Raul Fabbri, amministratore
«Sono convinto che la nostra conoscenza maturata in 40 anni d’esperienza e professionalità – ci spiega Raul Fabbri, Amministratore di Teleco – farà la differenza nei mercati che verranno. Da sempre siamo al servizio dell’installatore e del grossista, oggi ancora di più con le criticità che caratterizzano l’impianto di ricezione terrestre. Il cliente ha bisogno di avere alle spalle un’azienda con una struttura solida, come la nostra, con ingegneri a supporto e un servizio assistenza tecnica sempre disponibile. In queste condizioni, si sa, è più semplice far fronte ad ogni tipo di criticità, nonché individuare la soluzione a qualsiasi forma di problema. A mio avviso, pertanto, l’installatore deve basare la scelta del proprio partner focalizzando l’attenzione sull’affidabilità che questi può offrirgli. Noi non siamo distributori, ma costruttori: abbiamo una cultura e una sensibilità diversa. Dobbiamo occupandoci fermamente della qualità e delle prestazioni dei 1: è quello che sappiamo fare; per continuare a produrre materiale di alto livello, siamo costantemente aggiornati. La formazione coinvolgerà sempre di più anche l’installatore e il grossista: fondamentale sarà aver la capacità di interpretare i nuovi business e acquisire maggior capacità ad argomentare i benefici della tecnologia e delle soluzioni d’impianto».
Affrontare al meglio l’LTE
«Tutti noi attendiamo l’effetto che l’LTE provocherà sul nostro mercato. Dal canto nostro, ci siamo concentrati sullo sviluppo di soluzioni che facciano fronte alle problematiche dell’LTE, progettando e realizzando diverse tipologie di filtri. Prodotti realizzati per scongiurare l’eventualità di ulteriori interventi di modifica all’impianto, anche se siamo consapevoli che nonostante le previsioni, sarà il lavoro sul campo a dare le giuste direttive sugli sviluppi di questa materia. Abbiamo realizzato anche centralini con filtro LTE selezionabile, utili principalmente nella fase di transizione, finché la situazione a livello nazionale non avrà trovato un equilibrio definitivo. Bisogna puntare sulla qualità: sarà sempre più decisiva visti gli scenari che si prospettano. Inoltre, è doveroso fare una considerazione più ad ampio raggio, perché il problema delle interferenze è molto complesso: dovrà essere affrontato a 360° e abbracciare tutte le componenti dell’impiantistica, dalle prese ai connettori, piuttosto che alle schermature dei cavi, sui quali, soprattutto, vigono normative ben definite. Comunque – conclude Raul Fabbri – invito gli installatori e i grossisti a valutare anche altre opportunità: ad esempio la ricezione satellitare, che potrebbe avere un suo logico sviluppo con la nascita di un secondo polo orbitale e i canali HD in chiaro, che sono ancora latitanti in Italia.».