Case Study, Residenziale, Sky Italia, TV Digitale

Progetto di riqualificazione urbana: 41mila mq di abitazioni, tutti Sky Ready


Saranno predisposti per ricevere la tecnologia Sky i nuovi edifici del Parco San Paolo di Torino. Un’opera di trasformazione urbana prestigiosa, che prevede nuove abitazioni, attività commerciali, progettazione di nuove piazze e giardini pubblici.

Nei processi di riqualificazione e trasformazione urbana, sono diversi gli aspetti da considerare prima di varare un progetto e portare a temine un’opera, soprattutto se questa coinvolge ad ampio raggio un intero quartiere. Non si tratta del lavoro da svolgere per un’unica struttura abitativa, ma della modifica inerente un’area che solitamente comprende edifici, parchi, centri commerciali, arterie stradali, ambiente circostante, ecc. In questo articolo poniamo l’accento su un sito urbano di grandi dimensioni, il quartiere San Paolo di Torino, per il quale è previsto un intervento di riqualificazione imponente il cui progetto è stato approvato definitivamente nel 2012 e oggi in via di realizzazione.


20 edifici certificati Sky Ready

Dopo i lavori di riqualificazione, nella zona sorgerà un complesso che ospiterà 20 edifici, tutti a basso consumo energetico, e ogni appartamento sarà certificato Sky Ready, in grado di ricevere la tecnologia Sky. Complessivamente, in questo processo sarà coinvolta un’area che comprende circa 41.000 mq di abitazioni e 17.000 mq dedicati ad attività miste, oltre alla progettazione di nuove piazze e giardini pubblici per un totale di 46.000 mq; infine, è prevista la nascita di diverse aree di parcheggio per ospitare oltre 1.600 automezzi. Un’opera di alto livello, dunque, i cui criteri di realizzazione rispondono ai parametri tipici di un complesso dotato di edifici intelligenti e di un contesto che ne rispetti l’ambiente circostante. Il progetto sviluppato per il Parco San Paolo di Torino è stato voluto da GEFIM, società di gestioni finanziarie e immobiliari, e costituirà un nuovo modello di abitazione, tutto incentrato sul comfort, con particolare attenzione al risparmio energetico e all’isolamento acustico. Ogni edificio sarà costruito secondo le normative vigenti in materia di sicurezza e rispetto dell’ambiente e ogni singolo appartamento disporrà di ambienti molto ampi, luminosi e facili da arredare.


Certificazione in Classe A

Nel computo degli impianti concepiti per gli edifici del Parco San Paolo, ogni appartamento sarà predisposto secondo i dettami voluti dalla Certificazione energetica in Classe A. Dalla dotazione dei pannelli solari alla ventilazione degli ambienti con recupero di calore, passando dal teleriscaldamento con impianto centralizzato e dagli impianti degli ascensori automatici, tutto il complesso presenta una produzione propria di energia e un controllo meticoloso dei consumi. Ogni edificio dell’area residenziale sarà certificato Sky Ready e ogni ambiente sarà predisposto per ricevere la tecnologia Sky.


Sky Ready: valore aggiunto per le strutture

Dotare gli edifici dell’impianto di ricezione centralizzato, oltre che restituire un decoro urbano, rappresenta un valore aggiunto per gli acquirenti. Ce lo spiega approfonditamente l’Ing. Mauro Valfredi, Project Manager di Sky Italia: «Sky Ready è un processo d’innovazione che passa direttamente nelle nostre case – ci racconta subito L’Ing. Valfredi – trasformandole in ambienti digitalizzati e interattivi. Grazie alla TV digitale e il Broadband, progressivamente nelle nostre abitazioni arriveranno nuovi servizi e contenuti di Digital Entertainment, ma occorre superare i limiti posti da impianti non al passo con i tempi dell’innovazione. L’enorme sviluppo delle applicazioni tecnologiche rende indispensabile una predisposizione dell’edificio in grado di renderlo autenticamente uno Smart Building per clienti che vogliono, chiedono e hanno bisogno dei servizi digitali».


Sky Team Costruttori

Nella foto il Team di Sky dedicato ai Costruttori: da sinistra, Gianluca Campanale (Area Sud), Fabio Vannoni (Area Centro), Mauro Valfredi (Project Manager) e Paolo Repetto (Area Nord).

Il settore delle costruzioni sta soffrendo una profonda crisi con una riduzione del 70% del numero di abitazioni costruite negli ultimi sette anni. È facile constatare che gli imprenditori più evoluti e attenti alla qualità del prodotto risentono meno dei fattori negativi. Un trend destinato a rafforzarsi alla luce degli obiettivi di sostenibilità economica, energetica, ambientale e alla progressiva attenzione alla qualità dei nuovi Clienti. È quanto conferma il Project Manager Sky Italia, l’Ing. Mauro Valfredi: «Viste le evoluzioni di mercato, assistiamo ad una riconfigurazione sul piano dell’offerta che spinge l’industria edile a investire nella ricerca di nuovi prodotti e ad una sempre maggiore attenzione alla tecnologia. In questo contesto, Sky sta ampliando la rete dei Funzionari specializzati che operano sul territorio, dedicando un Team tecnico al mondo dell’edilizia che, lavorando a stretto contatto con i più importanti attori di questo mercato, negli ultimi mesi ha contribuito a progettare impianti digitali di ultima generazione nell’ordine di centinaia a settimana. Pertanto, è necessario affrontare da subito il tema dell’evoluzione tecnologica delle nostre abitazioni per non essere in ritardo rispetto ai tempi in cui viviamo».


Gioco di squadra tra professionisti

Sono 20 gli edifici che sorgeranno all’interno del Parco, tutti Certificati Sky Ready.

«Sky Ready si configura come un approccio alla progettazione di un edificio in anticipo sui tempi, è una visione sul futuro, ma una visione senza un impegno concreto rimane un sogno non realizzato. Con questo progetto – prosegue l’Ing. Mauro Valfredi – ci stiamo impegnando concretamente affinché la professionalità dei Tecnici del settore impiantistico, già presenti nella nostra Rete, entri nel mondo dei condomini. Si tratta di un percorso di partnership rivolto a Costruttori, Progettisti, Amministratori e Ditte installatrici per creare un rapporto di collaborazione per promuovere la realizzazione di sistemi evoluti di distribuzione dei segnali digitali. Per fare questo Sky ha pensato a un canale di comunicazione diretto aprendo due caselle di posta elettronica (progetto.costruttori@service.skytv.it e info. condomini@skytv.it) a disposizione del mercato dei condomini e ampliando la rete dei Funzionari specializzati che operano sul territorio. Abbiamo un team dedicato ai condomini che, lavorando a stretto contatto con i più importanti attori di questo mercato negli ultimi mesi ha contribuito alla progettazione di impianti digitali di ultima generazione nell’ordine di centinaia a settimana. È necessario affrontare da subito il tema dell’evoluzione tecnologica delle nostre abitazioni per non essere in ritardo rispetto ai tempi in cui viviamo».


Configurazione e distribuzione dell’impianto

Nell’immagine il Parco San Paolo visto dall’alto.

Insieme a Paolo Repetto, Responsabile Costruttori Area Nord della Direzione Service & Delivery, entriamo nel cuore dell’impianto centralizzato: «La soluzione da noi proposta prevede un sistema “Full Band” con cavo singolo in fibra ottica che raggiunge delle stazioni di riconversione ottico/elettrica, senza richiedere complessi calcoli di dimensionamento, eliminando il problema di attenuazione o equalizzazione e riducendo in generale la complessità distributiva su lunghe distanze. In questo modo, i problemi inerenti le limitazioni in banda, le perdite di potenza lungo la linea di distribuzione, l’introduzione di rumore degli amplificatori e la complessità della posa dei cavi in rame, sono superate. Lo schema di impianto raffigura un esempio di distribuzione verticale del segnale in fibra ottica, fino ai piani intermedi di un edificio residenziale di 20 piani suddiviso in 4 sottostazioni di 5 piani. Il sistema è costituito da: un illuminatore ottico, installato nel fuoco di una parabola da 110 cm; una rete di distribuzione del segnale totalmente passiva che consegna il segnale, attraverso un divisore ottico a 4 uscite, a 4 convertitori che trasformano il segnale ottico in un segnale elettrico HV/HV a cui collegare una cascata di 5 multiswitch SCR. Ogni centralina di piano prevede 4 uscite, una per ogni abitazione, pari a 4 prese attive, per un totale di 320 punti SAT su 20 piani».


Criteri di progettazione utilizzati

«Le proprietà tipiche della propagazione in fibra ottica – prosegue Repetto – sono utilizzate in questa soluzione per:
– Trasportare l’intera banda del segnale satellitare in un unico cavo con diametro inferiore a 4mm.
– Incrementare i metri utili della distribuzione da 100 fino a 1000 m, grazie alla ridottissima attenuazione della fibra ottica (<0.55 dB/km indipendente dalla frequenza di modulazione).
– Ottenere un miglioramento della qualità del segnale distribuito.
– Superare molte delle problematiche connesse con la verifica e realizzazione della protezione dai contatti diretti e indiretti, tipiche delle distribuzioni in cavo coassiale, grazie al fatto che la distribuzione in fibra ottica utilizza un mezzo completamente dielettrico.
La tecnologia SCR, all’interno dell’appartamento, permette di semplificare la distribuzione e ridurre gli ingombri di apparati e dare massima flessibilità nella scelta del posizionamento dei ricevitori».


LNB ottico
Uno scorcio della piazza centrale.

«Il sistema parte da un LNB Ottico – continua nella sua descrizione Paolo Repetto – il quale emette un segnale contenente l’intera banda satellitare. L’LNB ottico è in grado di eseguire contemporaneamente due operazioni: la conversione di frequenza delle quattro polarità per affiancarle generando un unico segnale satellitare e la conversione elettro-ottica della banda generata. L’LNB è dotato di due connettori: l’uscita ottica per il cavo in fibra, con connettore FC/PC e una porta dotata di connettore “F”. Quest’ultima non viene però utilizzata per la trasmissione dei segnali, ma esclusivamente come porta di alimentazione dell’LNB, il quale richiede 450 mA a 18 V. Questo tipo di LNB presenta una figura di rumore di circa 0,5 dB, un guadagno dai 62 dB ai 72 dB. Uno dei parametri più importanti in fase di progetto della distribuzione in fibra ottica è il livello di potenza ottica in uscita del laser dell’LNB. Il valore nominale a temperatura ambiente, considerata di 25° C, è di 7 dBm e oscilla di circa 2 dB in funzione della variazione di temperatura».


Cavi e connettori

Un prospetto lineare dell’area.

«I cavi in fibra ottica utilizzati – conclude Paolo Repetto – sono in fibra di vetro monomodale, ottimizzata per la trasmissione in seconda e terza finestra d’attenuazione, centrate cioè sulle lunghezze d’onda, di 1310 nm e 1550 nm, destinata a impianti di telecomunicazioni ad alte prestazioni. Oltre alla possibilità di giuntare a caldo i cavi ottici, per garantire connessioni precise è possibile adottare anche cavi preintestati, ovviando ai problemi di taglio e lappatura. I cavi utilizzati contengono un’unica fibra, hanno caratteristiche adatte alla protezione dagli agenti meccanici presenti in fase di installazione e posa in ambienti interni. Il cavo è rinforzato con Kevlar, materiale in fibra sintetica polimerica, che a parità di peso è 5 volte più resistente dell’acciaio. In questo caso è utilizzato per garantire al cavo in fibra ottica adeguata resistenza meccanica e protezione al calore. La guaina è LSZH (Low Smoke Zero Halogen), materiale che non emette gas nocivi in caso di combustione, in particolare annulla le emissioni di alogeni che in contatto con l’acqua producono acido idrocloridrico».


Partitori

Nel complesso residenziale è prevista un’area pedonale corredata di attività commerciali.

La distribuzione del segnale è ottenuta utilizzando componenti ottici passivi, i quali introducono bassa attenuazione, presentano stabilità dei parametri al variare della temperatura e dimensioni contenute atte all’utilizzo in spazi esigui. Il numero di uscite dei partitori (o splitter) è variabile. Anche questi dispositivi esistono anche già preintestati in modo da essere compatibili con i cavi. Le attenuazioni introdotte dai partitori ottici a 2 e a 4 uscite sono rispettivamente inferiori ai 3,50 dB e 7,50 dB. Tali valori tengono conto sia della ripartizione di potenza introdotta dai partitori che della perdita di inserzione (Insertion Loss).


Convertitori ottico/elettrici

È un dispositivo che converte il segnale da ottico a elettrico e contemporaneamente attua la conversione in frequenza. La sua architettura comprende un fotorivelatore, che converte il segnale ottico in elettrico, e un primo stadio di amplificazione front-end. Questo passaggio è forse quello più delicato della catena ricevente, in quanto il primo amplificatore ha l’importante compito di aumentare il livello del segnale senza però introdurre eccessiva rumorosità. Rende il dispositivo in grado di accogliere un segnale ottico con potenza di appena -18 dBm, attenuando invece segnali spuri a un livello tale che questi non comportino un limite delle prestazioni. Una volta amplificato, il segnale è separato nelle bande verticali e orizzontali, alte e basse. Il segnale che arriva al convertitore deve avere un valore di potenza ottica compresa tra -18 dBm e 0 dBm per poter essere correttamente processato.


Multiswitch SCR

Con il termine SCR (Satellite Channel Router) si identifica un apparato in grado di distribuire i segnali DVB-S a diversi sintonizzatori (indicati solitamente come porte dell’SCR e che hanno numerosità variabile da 4, 6 o più) utilizzando un singolo cavo coassiale, attraverso la multiplazione in frequenza. Il funzionamento di questa tipologia di apparati si basa sull’assegnazione ad ogni sintonizzatore di una porzione di banda, allocata in 1ª IF (950÷2150 MHz), fissa, la cui larghezza è approssimativamente quella di un transponder. Quando uno dei sintonizzatori richiede un determinato canale appartenente ad un particolare transponder, un mixer lo converte nella frequenza di centro-banda dedicata a quel sintonizzatore. I transponder richiesti dai vari sintonizzatori, opportunamente convertiti, vengono così combinati ed incanalati verso i STB.
La parte finale della distribuzione, con il collegamento dei decoder al Multiswitch SCR, avviene tramite un semplice partitore che consente il passaggio di corrente su tutte le uscite. La piena compatibilità del segnale SCR con tutte le tipologie di decoder Mysky è garantita, senza la necessità di particolari aggiornamenti del software.

Si ringraziano per la collaborazione:
Gefim – Google
Sky Italia – Google
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