.  

Il ledwall più grande, invece, si trova in un’area più espositiva della pista, pensata per marketing ed eventi, tra cui una sponsorizzazione in esclusiva concordata con una concessionaria di auto che prevede di avere ogni mese un’auto elettrica esposta, con alle spalle il grande ledwall.»  

Ma la tecnologia Uniview implementata non si limita ai soli ledwall. Sulla base delle esigenze di Ricci per la gestione delle attività della pista, Musca ha proposto quattro totem touchscreen  Uniview serie IK110 da 21,5” con sistema operativo Windows e PC integrato, oltre a una camera per il riconoscimento facciale. Proprio Musca ce ne parla meglio: «Si tratta di totem con una struttura modello leggio per la registrazione degli utenti che arrivano in pista. Una sorta di reception elettronica. L’esigenza era che queste persone potessero inserire in autonomia i propri dati e firmare con il dito, cosa che avviene sul display 4K UHD con uno speciale trattamento in superficie. La telecamera integrata serve invece per scattare la foto profilo legata alla registrazione. Abbiamo avuto un occhio di riguardo anche per l’estetica: il colore nero riprende lo stile della pista».  

Interessante è anche capire come vengono gestiti i contenuti visualizzati sui ledwall. «Per entrambi i ledwall – ci spiega Musca – può avvenire tutto da remoto. È stato creato un account cloud per i due dispositivi. Tramite un software, è possibile decidere di inviare lo stesso contenuto su entrambi o di mandare due contenuti diversi. I contenuti in sé vengono gestiti dal cliente, che ha un’agenzia marketing che cura anche i social. Noi abbiamo fatto una piccola formazione iniziale per mostrare come accedere alla piattaforma, caricare il proprio palinsesto, la libreria di foto e video. Il software è molto semplice, e ora il cliente è pienamente autonomo.»  


Il ledwall più grande, che misura 4 x 3 metri, è montato a parete in una sorta di piazzola accanto alla pista. Le aziende che noleggiano questo spazio possono condividere contenuti di digital signage e organizzare l’allestimento in modo diverso a seconda delle esigenze.

Seclan ed Exhibo: realtà affidabili con cui è un piacere lavorare  

Chiediamo ad Antonio Ricci un parere sul partner tecnologico Seclan: «Seclan è un’azienda, dinamica e in continua evoluzione, con una visione customer centric. Questo System Integrator negli ultimi anni ha investito molto nel rifacimento del proprio showroom per consentire ai clienti di toccare con mano le soluzioni tecnologiche prima di acquistarle. La stessa cosa è accaduta per E-gokart:  soluzioni e idee sono state condivise presso lo showroom, insieme allo specialista delle Soluzioni Visual.  Stefano Musca è un professionista sempre sul pezzo: partecipa alle fiere di settore e ci ha saputo fornire una  panoramica esaustiva sulle tecnologie Visual, consigliandoci in base alle nostre necessità.  

La nostra sfida è anche convincere gli scettici sulla necessità di soluzioni sempre più green e orientate al cliente. Nel mondo dell’automotive, come in quello del karting, è in atto un’autentica rivoluzione. Da alcuni anni le piste di E-kart sono sempre più richieste, sia per gli ambienti accessibili 365 giorni l’anno 24 ore su 24, sia per la sostenibilità. Un approccio che abbiamo riscontrato anche in Seclan, che nelle proprie proposte in ambito corporate tiene molto alla sostenibilità e al confronto diretto con il cliente. Insomma, il system integrator con il quale  abbiamo creato tutto questo era allineato ai nostri valori


I tre soci di E-goKart; da sinistra a destra: Ettore Sangermano, Mauro Ricci e Antonio Ricci.

Per quanto riguarda il lavoro in sé, siamo estremamente soddisfatti: il supporto di Stefano è continuo, visto che la pista è in costante evoluzione. La consulenza di Seclan ci aiuta a integrare innovazioni che da soli faremmo fatica a scegliere. Grazie a loro siamo in continuo ‘upgrade’.»  

Anche Musca dice la sua su questo intervento, sottolineando ancora una volta le dotazioni tecnologiche messe in campo. «I ledwall non hanno dato nessun problema. È il lato positivo di lavorare con Uniview ed Exhibo, aziende sempre pronte a dare supporto, anche se in questo caso finora non ce n’è stato bisogno. Un elemento tecnico importante è la manutenzione frontale dei ledwall: è possibile infatti scollegare i moduli guasti sul fronte anche con ledwall acceso, senza dover ricalibrare il tutto.» 


Lungo la pista sono presenti dei monitor sfruttati per le immagini della bandiera che segnala la partenza, per l’intertempo e per altre informazioni. Il contenuto può anche essere riversato sul ledwall.

Persone intervistate

Antonio Ricci,

CEO di E-goKart

Stefano Musca,

Visual Solution Product Manager di Seclan


Link utili

e-gokart.it | seclan.it | exhibo.it