Case Study, Education, Monitor, Sharp

Touch da 20” per il docente monitor da 60” per gli studenti


Le 26 cattedre digitali sono state installate nel Liceo di Trieste, una struttura didattica evoluta nella connettività e nelle relazioni.

Il Liceo Galileo Galilei rinnova le proprie strutture didattiche, per aggiornare i metodi d’insegnamento. «Abbiamo stabilito fin da subito un rapporto empatico con la Dott.ssa Lucia Negrisin, Dirigente Scolastico dell’Istituto» ci spiega il Dottor Sergio Iankovics, direttore Commerciale di IS Copy, la società che ha curato la fornitura e l’installazione. «La Dott.ssa Negrisin – prosegue Iankovics – ha mostrato un particolare entusiasmo per la tecnologia applicata alla didattica e alle soluzioni di Sharp. Abbiamo così avviato un progetto che si articola in due fasi: abbiamo installato 26 cattedre digitali, composte da un monitor Sharp LC60LE 651E da 60”, dal monitor touch LLS201A da 19,5” a disposizione del docente e da un mini-PC con due uscite video in configurazione mirror, indirizzate ai due monitor. L’infrastruttura di rete è predisposta per un’evoluzione a breve, che prevede una totale interattività». 
«La nostra scuola è frequentata da circa mille studenti – ci spiega Lucia Negrisin. Il progetto della Cattedra Elettronica, così lo abbiamo battezzato al nostro interno, è stato condiviso da tutti, fin dall’inizio. I nostri docenti sono entusiasti della didattica multimediale, uno strumento che deve uscire dai laboratori ed essere presente in tutte le classi, sempre a disposizione di studenti e docenti nelle lezioni quotidiane. Il nostro Istituto ha una storia di sperimentazioni e innovazioni: il registro elettronico lo abbiamo attivato dieci anni fa e siamo nella rete GARR. L’Istituto è cablato in fibra ottica e collegato via ponte radio a SISSA, la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati; così disponiamo di un accesso a Banda Ultra Larga. Dovevamo quindi realizzare un progetto didattico per sfruttare al meglio queste risorse: abbiamo scartato fin da subito i proiettori perché li ritengo sistemi statici e chiusi. La ricerca – conclude Lucia Negrisin – ci ha portato alla soluzione Sharp, ideale per i nostri scopi: il prossimo passo è attivare l’interazione; gli studenti in gruppi di lavoro condivideranno i contenuti presenti sul loro tablet».

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