La trasformazione della didattica ha richiesto interventi massicci in tutto l’ateneo per agevolare la fruizione delle lezioni da remoto e in presenza. Questo processo, già in
corso prima della pandemia, è stato accelerato per far fronte alle nuove esigenze. System Integrator STIM Tech Group, tecnologia Exertis AV.


La storia dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano ha inizio nel 1996, esattamente a venticinque anni dalla fondazione dell’ospedale, con l’istituzione della facoltà di Psicologia, seguita nel 1998 da quella di Medicina e Chirurgia e nel 2002 da quella di Filosofia. La missione dell’università è rispondere alla domanda «Quid est homo?» posta dal fondatore don Verzé, il quale concepiva l’uomo come un unicum composto da una parte biologica inscindibile dalla dimensione psicologica e da quella spirituale. L’idea di fondo era questa: se, parlando di cure, i pazienti devono stare al centro degli sforzi operati dalla struttura ospedaliera, lo stesso deve valere per chi studia all’interno dell’università; da qui una serie di scelte che, negli anni, hanno portato ad allestire aule sempre più moderne e confortevoli, nelle quali il benessere degli studenti fosse al primo posto.  

Ne parliamo con Lorenzo Cibrario, CIO / direttore dei sistemi informativi di UniSR, e con Stefano Marazzi, CEO di STIM Tech Group, il system integrator che ha realizzato il progetto e l’installazione della soluzione.  



La sfida: un’università in cui gli studenti si sentano realmente al centro  

Lorenzo Cibrario, in forza all’Università Vita-Salute da quasi un ventennio, racconta: «Fin dall’inizio, l’università si è caratterizzata per un’integrazione molto forte con la ricerca e la cura. Nasce infatti fisicamente nel campus del San Raffaele di Milano, cosicché gli studenti si trovano all’interno della struttura ospedaliera e possono quindi vivere fin dai primi anni quella che sarà la loro professione del futuro».  

La sfida dell’eccellenza didattica si vince anche grazie alla presenza di aule e laboratori tecnologicamente avanzati. In questo l’Università Vita-Salute ha sempre creduto, e infatti già nel 2019, poco prima della pandemia, aveva avviato un importante processo di digital transformation. «L’obiettivo – dice Cibrario – era mettere lo studente al centro e riprogettare le attività didattiche in funzione delle sue esigenze».  

Nel 2020, con il Covid, c’è stato un salto ulteriore in questa direzione: «La pandemia ha portato un’accelerazione che in condizioni normali avrebbe richiesto anni e che ci ha consentito di spingere soprattutto sulla creazione delle nuove aule».  


In apertura: all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano le aule sono di due tipologie, da 150 o 300 posti, per un totale di 2.700 posti. Diciassette le aule attrezzate con 176 monitor da 55”.

La soluzione: riprogettare le aule per una fruizione perfetta dei contenuti  

MCA, azienda parte di STIM Tech Group specializzata nella progettazione di soluzioni audio-video, collabora da anni con il San Raffaele. Stefano Marazzi, CEO del gruppo, spiega: «MCA era già fornitore dell’ospedale San Raffaele nel campo medicale e quando, alla fine degli anni Ottanta, l’ospe­dale ha iniziato a realizzare aule didattiche per corsi, learning interno e divulgazione, la collaborazione si è ampliata verso soluzioni tecnologiche all’avanguardia, come ad esempio le riprese in diretta dalle sale operatorie destinate alla visione degli studenti, servizio che l’ospedale San Raffaele è stato tra i primi a fornire nel campo edu­cational in Italia».  

Per il San Raffaele è stato naturale continuare ad affidarsi a MCA – entrata a far parte di STIM Tech Group – anche per l’allestimento delle nuove aule universitarie. «Ogni anno l’università aveva necessità di aumentare il numero di aule (oggi ne ha quasi 100), a cui si aggiungono i laboratori, tutti allestiti da noi».  


L’obiettivo era mettere lo studente al centro e riprogettare le attività didattiche in funzione delle sue esigenze. In questo modo crediamo si possa ottenere una formazione del livello più elevato.

L. Cibario

Ma qual è la dotazione standard di un’aula? «Abbiamo innanzitutto un impianto domotico a marchio Kramer o Crestron, distribuzione in HDBaseT (fin da quando questa tecnologia è stata presente sul mercato), una lavagna interattiva touchscreen da 55 o 65 pollici installata su carrello, visualizzabile anche a distanza tramite un grabber, cosa che rende disponibili i contenuti a un sistema di cloud collaboration come Teams».  

Nelle aule sono disponibili scenari personalizzati, selezionabili dopo l’accensione della sala. In presenza, gli studenti fruiscono le lezioni anche tramite monitor, che garantiscono una visione ottimale. Marazzi prosegue: «All’interno delle aule è stata installata una serie di monitor Sony, generalmente sedici, affiancati a coppie di due. Il professore rimane al centro, a destra ci sono otto monitor affiancati a coppie, e lo stesso a sinistra, in modo da coprire tutta l’aula, con una qualità delle immagini molto elevata e una fedeltà colorimetrica eccellente. I monitor Sony hanno una luminosità di quasi 500 candele e il comfort visivo è assicurato ovunque ci si sieda».  



Gli studenti sono sempre al centro, anche grazie alla possibilità di utilizzare i propri dispositivi: nelle nuove aule infatti, ai banchi fissi con ribaltina viene fornita alimentazione per laptop, tablet o smartphone. Ma entriamo un po’ più nel dettaglio dei prodotti, tutti forniti da Exertis, società con cui MCA collabora da lungo tempo. La voce è sempre quella di STIM Tech Group. «Abbiamo una matrice scaler di Kramer o Gefen con vari ingressi HDMI e due uscite HDBaseT; queste due uscite sono collegare a loro volta a due splitter a otto uscite; con questa configurazione distribuiamo lo stesso segnale su tutti i monitor dell’aula. Ogni monitor ha un ricevitore HDBaseT che converte il segnale in HDMI; inoltre, ogni monitor è collegato in rete con un cavo Lan. Il computer di sala funge anche da streamer per la fruizione delle lezioni on demand e permette inoltre di collegare il laptop del professore in HDMI dalla cattedra».  

In alcune aule, al posto dei monitor, sono stati installati dei videoproiettori Sony, sempre distribuiti da Exertis. Si tratta di prodotti FHD, con cui si riesce a proiettare su uno schermo da 2,5 metri di base.  


La parete mobile che può dividere a metà una delle aule più grandi dell’università.

Amplificatore Yamaha MA2120.

Microfoni beamforming da soffitto Yamaha Adecia.

Audio di sala con matrici e DSP per un’elevata intelligibilità   

«Per la parte audio – dice Marazzi – abbiamo installato prodotti Yamaha e Kramer. Ogni aula è dotata di due amplificatori e di diffusori acustici Yamaha. I diffusori sono posizionati a fianco dei monitor Sony, su piccole staffe assicurate a quella principale del monitor. Ne abbiamo quattro a destra e quattro a sinistra, che garantiscono una copertura ottimale. Per quanto riguarda invece i microfoni, la dotazione tipica prevede un gooseneck sulla cattedra – con base da tavolo e stelo orientabile – dedicato al relatore. La voce viene diffusa in sala, ma anche in streaming e su Teams».  


In base a dove si è seduti in aula, può essere più comodo guardare i monitor da una parte o dall’altra. Con questa modalità, il comfort visivo è assicurato ovunque ci si sieda.

S. Marazzi

Infine, Exertis AV ha fornito anche i microfoni beamforming da soffitto Yamaha Adecia che sono stati installati nelle due aule dove, di norma, vengono discusse le tesi di laurea. Stefano Marazzi ci illustra la soluzione: «L’audio della sala permette di poter ascoltare la discussione della tesi con un’elevata intelligibilità del parlato e lo stesso segnale audio può anche essere registrato e condiviso su Teams per renderlo disponibile a chi è impossibilitato ad assistere in presenza. È possibile anche ascoltare in aula l’audio proveniente da remoto».  

Fin qui abbiamo parlato degli studenti, ma nel realizzare le nuove aule si è pensato anche ai docenti: «A MCA – prosegue infatti Cibrario – abbiamo chiesto che l’interfaccia utente fosse semplice, in modo che i docenti potessero concentrarsi sul contenuto della propria lezione, senza doversi preoccupare dell’aspetto tecnologico».  


Tutte le postazioni degli studenti sono dotate di prese elettriche per i device personali. Il layout è studiato per massimizzare la visualizzazione dei contenuti.

Monitor Sony da 55”.

Matrice scaler Kramer VP778.

Università Vita-Salute: un futuro tutto da immaginare, con solide basi  

Lorenzo Cibrario è orgoglioso dei progressi fatti. «I commenti degli studenti sulla nuova dotazione delle aule e sulla fruizione da remoto sono positivi e anche i professori sono molto soddisfatti della qualità e del dettaglio che sono in grado di garantire agli studenti. Pensiamo alle lezioni di anatomia o a quelle in cui vengono mostrati i vetrini ad ingrandimenti di 30 o 40X».  

Una delle chiavi per il successo, secondo Cibrario, è il team di lavoro: «Il partner con il quale si lavora è fondamentale. È importante che in alcuni casi faccia proposte e che in altri casi si adatti alle esigenze del committente e con MCA è andata proprio così».  

E per il futuro Lorenzo Cibrario che cosa prevede? «Non è lontano il giorno in cui si utilizzerà stabilmente la tecnologia di simulazione, attraverso l’IA e le piattaforme di realtà aumentata o virtuale. La trasformazione digitale deve essere un’attitudine costante». Avendo lavorato in ottica future proof e con i partner giusti, l’Università Vita-Salute San Raffaele è oggi nelle condizioni di proseguire in questo cammino di crescita. 


Particolare di un monitor Sony con, a fianco, il diffusore Yamaha VS4.

Il rack di aula. Dall’alto, la matrice Kramer VP778, il processore Yamaha MTX3, i convertitori Kramer HDMIHDBaseT VM-21 4DT e l’amplificatore di potenza Yahama XMV4140.

Persone intervistate

Lorenzo Cibrario,

CIO di UniSR

Stefano Marazzi,

CEO di STIM Tech Group


Link utili

unisr.it | stimtechgroup.com | exertisproav.it