A&T Multimedia, Auditori e Aule Magne, Case Study

Sant’Orsola: nell’Auditorium il palco smart dalla riconfigurazione rapida

Per dare risalto al brand e facilitare l’organizzazione degli eventi aggregativi dedicati ai soci, nasce nella nuova sede di Cooperativa Sant’Orsola l’Auditorium polifunzionale con tecnologia 100% user friendly e palco smart riconfigurabile, progettato e realizzato dal system integrator A&T Multimedia.


▶ Sant’Orsola Sca è una realtà agricola dinamica, con radici radicate nel territorio trentino, specializzata nella coltivazione, produzione e commercializzazione di piccoli frutti. Nata dall’intuito e dagli sforzi di 15 giovani piccoli produttori della valle dei Mòcheni, negli anni si è evoluta fino a diventare il riferimento italiano per questo settore. 

Tre anni fa, la decisione di investire nella costruzione di una sede completamente nuova, più ampia e moderna, a 5 km di distanza da quella precedente, adatta a ospitare l’azienda così come si era trasformata e a rappresentare l’immagine del brand.  

In questa sede viene progettato l’Auditorium, oggetto di questo case study: uno spazio che vuole essere un luogo di scambio con il territorio e di incontro tra i soci, storici e di nuova acquisizione. È stata realizzata una sala da 500 posti con una dotazione audio e video in grado di supportare eventi differenti, riconfigurabile rapidamente grazie a moduli agilmente montabili e smontabili, intuitiva nell’utilizzo grazie agli scenari preconfigurati che si adattano alla varietà degli eventi. La progettazione e l’installazione è stata curata da A&T Multimedia. Ci raccontano più nel dettaglio: per Sant’Orsola Sca Severino Perenzoni, Dirigente Tecnico; per A&T Multimedia Alessio Comper Direttore del cantiere e Alessandro Baroni, Responsabile Tecnico.



L’EVOLUZIONE DELLA COOPERATIVA: DA REALTà LOCALE A RIFERIMENTO NAZIONALE

La cooperativa agricola nasce nel 1979 nella Valle dei Mocheni come Associazione produttori agricoli Sant’Orsola scarl, dedita alla produzione di piccoli frutti. Con la crescita della base sociale e del numero di associati, la realtà ha cominciato a rappresentare sempre più non solo un riferimento del territorio, ma anche un marchio conosciuto in tutta Italia e nel mondo. Oggi nella Cooperativa confluisce il lavoro di 800 aziende produttrici, divise tra Trentino, Calabria, Sicilia e Veneto. Sotto la consulenza strategica di Fabio Rizzoli, ha preso avvio negli ultimi anni un grande progetto di rinnovamento che ha previsto la creazione di un nuovo distretto operativo e ha previsto la costruzione dell’Auditorium per la parte di comunicazione. Come spiega Severino Perenzoni: «Ci stiamo trasformando rapidamente: da un marchio locale legato al territorio, a un marchio operante su scala nazionale. Questo ci porta a dover ragionare con una mentalità diversa, in termini di investimenti e comunicazione, per rafforzare l’immagine e la qualità di prodotti. In particolare negli ultimi 4 anni la cooperativa ha voluto intraprendere un programma di profondo riassetto per rispondere alle mutate condizioni del mercato con la realizzazione di nuovi impianti e del moderno Auditorium». 


Il palco modulare dell’Auditorium, lungo 8 metri, è composto da 4 moduli più palco, tutti con la propria connettività dedicata  

La sfida: uno spazio per trasmettere i valori della Cooperativa  

Come accennato, la scelta di investire nella realizzazione di un auditorium nasce dall’esigenza di avere un punto di incontro per i soci e uno spazio di scambio con il territorio.  

Come spiega sempre Severino Perenzoni: «Per noi la sfida è stata soprattutto quella di trovare un luogo in cui condividere e trasferire i valori della nostra cooperativa. Un luogo che fosse disponibile e aperto anche a realtà del territorio che ne facessero richiesta. L’Auditorium ci dà la possibilità di avere un luogo di incontro per creare momenti di aggregazione, scambio, formazione». 

Negli anni, con l’evoluzione dell’azienda da realtà locale a nazionale, sono infatti confluiti in Sant’Orsola persone, storie, anime differenti. Una ricchezza che può tradursi in un forte valore se si creano occasioni di scambio e incontro. La necessità era ospitare  eventi  di natura diversa: dalla formazione – utile a livello di contaminazione delle esperienze – all’evento ludico e di intrattenimento, utile per creare un senso di ‘squadra’ e di familiarità tra i soci. Parallelamente, non doveva essere trascurato il dialogo con il mondo esterno: accanto alla crescita dell’azienda, era importante infatti mantenere un contatto col terriotorio, con le radici dell’azienda stessa e tenere alta l’immagine del marchio Sant’Orsola. 

In sintesi, l’Auditorium era il veicolo per trasmettere – internamente ed esternamente – i valori della cooperativa. 

Ecco perché, nel contesto dei lavori di costruzione della nuova sede, era un elemento tutt’altro che secondario, su cui si doveva riflettere, progettare con attenzione e investire. Così come ce li racconta Severino Perenzoni, ecco quali erano le esigenze: 


L’Auditorium Sant’Orsola visto dal tavolo relatori. Il tessuto delle sedie richiama i colori sociali della Cooperativa

1) Facilità d’uso – «Abbiamo pensato di realizzare qualcosa che potesse essere molto compatto dal punto di vista numerico – in tutto ci sono 500 posti a sedere – e facilmente fruibile dal punto di vista tecnologico: per noi doveva essere semplice e veloce controllare le funzionalità AV», dice Severino Perenzoni. 

Per noi la sfida è stata soprattutto quella di trovare un luogo in cui condividere e trasferire i valori della nostra associazione, aperto anche a realtà del territorio – Severino Perenzoni   

2) Capacità di ospitare eventi differenti – La sala doveva essere polifunzionale, capace di supportare e valorizzare diverse tipologie di eventi. «Volevamo un ambiente flessibile – spiega Severino Perenzoni – capace di adattarsi con agilità a vari scenari (conferenze, presentazioni e lancio prodotti, spettacoli musicali ecc.), che si potesse allestire con estrema velocità e semplicità, anche senza del personale specializzato». Non solo dunque le tecnologie dovevano supportare agilmente eventi differenti, ma anche fisicamente gli spazi dovevano essere velocemente adattabili ai diversi scenari.  


Sala polifunzionale, facilmente ‘trasformabile’  

Per rispondere ai desiderata della committenza, è stato necessario operare su più livelli. Possiamo sintetizzare ciò che stato fatto in cinque elementi cardine: il tavolo modulare, l’impianto audio, l’impianto video, l’interfaccia utente, l’impianto illuminotecnico. 

Il tavolo dei relatori  

Il tavolo dei relatori, in risposta alle esigenze di flessibilità descritte, è stato progettato per poter essere montato e smontato con estrema facilità, per poter trasformare rapidamente lo spazio: da sala-conferenza con podio, a palco libero e ampio per spettacoli ed esibizioni. 

Come racconta Alessandro Baroni: «Il tavolo è lungo 8 metri e si compone di 4 moduli, più il modulo riservato al podio: se uniti, questi moduli formano un blocco unico. Ogni modulo ha un pozzetto di riferimento per la propria connettività, dove sono stati installati ingressi USB, HDMI in e out, alimentazione e rete Lan. Sono stati predisposti connettori e prese di colore diverso per evitare errori e rendere più rapido il lavoro di assemblaggio dei moduli e  lo spinamento. I connettori RJ-45 sono tutti Ethercon [connettori rugged dotati di una struttura di metallo che protegge l’RJ-45 posizionato all’interno -ndr]». 

L’impianto Audio 

La parte audio è stata strutturata con un conference system formato da 6 microfoni, 2 radiomicrofoni, un mixer Yamaha MRX 7D con espansione, un amplificatore Nexo da 4 KW e 2 Array formati da 4 teste ognuno e subwoofer Nexo. È stata realizzata una rete  Dante per collegare amplificatore e processore audio. 

«Questa configurazione – racconta Alessandro Baroni – è stata pensata per essere a prova di futuro, con una forte possibilità di espansione. Tramite lo switch possiamo collegarci in DANTE e immettere o derivare una grande quantità aggiuntiva di segnali. Abbiamo disponibili fino a 128 canali e per il momento ne abbiamo usati solo 6». 

L’acustica dell’Auditorium risulta essere particolarmente performante, con un tempo di riverbero RT60 di 07 e un livello di assorbenza del suono di alta qualità. 

Per la parte di microfonia sono stati installati radiomicrofoni tra il pubblico e microfoni a filo sul palco, sul podio e sul tavolo relatori. Come spiega Alessio Comper: «Abbiamo diverse tipologie di microfoni, adatti per ogni evenienza, compresi i Lavalier, qualora si dovesse fare una presentazione in piedi per lavorare a mani libere. I radiomicrofoni tra il pubblico invece sono stati pensati per gestire gli interventi provenienti dalla platea senza ricorrere a fili o cavi». 

Il tavolo relatori si compone di 4 moduli, oltre al modulo podio; ogni modulo ha un pozzetto dedicato per la connettività – Alessandro Baroni 

L’impianto Video 

I segnali video sono cablati in HDBaseT con cavi di rete collegati ad una matrice 6×4 in regia, MSD7204: «Il vantaggio di utilizzare questa matrice – racconta Alessandro Baroni – è la caratteristica seamless, senza soluzione di continuità. Abbiamo una capacità autosettante che è in grado di impostare già la migliore risoluzione da trasmettere». 

Sono presenti poi 2 telecamere PTZ di Sony, posizionate sotto il proiettore (campo) e lateralmente (controcampo). Anche il videoproiettore centrale è Sony, laser da 9mila lumen. 

Il sistema Crestron controlla tutte le apparecchiature tramite switch e gestisce il movimento delle telecamere. Il cablaggio è stato realizzato con cavo Cat 7 di Schneider.



L’interfaccia utente: tecnologia user friendly 

Nella gestione dell’impianto, la creazione di un’efficace interfaccia utente risulta fondamentale per creare una sintonia tra l’utilizzatore finale e la tecnologia installata. Nel caso di questa installazione, è stata scelta una soluzione user friendly, intuitiva, utilizzabile da chiunque. Come ci spiega nel dettaglio Alessio Comper: «Questa soluzione di controllo ha un fortissimo valore per noi: parliamo di un’interfaccia che aiuta concretamente l’utente senza una competenza tecnologica specifica a sfruttare tutte le potenzialità dell’impianto e ad utilizzarlo in modo proficuo. La grafica è minimale e per attivare le periferiche bastano pochi semplici passaggi». 

Per il setting è stato preparato un percorso ben definito: da una videata standard di accesso, si entra in una seconda videata dove si può scegliere lo scenario: modalità cinema, conferenza, live ecc.  

Fatta la scelta, si visualizza una piantina della sala con evidenziate le varie periferiche a disposizione. Dato che gli scenari sono già stati preimpostati, non è necessario apportare ulteriori modifiche, ma se si volesse, lo si potrebbe fare in questa fase.

Ovviamente il sistema offre anche la possibilità agli utenti esperti di escludere gli scenari presettati e agire direttamente sulle varie periferiche accedendo a specifici menu e sottomenu.  


A sinistra, sopra la cabina di regia e sotto i pozzetti  per collegare una regia esterna. Al centro, sopra una delle camere PTZ e un diffusore audio surround, sotto il proiettore laser Sony da 9mila lumen. A sinistra, l’array con il subwoofer (canale destro), sopra il palco dei relatori

L’impianto di illuminazione 

A&T Multimedia ha arricchito l’impianto di illuminazione con una serie di luci colorate e d’atmosfera utili a valorizzare alcuni eventi e a ricreare particolari atmosfere, quindi ha integrato questi impianti nel sistema di controllo dell’impiantistica.  

Nello specifico, sono presenti due sistemi di controllo illuminazione: uno è dedicato alla parte più scenotecnica, montato su americane alte 4 metri con un set di fari, controllato da una regia DMX512, con 512 funzioni per attaccare qualsiasi tipo di faro. Come sottolinea Alessio Comper :«L’impianto principale rimane quello creato dall’elettricista ed è quello dove anche noi ci siamo interfacciati per le varie regolazioni con il nostro impianto DMX512». 


In senso orario, da sinistra: il palco in configurazione ‘evento’ senza podio e tavolo relatori; un particolare delle luci da palco; uno dei pozzetti per cablare i moduli del tavolorelatori e il podio; postazione microfonica da palco 

Per la gestione è  stato adoperato un sistema domotico con interfaccia Crestron Connex – un modulo slave del sistema Connex, per accedere a tutte le periferiche Connex presenti nella sala, nei corridoi esterni alla sala e nella saletta regia. 

Conclude Alessio Comper: «Da un iPad si può intervenire anche sulle luci e sui tendaggi grazie al protocollo Connex. In aggiunta è presente un modulo al DMX per integrare una componente più artistica, rispetto agli scenari più classici, come può essere quello di una sala conferenza. Avendo l’esigenza di creare un auditorium polifunzionale, sono tutte funzionalità molto preziose». 

GESTIONE DIE LAVORI DIRETTI DA A&T MULTIMEDIA

L’autorizzazione per l’avvio dei lavori è stata data il 24 luglio 2017. Il cantiere si è aperto ufficialmente a fine giugno 2018 ed è terminato con l’inaugurazione il 7 aprile 2019. Per la realizzazione dell’opera ci sono voluti circa 19 mesi.
L’attività nel complesso si è svolta in 3 fasi:  ancoraggio di proiettori e altri elementi preceduta da una fase di test per verificare la tenuta alla struttura; cablaggio dei cavi nei tubi corrugati; installazione delle periferiche e attivazione dei sistemi di controllo, programmati e testati precedentemente nella sede di A&T Multimedia, la fase più intensa durata 5 giorni. 
Come ci racconta Alessio Comper: «Le tempistiche con cui i lavori sono stati condotti sono state fondamentali per il buon esito. Nei mesi di lavoro abbiamo trasformato uno spazio vuoto in un auditorium finito da 500 posti. Una delle problematiche iniziali è stata proprio quella di doversi immaginare da subito l’intera struttura – i soffitti, i rivestimenti, gli staffaggi  – per gestire tutte le possibili complicazioni. Per orientarci al meglio dedicavamo una riunione di cantiere alla settimana per capire i ritardi e i possibili miglioramenti. Le riunioni svolte da ottobre ad aprile – fino al collaudo – hanno coinvolto circa 20 professionisti. Presente a queste riunioni c’era sempre anche il cliente». 


Persone intervistate

Alessandro Baroni, Responsabile tecnico, A&T Multimedia

Alessio Comper, Direttore di cantiere, A&T Multimedia

Severino Perenzoni, Dirigente tecnico, Cooperativa Sant’Orsola


Link utili

santorsola.com | aetmedia.it | Facebook: @AeTMultimedia | info@aetmedia.it 

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