Analizziamo i must che caratterizzano gli impianti di uno yacht di 45 metri: dall’audio video all’illuminazione, passando per i sistemi di controllo più sofisticati; il tutto gestibile con display touch, anche da remoto.
Continua il viaggio di Sistemi Integrati attraverso le imbarcazioni di ultima generazione che prevedono all’interno impianti sofisticati di altissimo livello. In visita al cantiere, questa volta siamo saliti a bordo della Viudes 45, uno yacht da 45 metri, largo 9,7 metri. Un’imbarcazione da 450 tonnellate con due motori CAT32 Acert-B. Una linea elegante e ambienti spaziosi: 6 cabine per un massimo di 12 ospiti e 5 cabine per un equipaggio di 9 persone.
Pedro Millet Viudes Yacht
«Lavoro da anni per la Yacht Marine – si presenta subito Pedro Millet – una società di brocheraggio, con sede a Barcellona; un’azienda a conduzione familiare che mi vede coinvolto da 12 anni a fianco di mio padre, un professionista con oltre 35 anni di esperienza. Nello specifico, la Yatch Marine ha partecipato ai lavori con un gruppo di imprenditori contribuendo, con la propria esperienza, alla nascita del cantiere Viudes. Questo mega yacht rappresenta la prima imbarcazione realizzata nei cantieri Viudes, per la cui realizzazione abbiamo collaborato a 360°: dalla costruzione della barca alla ricerca degli artigiani specializzati, compresa la direzione lavori, ecc. Per avviare la realizzazione della prima unità abbiamo formato un team di project management, denominato Survivor; successivamente abbiamo creato il brand Viudes Yacht, che mi vede coinvolto direttamente in prima persona».
Professionisti in sinergia per raggiungere l’obiettivo
«Per mettere a punto uno yacht di 45 metri di questa caratura – ci spiega Pedro Millet – è necessario dar vita ad un lavoro di squadra. È stato il Direttore di Viudes a stabilire le caratteristiche base di questa imbarcazione, un professionista attento senza il quale non sarebbe stato possibile realizzarla. È una persona ferma nel raggiungere gli obiettivi prefissati ed è stato lui a stilare la prima bozza dello yacht corredata da svariate idee. Con il nostro team di professionisti esperti ha creato una sinergia per ottenere le migliori soluzioni».
Tecnologia per una gestione semplice delle cose
«L’idea di partenza – continua Pedro Millet – è stata quella di abbinare al bello la fruibilità delle cose. Tutte le soluzioni, nate da un misto tra esperienza e collaborazione tra professionisti, sono state progettate per ottenere i migliori risultati e facilitarne il più possibile l’uso, tramite tablet e smartphone: dai sistemi di sicurezza all’impianto audio video, dalle luci alle tende, dal raffrescamento al riscaldamento, ecc. Inoltre, il sistema di sicurezza è stato progettato per la gestione da remoto (casa, ufficio) con la possibilità di visualizzare le immagini delle diverse telecamere installate; una vera comodità essere informato su cosa succede, soprattutto in caso di allarme».
L’armatore maggiormente coinvolto in fase di progettazione
«Il coinvolgimento della tecnologia in queste imbarcazioni è esponenziale. Per consegnare un prodotto interpretando al meglio le esigenze di chi andrà ad utilizzarlo, è sempre bene mettersi in una posizione d’ascolto e assicurarsi di comprendere tutte le necessità del committente. Nel caso di Viudes Yacht, è stato con il comandante che abbiamo sviluppato tutta l’elettronica di navigazione, realizzandola a misura di chi la utilizza. Ma sempre più spesso oggi, in queste realizzazioni, vengono coinvolti gli armatori che, a distanza di un tempo si approcciano alla fase di realizzazione con un atteggiamento diverso; se prima erano solo interessati al layout della barca e all’arredo, lasciando la competenza della navigazione interamente al comandante, ora grazie alla tecnologia si sentono coinvolti a tutto tondo. Sono affascinati dal mondo dell’entertainment, e vogliono partecipare anche alla dotazione delle telecomunicazioni».
Un mercato in evoluzione
«Oggi il mercato vive un momento delicato a livello mondiale, sono sicuramente in atto delle trasformazioni e l’economia sta ripartendo con regole nuove, diverse da quelle passate. Le persone oggi puntano più sulle grandi imbarcazioni, da 40 metri in su, cercano grande autonomia e basso consumo. Viene posta meno attenzione, dunque, alle barche sportive che magari registrano consumi pari a 900 litri l’ora; probabilmente, una volta riavviato il volano, anche il mercato delle piccole imbarcazioni ricomincerà a muoversi. Attualmente le aree dalle quali provengono più richieste sono quelle del nord Europa, Russia e America, mentre quelle del Mediterraneo presentano qualche difficoltà».
Cristiano Bozzi Nextworks system
«Sull’imbarcazione
sono presenti una serie di impianti eterogenei che vengono però gestiti
tutti attraverso un’unica rete ethernet basata su Cat 5e – ci racconta Cristiano Bozzi di Nextworks – a
questa è stata affiancata un’infrastruttura domotica basata su BUS
Konnex. I cavi LAN sono stati prodotti dall’italiana Cavel e riguardano
la linea Navy, dedicata al mondo della nautica. I servizi che l’impianto
eroga sono: illuminazione interna ed esterna, videosorveglianza, audio
video, controllo movimentazione tende e sollevatori tv, ecc. Per gestire
questi apparati è stato progettato un sistema di controllo e
supervisione in grado di coordinare tutta la parte
dell’intrattenimento, la telefonia a bordo, il monitoraggio di tutti i
dispositivi, la TVCC, il collegamento e gestione del traffico internet
in ingresso, in uscita e interno alla barca. L’unica infrastruttura di
rete, ‘intelligente’, presenta una serie di funzioni avanzate che
differenziano le varie tipologie di traffico e lo gestiscono in funzione
dell’importanza e delle priorità che necessita ogni flusso dati. È
normale, infatti, che in caso di emergenza, un segnale d’allarme debba
essere ‘protetto’ e transiti sulla rete con una priorità maggiore
rispetto a quello di un flusso video. In questa ottica naturalmente si è
cercato di dare importanza anche all’occupazione degli spazi cercando
di utilizzare dispositivi poco invasivi e molto robusti, il tutto sempre
con un occhio al risparmio energetico e all’ecosostenibilità».
L’infrastruttura di comunicazione e di collegamento alla rete
Prosegue Cristiano Bozzi: «Per quello che concerne il servizio
di telefonia l’infrastruttura di comunicazione è basata su dispositivi
VoIP. Un gateway gestisce i vari canali di uscita: due linee UMTS, una
VSAT, una GSM, due linee di terra e un fleet 250. Anche i telefoni
cordless si appoggiano alla rete wireless di bordo che gestisce con
intelligenza la frammentazione del traffico dati e voce. Questo tipo di
soluzione ha consentito di ridurre drasticamente l’impiego di
dispositivi e cavi a bordo contribuendo in maniera significativa alla
diminuzione del peso dell’imbarcazione e ovviando ad altre complicazioni
tipiche di un impianto realizzato in modo tradizionale. I vari canali
di collegamento a internet sono gestiti da un’unità centrale che
consente, attraverso una semplice interfaccia web, di selezionare a
seconda delle priorità di collegamento il canale adeguato di
connettività alla rete, VSAT, Wi-Fi piuttosto che GSM o UMTS».
L’impianto audio video
Spostando l’attenzione sull’impianto audio video, la scelta dei
televisori è ricaduta su Samsung, mentre i diffusori portano il marchio
di B&W pilotati da sintoamplificatori Denon.
Per il sistema di controllo e distribuzioni di contenuti On Demand è
stato scelto il prodotto Sealux: una suite di prodotti pensata per il
mondo nautico che ha il compito di soddisfare le richieste dei clienti
in termini di benessere e divertimento della vita di bordo.
Ogni singolo modulo ha una sua funzione specifica: intrattenimento,
controllo domotico, videosorveglianza, comunicazioni e telefonia,
networking. I server installati a bordo, sempre nell’ottica della
riduzione degli spazi e della semplificazione, svolgono sia le funzioni
di distribuzione e riproduzione audio video che quelle di controllo dei
vari dispositivi. L’utente avrà a disposizione una mediateca di
contenuti centralizzata, che supporta tutti i più comuni formati audio,
video e di immagini. Dopo aver caricato i contenuti nel sistema
attraverso il sistema di caricamento automatico, il cliente può fruire
dei contenuti da ogni singola postazione, e può accedervi in maniera
indipendente senza alcun tipo di limite legato al punto di accesso.
Tutti i contenuti sono gestiti tramite infrastruttura di controllo
basata su iPad, sul quale viene visualizzata la lista dei contenuti e
dal quale si può accedere a tutto l’intrattenimento audio video di
bordo. Questo tipo di impianto non limita la fruizione dei contenuti
legandola ai soli supporti fisici classici (CD, DVD, BD) ma garantisce
anche l’utilizzo di quella che in gergo viene chiamata “musica liquida”.
Infatti attraverso due porte USB presenti sul frontale del client
l’utente può riprodurre qualsiasi tipo di file multimediale (mp3, mp4,
flac, avi, ecc).
CCTV: il controllo a bordo
«A bordo ci sono 16 telecamere in alta definizione ognuna delle
quali può essere visualizzata su ogni client Sealux nelle varie cabine – conclude Cristiano Bozzi. Inoltre,
attraverso il sistema centralizzato di supervisione è possibile gestire
al meglio il controllo delle varie zone dell’imbarcazione nonché
settare le impostazioni delle telecamere a seconda delle necessità. A
bordo sono state installate due stazioni di controllo una in crew mess e
l’altra in plancia, integrata con il resto della strumentazione. Il
sistema, per di più, consente di selezionare le diverse aree di
registrazione piuttosto che gestire il movimento di qualsiasi telecamera
a bordo al fine di per cambiare tipo di inquadratura, attivare allarmi
in funzione del movimento, eccedere ad eventi registrati, programmare
registrazioni, il tutto attivabile anche tramite una semplice
interfaccia web».
Illuminazione controllata
Il controllo luci avviene attraverso un menu a lista classico oppure utilizzando la mappa renderizzata sul proprio tablet.
Attraverso un’interfaccia grafica armonizzata chiunque può creare
scenari di grande effetto, con flessibilità e semplicità:
dall’illuminazione al controllo del clima, dalla musica d’ambiente alla
posizione delle tende. Ogni singolo elemento è a portata di clic.
A conclusione dell’analisi approfondita realizzata a bordo di questa
imbarcazione, sono diversi gli aspetti che emergono, ma contiamo di
porre l’accento su due fattori, in particolare: da una parte il connubio
‘alta tecnologia/semplicità d’utilizzo’, dall’altra la forte sinergia
di più aziende coinvolte su un unico progetto e coordinate da un unico
Project Manager; un’orchestra lavorativa che ha dato vita all’ottimo
risultato di nome Viudes 45.
Cristian Noris, Domosystems
«L’impianto di illuminazione è versatile e per la sua cablatura sono occorsi intorno ai 20 mila metri di cavo. Ci racconta Cristian Noris. È stato studiato in modo congeniale per agevolare eventuali guasti o integrazioni di sistema. Ogni punto luce, infatti, ha una linea indipendente che, nel caso di guasto, interessa un punto luce, lasciando intatto il resto dell’impianto. Non solo, concepito in questo modo, l’impianto permette delle variazioni ai diversi ambienti, in modo indipendente; un’eventualità molto probabile, visto che tra la fase di posa dei cavi alla fase di collegamento e di montaggio del corpo illuminante è passato diverso tempo, per cui potrebbero essere previste delle integrazioni in settori diversi e indipendenti della barca. L’impianto, pertanto, è a prova di futuro. Complessivamente vanta 12 technical station, ognuna delle quali prevede un televisore, un sintoamplificatore, un decoder, un client sealux per l’enterteinment, un controllo che va su categoria 5 e una base Apple».
L’esperienza e la professionalità per un impianto di alto livello
La parola ad Antonio Pozzi e Franco Balini
Si intervallano nel racconto della propria esperienza Antonio Pozzi e Franco Balini, definendo le linee guida che caratterizzano le gestione dell’installazione di un impianto e del cantiere che la governa. «Il cantiere è un luogo importante, da vivere e da monitorare, in modo competente e professionale – ci racconta Pozzi. Risulta fondamentale, pertanto, che sia una figura esperta a supervisionarlo. E tutti coloro che lo presidiano per la realizzazione di un impianto, devono essere dei professionisti chiamati a realizzare dei lavori qualitativamente di alto livello. Non solo, sono diverse le società che lavorano in sinergia per la buona riuscita delle operazioni d’installazione, e l’esperienza insegna che più aziende sono rappresentate da un unico referente meno problemi crea il cantiere. Una scelta comoda anche per l’armatore che concentra verso una persona le proprie richieste». «Avere un’esperienza di anni di lavoro – aggiunge Balini – significa acquisire know-how e apportare via via delle migliorie agli impianti realizzati; il tutto andando incontro alle esigenze di chi farà uso della tecnologia presente a bordo, cercando di semplificarne il più possibile l’utilizzo. Nel tempo, infatti, abbiamo eliminato l’uso di più telecomandi, concentrando in uno solo tutte le funzionalità; in più, abbiamo ridotto alle funzioni essenziali il numero dei tasti; allo stesso modo, abbiamo man mano inserito la tecnologia touchscreen per il controllo e la gestione dell’impianto. A differenza di un tempo, inoltre, formuliamo dei progetti che prevedono l’installazione di sistemi aperti che consentono di fare degli interventi di modifica in qualsiasi momento. Alla base della buona riuscita dell’impianto, però, esiste sempre un’organizzazione di livello che vive il cantiere attraverso la forte sinergia delle aziende che vi cooperano. E imbarcazioni come questa, senza dubbio, in tal senso, costituiscono un modello di lavoro che può essere utile a tutti i cantieri italiani».
Si ringrazia per la collaborazione:
Antonio Pozzi
Pedro Millet di Viudes Yacht
www.viudes.com
Cristiano Bozzi di Nextworks system
www.nextworks.it
Franco Balini e Cristian Noris di Domosystems engineering
www.domosystems.it