Una disciplina orientale, dal nome un po’ magico e dal fascino esotico, che contribuisce a raggiungere una sensazione di calma, serenità e rilassamento.

Questa disciplina antichissima proviene dall’India e la leggenda le attribuisce addirittura una matrice divina, poiché si narra che le tecniche Yoga derivino dalle posizioni magiche riservate solo agli dei, insegnate dal dio Shiva alla sua sposa.
Malgrado le sue origini antichissime e leggendarie, lo Yoga è quanto mai attuale: lo dimostra la sua grande diffusione nella nostra società. Infatti, non solo i centri specializzati, anche le palestre, le piscine, i villaggi turistici offrono corsi di Yoga.
Non sempre però questa antica disciplina è davvero ben compresa nella sua reale essenza ed è soggetta a diversi equivoci e malintesi. Molte persone pensano allo Yoga solo come una disciplina meditativa e contemplativa, seduti a gambe incrociate con gli occhi chiusi cantando “OM”.
Altri, invece, identificano lo Yoga come una serie di esercizi acrobatici dove si costringe il corpo ad assumere complicate posizioni a testa in giù o con le membra variamente intrecciate.
In un caso o nell’altro non lo ritengono perciò adatto a loro o comunque lontano dalle esigenze delle persone normali.
In realtà lo Yoga è una disciplina utile a tutti, soprattutto di questi tempi perché viviamo in una società caotica che ci impone ritmi sempre più frenetici e irrazionali. Lo Yoga permette all’individuo di trovare spazi di quiete dove poter stabilire un contatto profondo con se stesso, riportandolo dalla dispersione del mondo esterno verso il proprio mondo interiore, come suggerisce il nome Yoga stesso, termine sanscrito (l’antica lingua indiana) che significa proprio ‘unione’ e in particolare quella fondamentale della mente con il corpo .


Lo scioglimento articolare

In cosa consiste dunque lo Yoga? Come può essere utile a noi Occidentali presi dal vortice di stimoli esterni questa disciplina nata in Oriente, in un mondo così diverso dal nostro?
Al di là di una trattazione esaustiva sullo Yoga che richiederebbe uno spazio molto ampio, per evidenziarne le caratteristiche peculiari e comprenderne la vera natura, si può semplicemente dire che lo Yoga si basa essenzialmente sull’esperienza consapevole del corpo e del suo movimento attraverso posizioni mantenute nella calma e nell’immobilità (asana) sulla consapevolezza e il controllo del respiro (pranayama) e la calma e la concentrazione della mente (meditazione). Per apprendere lo Yoga e praticarlo con continuità è opportuno, almeno all’inizio, frequentare dei corsi.
Ci sono però pratiche yogiche di scioglimento articolare molto semplici, alla portata di tutti e di facile apprendimento, che possono venire eseguite per alleviare stress e tensione anche in una breve pausa di lavoro. Stando semplicemente seduti alla scrivania su una sedia, con la colonna vertebrale ben allineata si possono, ad esempio, eseguire movimenti di flessione antero/posteriore e di rotazione della testa, sollecitando in successione le vertebre cervicali.


La consapevolezza

Qualcuno penserà che ciò è banale e che già pratica questo movimenti. Qual è la differenzia, allora, fra banali movimenti e gesti yogici, con effetti intensi e profondi sul corpo ma anche sulla mente, che risulta poi più calma, rilassata e ricettiva?
La parola chiave è la consapevolezza, cioè la presenza mentale in ciò che si fa e nella parte del corpo che si sta stimolando con dolcezza, con calma, guidando in essa consapevolmente il flusso vitale del respiro e perciò l’energia stessa. E l’energia che arriva con il soffio vitale del respiro, scioglie a poco a poco i blocchi, dissolve le tensioni. Sempre seduti su una sedia e con le stesse modalità si può lavorare sulle spalle, sulle braccia, sulle mani, sciogliendo lentamente le varia articolazioni. Persino caviglie e ginocchia possono beneficiare di movimenti calmi, lenti, consapevoli, coordinati con il respiro.
E bastano davvero pochi minuti per dare sollievo allo stress lavorativo, non solo come si è detto a livello fisico, ma anche e soprattutto a livello mentale: se davvero si è totalmente presenti alla pratica che si sta eseguendo e lo spazio mentale ne è completamente assorbito, è naturale che la mente alla fine lasci la presa sui pensieri che normalmente l’assillano.


Gli esercizi con la testa

Figura 1
Figura 2
Figura 3

Comodamente seduti con la schiena diritta, eseguire con grande lentezza i seguenti movimenti.
Figura1. Accennare dei piccoli sì con il capo e poi dei piccoli no; quindi flettere completamente la testa in avanti e all’indietro.
Figura 2. Flettere la testa a sinistra portando l’orecchio sinistro verso la spalla sinistra e ripetere a destra.
Figura 3. Ruotare la testa verso destra e poi verso sinistra; eseguire delle rotazioni complete in un senso e poi nell’altro.


Gli esercizi con le mani

Figura 4
Figura 5
Figura 6
Figura 7

Figure 4 e 5. Tenendo le braccia distese avanti all’altezza delle spalle ripetere alcune volte i seguenti movimenti: allargare e tendere le dita di entrambe le mani, chiudere le mani a pugno con il pollice all’interno e riaprirle.
Figura 6. Flettere le mani all’altezza dei polsi portandole verso l’alto e verso il basso.
Figura 7. Ruotare i polsi in senso orario e antiorario, tenendo le mani chiuse a pugno.


Gli esercizi con i gomiti e le spalle

Figura 8
Figura 9

Figura 8. Tenendo le braccia sempre distese in avanti all’altezza delle spalle, con i palmi delle mani verso l’alto fletterle all’altezza del gomito toccando le spalle con le dita. Ripetere il movimento con le braccia distese in fuori.
Figura 9. Mantenendo le dita a contatto delle spalle, ruotare le spalle descrivendo dei cerchi con i gomiti.